Ex Rodriquez, via a 31 licenziamenti. I sindacati: "Colaninno ha scippato il marchio alla città"

Ex Rodriquez, via a 31 licenziamenti. I sindacati: “Colaninno ha scippato il marchio alla città”

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Ex Rodriquez, via a 31 licenziamenti. I sindacati: “Colaninno ha scippato il marchio alla città”

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martedì 09 Giugno 2015 - 23:19

I cantieri navali ex Rodriquez, oggi Intermarine del gruppo Colaninno, avvia le procedure di licenziamento collettivo per 31, su 65, lavoratori. Sindacati sul piede di guerra, Fim Cisl e Fismic Confsal chiamano in causa la politica locale, regionale e nazionale e le Istituzioni.

Una pesantissima tegola che si abbatte sul futuro di 31 lavoratori messinesi e della cantieristica navale dello Stretto. Un nuovo dramma occupazionale che si profila all’orizzonte e che andrà a peggiorare ancor di più un tessuto produttivo ed economico già ridotto ai minimi termini. Nubi nerissime sul cantiere navale ex Rodriquez oggi Intermarine del gruppo Colaninno. Per 31 dipendenti della società si preannuncia il licenziamento collettivo. 31 posti di lavoro, su 65, che rischiano di essere cancellati con un colpo di spugna. I sindacati di categoria hanno ricevuto ieri le lettere che annunciano l’avvio delle procedure di mobilità, adesso inizierà la vera battaglia perché di certo le organizzazioni sindacali non hanno intenzione di accettare a testa bassa una decisione che trascina nel baratro 31 famiglie ed inevitabilmente è sintomo di una crisi irreversibile della cantieristica messinese in favore dei cantieri liguri del gruppo Colaninno.

Tutto ciò proprio mentre, come ricorda la Fim Cisl, fino a un paio di mesi fa durante l’incontro tenutosi in Confindustria i rappresentanti di Intermarine smentivano la volontà di chiusura del cantiere navale ex Rodriquez di Messina. “Al di la delle parole – sottolinea Nino Alibrandi, segretario generale Fim Cisl Messina – le azioni poste in essere e questi ulteriori tagli conferma, rinforza e avvalora quanto sostenuto da anni dalla Cisl e dalla Fim, ovvero che il gruppo Colaninno ha scippato il marchio Rodriquez alla città con l’obiettivo di chiudere il cantiere. Denunce da anni sottovalutate e a volte giudicate anche pretestuose e visionarie”.

La Fim Cisl chiama in causa i rappresentanti politici locali, regionali e nazionali. “È arrivato il momento – sostiene Alibrandi – che si pretenda chiarezza sul futuro del cantiere, un atto dovuto alla collettività messinese perché patrimonio della città. Ci aspettiamo un intervento forte della politica cittadina che pretenda da Colaninno la verità sul cantiere messinese”.

Verità soprattutto alla luce del fatto che i licenziamenti collettivi arrivano proprio dopo che la società ha ottenuto dall’Autorità Portuale la concessione delle aree in cui insiste il cantiere sino al 2028.

In campo anche la Fismic Confsal di Messina che manifesta grande preoccupazione per il comportamento dell'azienda, dopo l’individuazione di un percorso condiviso ed indolore per i lavoratori che ha consentito di tutelare tutti i dipendenti (attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali) ed il lavoro, nell'ottica di uno sviluppo complessivo del cantiere. Il segretario Pippo De Leo ricorda che “anche nel 2013 l'azienda aveva aperto le procedure di mobilità, ma esaminate le cause ed analizzate le posizioni dei lavoratori siamo riusciti, attraverso l'esame congiunto previsto dalla legge 223/91, a far ritirare la procedura. Pur in presenza di una crisi che ha colpito il settore della cantieristica navale, riteniamo che il cantiere di Messina abbia tutte le condizioni per andare avanti; continueremo ad insistere, in tutte le sedi anche quelle istituzionali, sul mantenimento dei livelli occupazionali e sul rilancio dell’azienda respingendo l'intenzione di ridurre il personale”.

Nei prossimi giorni si svolgerà un'assemblea dei lavoratori organizzata dalle rappresentanze sindacali d Fismic e Uilm per discutere e decidere come andare avanti in quella di certo si preannuncia come una durissima vertenza.

F.St.

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