Latitante catturato ai traghetti con la compagna, erano armati e con documenti falsi. VIDEO

Latitante catturato ai traghetti con la compagna, erano armati e con documenti falsi. VIDEO

Alessandra Serio

Latitante catturato ai traghetti con la compagna, erano armati e con documenti falsi. VIDEO

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lunedì 16 Gennaio 2017 - 11:42

Nell'auto di Fabrizio Ceccio e la compagna Fortunata Caminiti sono state rinvenute e sequestrate due pistole pronte a sparare, 60 proiettili e le carte d'identità con i falsi nomi adoperati nel corso della latitanza, finita dopo nove mesi.

Aveva due pistole pronte a sparare, documenti falsi e un’auto imbottita di proiettili il latitante catturato dai Carabinieri di Messina allo sbarco dei traghetti Caronte.

Fabrizio Ceccio, 44 anni, mancava all’appello dal 6 aprile scorso, cioè da quando le autorità toscane hanno provato a notificargli un ordine di arresto, al quale si è sottratto.

Era infatti stato arrestato nel 2014 per una serie di truffe nel mondo delle auto, si era reso irreperibile ma era stato rintracciato poco tempo dopo in provincia di Lucca, dove gli erano stati concesso l’obbligo di dimora. Ha però violato costantemente gli obblighi e nove mesi fa avrebbe dovuto tornare in carcere.

Sabato all'alba era però in viaggio verso la zona d’origine, la fascia jonica del messinese, sotto falso nome e con la compagna, Fortunata Caminiti.

La loro Bmw è stata bloccata appena scesa dai traghetti. Lui si è consegnato e si è complimentato con i militari, lei ha continuato a negare, continuando ad affermare di chiamarsi Venusia, il falso nome impresso nel documento di identità contraffatto col quale viaggiava. Anche lei ha piccoli precedenti alle spalle per truffa e falso.

Ad incastrarli sono stati i carabinieri della Compagnia Messina Sud, ai comandi del Maggiore Paolo Leoncini e del Tenente Spataro, che guida il Radiomobile.

Adesso tocca a loro scoprire che intenzioni avesse la coppia, visto che oltre a viaggiare verso la zona dove sarebbe stato più facile riconoscerlo, e quindi rischiare di essere catturato, nel bagagliaio dell’auto trasportavano una Beretta calibro 22, una sig sauer calibro 9, entrambe con la matricola abrasa, 4 cellulari e 60 proiettili dello stesso calibro delle pistole. Le ipotesi sono che avessero appuntamento con qualcuno e che si preparavano a compiere un delitto, visto che entrambe le armi erano pronte a sparare, o che si stessero spostando, nel tentativo di continuare a rimanere latitanti, ma che temessero qualcuno. I militari lo cercavano da tempo, in coordinamento con gli investigatori toscani. Quando l'auto del latitante si è messa in viaggio verso la Sicilia, la loro presenza è stata subito rilevata dai militari, che lo hanno anche agganciato e intercettato, seguendolo a distanza fino ai traghetti, dove è scattato il blitz.

Ceccio è originario di Pagliara, frazione del centro jonico di Roccalumera. Nel 2014 era finito in un’operazione relativa ad un giro di auto rubate e rivendute. Associazione a delinquere finalizzata alle truffe, riciclaggio e ricettazione i reati che contestati a suo tempo, ai quali adesso si vanno ad aggiungere l’accusa legata alla latitanza ed al porto d’armi clandestine. Il suo passato non fa pensare a legami con la malavita e reati cruenti, per questo gli investigatori non si aspettavano di trovagli addosso le armi cariche.

La sua compagna è accusata di favoreggiamento e resistenza all’arresto, visto che fino all’ultimo, quando stavano scattando le manette ai polsi, ha continuato a negare la sua vera identità.

Ceccio e la Caminiti sono ora in carcere, a disposizione del Pm Stefania La Rosa.

Alessandra Serio

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