Viadotto Ritiro. Gli indennizzi non arrivano e gli avvocati minacciano nuove azioni legali

Viadotto Ritiro. Gli indennizzi non arrivano e gli avvocati minacciano nuove azioni legali

Viadotto Ritiro. Gli indennizzi non arrivano e gli avvocati minacciano nuove azioni legali

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lunedì 20 Aprile 2015 - 07:42

Infruttuosi i primi tre incontri per la procedura di mediazione. Il prossimo è previsto per giovedì, ma se ancora non dovessero arrivare novità positive, i proprietari degli immobili si rivolgeranno all’autorità giudiziaria

Passa il tempo ma la situazione non cambia. La maggior parte dei residenti delle case sotto il viadotto Ritiro e lo svincolo di Giostra non sono ancora state indennizzate, nonostante le somme dovute siano nelle disponibilità del Comune. Gli avvocati Chiara Pollicino e Carla Carrozza, difensori di alcuni proprietari di quegli immobili, lamentano il “più completo disinteresse della Pubblica Amministrazione, dell’Autorità Giudiziaria e degli Enti (Anas e Cas) interessati”.

Gli indennizzi erano destinati a compensare i disagi dei proprietari degli alloggi per lo sgombero imposto al fine di consentire ai cantieri di lavorare in sicurezza, per le lesioni subite dalle abitazioni e per il deprezzamento commerciale degli immobili. Un’odissea che va avanti dal 1997, quando iniziarono i lavori.

Si tratta, tra l’altro, sottolineano i due avvocati, di cifre irrisorie, oscillanti tra i 3mila e i 10mila euro, “somme certamente inadeguate anche solo se rapportate al costante pericolo cui i proprietari sono giornalmente esposti”, mentre non è ancora chiaro cosa accadrà per i nuovi lavori sul viadotto Ritiro, che avranno inizio presumibilmente nel mese di giugno.

Di recente l’avv. Pollicino, con lettera sottoscritta anche dai propri assistiti, ha interessato della vicenda nel febbraio scorso il prefetto, che ha sollecitato il sindaco a fare conoscere le iniziative programmate dall’amministrazione comunale circa i fatti denunziati. Niente di tutto ciò. Per questo, gli avv. Pollicino e Carrozza hanno fatto ricorso alla procedura di mediazione, convocando l’Anas, il Cas, il Comune di Messina e la Toto Costruzioni, “iniziativa questa – scrivono – che espone i proprietari degli alloggi ad un ulteriore esborso economico che si aggiunge a quello già sostenuto negli anni”.

Si sono già svolti tre incontri, ma tutti infruttuosi per la mancanza di almeno uno dei convocati. Il prossimo si svolgerà giovedì 23 aprile. Se anche la mediazione non dovesse andare a buon fine, i proprietari degli immobili si sono dichiarati pronti a interessare della vicenda l’autorità giudiziaria, con inevitabile aggravio di spese a carico dell’amministrazione comunale e degli Enti interessati.

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