Fp Cgil: "Problemi per i precari, la Dirigenza non si tocca. Fioccheranno decreti ingiuntivi"

Fp Cgil: “Problemi per i precari, la Dirigenza non si tocca. Fioccheranno decreti ingiuntivi”

Fp Cgil: “Problemi per i precari, la Dirigenza non si tocca. Fioccheranno decreti ingiuntivi”

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sabato 20 Settembre 2014 - 10:31

Dopo le ultime novità arrivate da Palazzo Zanca sui precari, la Fp Cgil di nuovo sul piede di guerra. Dito puntato contro i Revisori dei Conti, accusati di ingessare il Comune, Clara Crocè fornisce diverse intepretazioni delle norme e avvisa: "il Comune si troverà 300 decreti ingiuntivi"

“Un accanimento verso le fasce più deboli”. Con queste parole la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè commenta le ultime novità arrivate da Palazzo Zanca in tema di precari comunali. Niente indennità di produttività, niente integrazione oraria da aprile e ancora in bilico la remota possibilità di poterla riattivare per i mesi di novembre e dicembre. Per la Fp Cgil il Comune adesso rischia 300 decreti ingiuntivi.

Il sindacato continua a non condividere le interpretazione delle norme da parte dell’amministrazione comunale e soprattutto dei Revisori dei Conti, accusati di ingessare il Palazzo. Il problema è sempre legato alle risorse da destinare al salario accessorio del personale a tempo determinato in quanto eccedenti i limiti previsti dall'art. 9 comma 28 del D.L. 78/2010 (all'epoca il 50% della spesa sostenuta nel 2009 – oggi limite modificato con legge 114/2014). Come ha già spiegato l’amministrazione la “modifica migliorativa non consente ancora l'erogazione e/o l'impegno finanziario di spesa destinabile al personale a tempo determinato in quanto superiore al 100% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009.”

La Fp Cgil non condividendo tali interpretazioni, fa presente che altrettanto autorevoli pareri danno un interpretazione opposta in merito al nuovo limite per le spese di personale alla luce della legge di conversione del d.l. 90/2014. Questo l’esempio citato dalla segretaria Clara Crocè:

“ La principale novità sull’argomento, risiede nell’introduzione dell’art. 1 comma 557-quater alla legge finanziaria del 2007 che afferma quanto segue:

Ai fini dell’applicazione del comma 557, a decorrere dall’anno 2014 gli enti assicurano, nell’ambito della programmazione triennale dei fabbisogni di personale, il contenimento delle spese di personale con riferimento al valore medio del triennio precedente alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Finalmente (sottolineato e in grassetto), viene individuato un periodo di riferimento su cui fare il confronto, una base di spesa da prendere come riferimento. Si tratta, nello specifico del valore medio del “triennio precedente alla data di entrata in vigore delle presente disposizione”, ovvero il triennio 2011-2013. Ricordiamo che, fino ad oggi, le interpretazioni (prevalentemente quelle della Corte dei conti) e non il legislatore, avevano ritenuto che il parametro di riferimento fosse un parametro dinamico che cambiava di anno in anno, cioè la spesa di personale dell’esercizio precedente. Con la legge di conversione viene quindi fissata una spesa di riferimento che dovrebbe rimanere stabile e fissa nei prossimi anni, nello stile del comma 562 della finanziaria 2007 destinato agli enti non soggetti a patto. Infatti, dalla lettura letterale della disposizione e dalla introduzione del limite direttamente nel comma 557, il valore medio del triennio 2011-2013 dovrebbe rimanere la base anche per i prossimi anni e fino ad eventuale ulteriore modifica. Qualora il legislatore avesse voluto introdurre un limite dinamico lo avrebbe specificato e avrebbe troncato la frase in questo modo: “con riferimento al valore medio del triennio precedente”. La scrittura è invece diversa, avendo aggiunto “alla data di entrata in vigore della presente disposizione”. [1] Quindi, sparisce un limite dinamico per trovare affermazione un limite di spesa fisso e consolidato anche per gli anni futuri, ovvero la media di spesa di personale del triennio 2011-2013.”

“Aldilà delle interpretazione normative riteniamo dal punto di vista politico le scelte operate dall’Amministrazione vanno a colpire i deboli – continua Crocè – la mancata liquidazione del salario accessorio comporterà l’attivazione di decreti ingiuntivi che aggraveranno le già asfittiche casse comunali e faranno lievitare le spese legali, in quanto si tratta di prestazioni già rese dal personale contrattista e già valutate dai dirigenti. I revisori dei Conti non possono ingessare il Comune con dubbie interpretazioni. I paletti normativi non possono essere sbandierati soltanto quando si tratta di riconoscere i diritti dei dipendenti comunali e dei precari . La stessa valutazione non viene fatta per la Dirigenza – tuona Crocè- i vincoli posti dai Revisori dei conti non valgono per loro. Al riguardo tutti tacciono e fanno finta di non ricordarsene, Giunta e Revisori dei conti compresi”. La Fp Cgil, nell’annunciare la mobilitazione e lo stato di agitazione dei precari chiede al Presidente del Consiglio Emilia Barrile di convocare urgentemente una riunione con tutte le parti in causa: Giunta, Revisori e sindacati.

2 commenti

  1. E dal Comune mi auguro che, al più presto, partano 300 lettere di licenziamento per gente che da anni, senza concorso alcuno, xxxxxx posti di lavoro xxxxxxxxx.
    George

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  2. E dal Comune mi auguro che, al più presto, partano 300 lettere di licenziamento per gente che da anni, senza concorso alcuno, xxxxxx posti di lavoro xxxxxxxxx.
    George

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