Via il dirigente Cucé, campanello d'allarme dei Revisori dei Conti e del presidente della Commissione Bilancio

Via il dirigente Cucé, campanello d’allarme dei Revisori dei Conti e del presidente della Commissione Bilancio

Francesca Stornante

Via il dirigente Cucé, campanello d’allarme dei Revisori dei Conti e del presidente della Commissione Bilancio

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domenica 29 Marzo 2015 - 23:46

Durissima nota dei Revisori dei Conti sul controllo delle partecipate da parte del Comune e le conseguenze che le azioni di liquidatori e amministratori possono avere sulla situazione finanziaria di Palazzo Zanca. A chiedere chiarimenti anche il consigliere e presidente della Commissione Bilancio Nicola Cucinotta.

Da un lato ancora un fitto silenzio che non ha ancora lasciato spazio alle spiegazioni, dall’altro le prime inevitabili reazioni che rischiano di moltiplicarsi bruscamente. E’ diventato un vero e proprio “caso” il licenziamento del dirigente di Messinambiente Natale Cucè che venerdì mattina ha ricevuto il benservito dalla partecipata comunale per cui lavorava dal 2007. Un licenziamento improvviso che ad oggi è ancora senza le motivazioni ufficiali. Il liquidatore Alessio Ciacci, che ha siglato il provvedimento, ha affidato la sua dichiarazione ad un comunicato stampa secco e asettico che è stata pubblicato venerdì pomeriggio sul sito di Messinambiente, poi è arrivata la reazione di Cucè che ha parlato di provvedimento pretestuoso, infondato e inefficace e ha annunciato di rivolgersi all’Autorità Giudiziaria, per il resto solo bocche cucitissime (vedi articoli correlati). Chiarire i contorni di tutta questa vicenda sarà però necessario, anche per capire quale seguito e quali conseguenze avrà la durissima decisione presa da Ciacci. Dal liquidatore, che questa mattina sarà di nuovo in città dopo il week end trascorso come ogni settimana nella sua Capannori, sono in tanti ad attendere delle risposte, a cominciare dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua che subito dopo questo terremoto ha dichiarato di dover chiarire insieme al commissario Ciacci i motivi di un provvedimento così drastico. Segno che, evidentemente, l’amministrazione non fosse a conoscenza di quanto stesse accadendo neo giorni scorsi negli uffici di via Dogali.

I primi a mettere nero su bianco un documento durissimo sono stati i Revisori dei Conti di Palazzo Zanca che, all’indomani del licenziamento di Cucè, hanno inviato al Sindaco Accorinti, al Dirigente delle Partecipate Pagano, al Segretario/direttore generale Le Donne, al Ragioniere generale Cama all’assessore a Bilancio e Partecipate Signorino, alla presidente del Consiglio comunale Barrile e anche alla Corte dei Conti una pesantissima nota. Il collegio, presieduto da Dario Zaccone e composto da Giuseppe Zingales e Federico Basile, non cita mai espressamente la questione Cucè, né tantomeno si fanno espliciti riferimenti a Messinambiente o al liquidatore Ciacci, è evidente però che quanto scritto suona come un fortissimo campanello d’allarme per l’esecutivo di Palazzo Zanca.

I Revisori invitano il Comune a «verificare con estrema attenzione ogni atto amministrativo rilevante posto in essere dagli amministratori/liquidatori delle società partecipate al fine di poter valutare la potenziale generazione di ulteriori esposizioni debitorie che avrebbero inevitabilmente refluenze negative sui bilanci delle medesime e di conseguenza nei confronti dell’Ente». In pratica ciò che Zaccone, Basile e Zingales chiedono al Comune è di controllare tutto ciò che avviene nelle partecipate per evitare passi falsi che potrebbero mettere in difficoltà la già precaria condizione finanziaria di Palazzo Zanca. E, infatti, basta continuare a leggere la nota per comprendere che il riferimento è a Messinambiente, probabilmente non solo per la questione Cucè ma anche per le recenti polemiche che hanno coinvolto Ciacci, il suo braccio destro Raphael Rossi e la squadra di consulenti messa in piedi per gestire Messinambiente. I Revisori lanciano un monito ben preciso agli amministratori comunali: «Eventuali perdite generate da consulenze non strettamente necessarie, liti temerarie, affidamenti a soggetti terzi superflui o inerenti attività esplicabili da dipendenti o soggetti interni, non potrebbero trovare copertura nel Piano di riequilibrio già approvato e pertanto graverebbero sui bilanci di previsione dell’Ente». Viene dunque messa in dubbio anche la stabilità e sostenibilità del piano decennale che l’amministrazione ha voluto a tutti i costi per provare ad evitare la strada del dissesto.

Ed ecco l’ultimo passaggio della nota che fa comprendere ancor di più che ad essere sotto la lente d’ingrandimento è Messinambiente, in quanto unica partecipata al momento in liquidazione ma ancora in piena attività. I revisori ribadiscono al Comune di «verificare che le procedure di liquidazione delle società vengano espletate secondo quanto prevede il codice civile, riducendo per quanto possibile ogni ulteriore onere per l’Ente e quindi per la collettività». E poi la stoccata finale: «Si evidenzia che ogni debito fuori bilancio generato da perdite societarie, che non trova origine in fatti amministrativi ordinari e prudenti, troverà responsabile il Dirigente o l’amministratore che lo ha determinato». Non fa sconti il collegio presieduto da Zaccone che dice molto chiaramente ad amministratori e dirigenti di Palazzo Zanca di aprire gli occhi su quanto accade nelle partecipate e che mette in guardia circa le conseguenze che possono derivare da azioni e decisioni adottate da liquidatori e amministratori che operano a briglia sciolta. Probabilmente i Revisori hanno già messo in conto il contenzioso che Messinambiente si troverà ad affrontare per il licenziamento dell’ormai ex Direttore tecnico e Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione sulla sicurezza dei lavoratori e per questo mettono in chiaro che eventuali debiti fuori bilancio che non siano causati da ordinaria gestione ricadranno solo sulle spalle di chi lo ha determinato.

Una nota che probabilmente spingerà Ciacci o gli amministratori di Palazzo Zanca a uscire fuori dal silenzio e a spiegare come sono andate le cose.

Tra l’altro una lunga e articolata richiesta di chiarimenti è arrivata anche dal consigliere comunale Pd e presidente della Commissione Bilancio Nicola Cucinotta, che non intende entrare nel merito del profilo procedurale e formale del provvedimento, ma si auspica prima di tutto che questo sia stato emanato nel rispetto della normativa vigente e che la procedura sia stata regolarmente rispettata, con l’intervento del Comitato dei garanti che deve confermare il parere favorevole al licenziamento. Alla luce del fatto che non si conosce il complesso delle motivazioni addotte dal Commissario liquidatore e dall’Amministrazione Comunale, socio di maggioranza, della Società Messinambiente al licenziamento del dirigente, Cucinotta ritiene «alquanto enigmatico che un Commissario liquidatore, che non è certamente un Amministratore delegato, nominato dall’Assemblea dei soci nella quale il Comune è socio unico, possa adottare provvedimenti di tale valenza e di eccezionale portata, senza avvisare preventivamente e senza dunque ricevere formale nulla osta da parte dello stesso socio». Il consigliere non nasconde una forte personale apprensione per i rischiosi contorni che la vicenda nella sua interezza rischia di assumere e per questo chiede al Sindaco e agli assessori Ialacqua e Signorino di fare luce, nel rispetto della trasparenza, su quali siano le gravi e fondate motivazioni che hanno condotto Ciacci a licenziare l’unico dirigente rimasto a Messinambiente e se ritengono il provvedimento adottato dal Commissario liquidatore Ciacci un atto legittimo. Chiede quali conseguenze potrebbero ricadere sulle casse della società partecipata, quindi del Comune di Messina, in seguito al licenziamento del Direttore tecnico di Messinambiente e se il contratto sottoscritto con la società di vigilanza, che piantona da venerdì scorso l’ufficio dell’ormai ex Dirigente in via Salandra chiuso a chiave e debitamente sigillato con lucchetto, sia stato approvato dal Commissario Ciacci, per quale durata, ed a quanto ammonta complessivamente il costo di tale servizio.

Un caso inevitabilmente destinato a far discutere ancora. Quantomeno fino a quando non sarà fatta chiarezza su un licenziamento che ha provocato un vero terremoto tra gli uffici di via Dogali e Palazzo Zanca.

Francesca Stornante

36 commenti

  1. Se l’ufficio è stato chiuso a chiave sigillato e piantonato, io mi porrei più il dubbio del perché sia stato necessario farlo piuttosto di quanto possa costare qualche settimana di vigilanza.
    Quella è la domanda vera.

    Salvatore

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  2. Se l’ufficio è stato chiuso a chiave sigillato e piantonato, io mi porrei più il dubbio del perché sia stato necessario farlo piuttosto di quanto possa costare qualche settimana di vigilanza.
    Quella è la domanda vera.

    Salvatore

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  3. si è dimenticato “Cordialmente”

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  4. si è dimenticato “Cordialmente”

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  5. Concordo, ma comprendo bene che qui di sta a guardare il dito e non la luna.

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  6. Concordo, ma comprendo bene che qui di sta a guardare il dito e non la luna.

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  7. Per favore qualcuno plachi l’apprensione del consigliere Cucinotta, altrimenti si mette a stampare magliette.

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  8. Per favore qualcuno plachi l’apprensione del consigliere Cucinotta, altrimenti si mette a stampare magliette.

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  9. velista anonimo 30 Marzo 2015 06:53

    questi revisori dei conti non sono quelli che curavano gli interessi di Genovese ?

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  10. velista anonimo 30 Marzo 2015 06:53

    questi revisori dei conti non sono quelli che curavano gli interessi di Genovese ?

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  11. Sindachino non si stufi troppo senza di lei il Suo Consiglio come farà?

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  12. Sindachino non si stufi troppo senza di lei il Suo Consiglio come farà?

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  13. Poveri noi.

    Cordialmente

    Salvatore

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  14. Poveri noi.

    Cordialmente

    Salvatore

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  15. «Eventuali perdite generate da consulenze non strettamente necessarie, liti temerarie, affidamenti a soggetti terzi superflui o inerenti attività esplicabili da dipendenti o soggetti interni, non potrebbero trovare copertura nel Piano di riequilibrio già approvato e pertanto graverebbero sui bilanci di previsione dell’Ente».
    Già i Revisori paventano azioni risarcitorie, che pagheranno i Messinesi.
    Ma con quale autorità un commissario liquidatore si arroga poteri che la legge non gli riconosce?
    Di sicuro, il licenziamento di Cucè nasconde gravissimi fatti, su cui la Magistratura ritengo dovrebbe, sin da ora, indagare.
    George

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  16. «Eventuali perdite generate da consulenze non strettamente necessarie, liti temerarie, affidamenti a soggetti terzi superflui o inerenti attività esplicabili da dipendenti o soggetti interni, non potrebbero trovare copertura nel Piano di riequilibrio già approvato e pertanto graverebbero sui bilanci di previsione dell’Ente».
    Già i Revisori paventano azioni risarcitorie, che pagheranno i Messinesi.
    Ma con quale autorità un commissario liquidatore si arroga poteri che la legge non gli riconosce?
    Di sicuro, il licenziamento di Cucè nasconde gravissimi fatti, su cui la Magistratura ritengo dovrebbe, sin da ora, indagare.
    George

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  17. Franco Caliri 30 Marzo 2015 12:08

    Il dubbio è lecito.
    Io, però, mi chiedo: se i motivi risultassero, invece, solo pretestuosi, chi pagherà le spese? Questo tizio che già paghiamo profumatamente per il nulla che ha, fino ad oggi, realizzato, o i soliti fessi ormai abituati a pagare in silenzio?

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  18. Franco Caliri 30 Marzo 2015 12:08

    Il dubbio è lecito.
    Io, però, mi chiedo: se i motivi risultassero, invece, solo pretestuosi, chi pagherà le spese? Questo tizio che già paghiamo profumatamente per il nulla che ha, fino ad oggi, realizzato, o i soliti fessi ormai abituati a pagare in silenzio?

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  19. Franco Caliri 30 Marzo 2015 13:23

    Questi revisori dei conti sono quelli eletti dal consiglio comunale. Hanno l’obbligo di fare il loro dovere anche se questo dovere “cozza” con gli interessi dello scalzo e della sua combriccola. Se dovessero sbagliare, ne pagheranno le conseguenze. Di certo, mettere in guardia il tibetano, fa parte degli obblighi dei revisori dei conti. Certo, qualcuno, vorrebbe nascondere la testa sotto la sabbia, quando lo scalzo e il suo seguito, vengono scoperti con le mani nella marmellata….
    Ma forse, per quelli come te, l’importante non è la verità e la correttezza, ma nascondere la verità che “fa male” nascondendola dietro ai “brutti… sporchi e cattivi” che amministravano prima.

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  20. Franco Caliri 30 Marzo 2015 13:23

    Questi revisori dei conti sono quelli eletti dal consiglio comunale. Hanno l’obbligo di fare il loro dovere anche se questo dovere “cozza” con gli interessi dello scalzo e della sua combriccola. Se dovessero sbagliare, ne pagheranno le conseguenze. Di certo, mettere in guardia il tibetano, fa parte degli obblighi dei revisori dei conti. Certo, qualcuno, vorrebbe nascondere la testa sotto la sabbia, quando lo scalzo e il suo seguito, vengono scoperti con le mani nella marmellata….
    Ma forse, per quelli come te, l’importante non è la verità e la correttezza, ma nascondere la verità che “fa male” nascondendola dietro ai “brutti… sporchi e cattivi” che amministravano prima.

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  21. La cosa da stabilire subito è : Nel caso di vittoria da parte di Cucè, chi pagherà le conseguenze? Accorinti, Signorino o Ciacci? certo non i cittadini che sono all’oscuro, ma che saremmo costretti a pagare.
    Il liquidatore Ciacci forse ha preso in considerazione il licenziamento per il fatto che il Cucè venisse pagato per non fare nulla oppure perchè costava troppo oppure perchè è un incompetente, comunque siano le motivazioni non può decidere da solo. ma dopo aver segnalato al Comune e ricevere parere favorevole o no, poichè chi a pagare sarà il Comune stesso e dunque i cittadini. Forse sarebbe il caso di interpellare il liquidatore e nel caso di mancate giustificazioni mandarlo via e renderlo responsabile di tutti i pagamenti futuri.

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  22. La cosa da stabilire subito è : Nel caso di vittoria da parte di Cucè, chi pagherà le conseguenze? Accorinti, Signorino o Ciacci? certo non i cittadini che sono all’oscuro, ma che saremmo costretti a pagare.
    Il liquidatore Ciacci forse ha preso in considerazione il licenziamento per il fatto che il Cucè venisse pagato per non fare nulla oppure perchè costava troppo oppure perchè è un incompetente, comunque siano le motivazioni non può decidere da solo. ma dopo aver segnalato al Comune e ricevere parere favorevole o no, poichè chi a pagare sarà il Comune stesso e dunque i cittadini. Forse sarebbe il caso di interpellare il liquidatore e nel caso di mancate giustificazioni mandarlo via e renderlo responsabile di tutti i pagamenti futuri.

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  23. Nella foro che appare nell’articolo si nota che il Signorino è poco attento alla discussione e viceversa è molto attento al suo telefonino il quale dovrebbe essere spento in situazioni di congresso.

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  24. Nella foro che appare nell’articolo si nota che il Signorino è poco attento alla discussione e viceversa è molto attento al suo telefonino il quale dovrebbe essere spento in situazioni di congresso.

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  25. Il nulla realizzato non è condiviso da tutti. Le ricordo che ci sono anche le opinioni degli altri e diverse dalle sue.
    La risposta è si.
    Pagheremo noi come al solito.
    Idem però nel caso in cui pur avendo ragione non avesse fatto nulla.
    Avremmo pagato anche in quel caso il prezzo del mancato intervento.
    Per intenderci quello che paghiamo da anni.
    Non ha molto senso discuterne ora che non sappiamo nulla comunque.

    Cordialmente

    Salvatore

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  26. Il nulla realizzato non è condiviso da tutti. Le ricordo che ci sono anche le opinioni degli altri e diverse dalle sue.
    La risposta è si.
    Pagheremo noi come al solito.
    Idem però nel caso in cui pur avendo ragione non avesse fatto nulla.
    Avremmo pagato anche in quel caso il prezzo del mancato intervento.
    Per intenderci quello che paghiamo da anni.
    Non ha molto senso discuterne ora che non sappiamo nulla comunque.

    Cordialmente

    Salvatore

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  27. Claudio D'Amico 30 Marzo 2015 19:52

    Messina si indigna perché Cucè è intelligente capace e anche una persona interessante per originalità ed estro. Contrasta con la mediocrità che c’è in giro.
    Ora costruiranno castelli in aria per far passare l’idea che tutto non è limpido o chi sa che cosa. Uno competente come lui non lo si trova dietro l’angolo e per segnalazione di un politico. Spero in un epilogo lieto per questa vicenda. All’ing. Cucè il mio attestato di stima e la raccomandazione di tenere duro e far valere fino in fondo le proprie ragioni.

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  28. Claudio D'Amico 30 Marzo 2015 19:52

    Messina si indigna perché Cucè è intelligente capace e anche una persona interessante per originalità ed estro. Contrasta con la mediocrità che c’è in giro.
    Ora costruiranno castelli in aria per far passare l’idea che tutto non è limpido o chi sa che cosa. Uno competente come lui non lo si trova dietro l’angolo e per segnalazione di un politico. Spero in un epilogo lieto per questa vicenda. All’ing. Cucè il mio attestato di stima e la raccomandazione di tenere duro e far valere fino in fondo le proprie ragioni.

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  29. Conosco personalmente il dirigente Cucè e so anche che è stato xxxxxxxxxxxxxxxxx ma solo perché è xxxxxxxxxxxxx, se ora è stato rimosso ci sarà un motivo e anche valido, quindi finiamola di fare i finti moralisti e i servi!! (tanto lo sò che questo commento sarà censurato dalla redazione)….

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  30. Conosco personalmente il dirigente Cucè e so anche che è stato xxxxxxxxxxxxxxxxx ma solo perché è xxxxxxxxxxxxx, se ora è stato rimosso ci sarà un motivo e anche valido, quindi finiamola di fare i finti moralisti e i servi!! (tanto lo sò che questo commento sarà censurato dalla redazione)….

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  31. dalla SMIM di Gela a Messinambiente in una sola notte evidentemente ha sbagliato e ora come gli altri dovrà pagarne le conseguenze…

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  32. dalla SMIM di Gela a Messinambiente in una sola notte evidentemente ha sbagliato e ora come gli altri dovrà pagarne le conseguenze…

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  33. Mi permetta di dissentire sul l’indignazione della città e sulla mancata segnalazione politica……… Per il resto sono d’accordo con lei sulle doti umane che mai mi permetterei di criticare. Il problema è professionale, nonostante le doti, non si vede traccia dell’operato in sette anni e per ultimo ha disatteso i compiti affidati interrompendo il rapporto fiduciario con la direzione aziendale, nella normalità ciò basta ed avanza.

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  34. Mi permetta di dissentire sul l’indignazione della città e sulla mancata segnalazione politica……… Per il resto sono d’accordo con lei sulle doti umane che mai mi permetterei di criticare. Il problema è professionale, nonostante le doti, non si vede traccia dell’operato in sette anni e per ultimo ha disatteso i compiti affidati interrompendo il rapporto fiduciario con la direzione aziendale, nella normalità ciò basta ed avanza.

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  35. I giustizialisti messinesi hanno già fatto il loro processo ed emessa la sentenza, Ciacci a casa, dimissioni del Sindaco e Cucè prossimo Presidente della Repubblica.Nel merito basterà avere un po di pazienza per capire la vicenda, quello che mi sorprende (fino ad un certo punto )è l’amnesia dei miei concittadini, giornalisti compresi.Torniamo indietro di qualche anno e forse scopriamo che Cucè non è il primo dirigente licenziato, ma non ricordo tutto questo starnazzo.Qualcosa mi sfugge forse veramente Messina ha dato i natali al prossimo Presidente, quindi per tempo mi scuso !

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  36. I giustizialisti messinesi hanno già fatto il loro processo ed emessa la sentenza, Ciacci a casa, dimissioni del Sindaco e Cucè prossimo Presidente della Repubblica.Nel merito basterà avere un po di pazienza per capire la vicenda, quello che mi sorprende (fino ad un certo punto )è l’amnesia dei miei concittadini, giornalisti compresi.Torniamo indietro di qualche anno e forse scopriamo che Cucè non è il primo dirigente licenziato, ma non ricordo tutto questo starnazzo.Qualcosa mi sfugge forse veramente Messina ha dato i natali al prossimo Presidente, quindi per tempo mi scuso !

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