Furci Siculo. Sei famiglie "sequestrate" in casa ad ogni partita di calcio

Furci Siculo. Sei famiglie “sequestrate” in casa ad ogni partita di calcio

Carmelo Caspanello

Furci Siculo. Sei famiglie “sequestrate” in casa ad ogni partita di calcio

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lunedì 08 Gennaio 2018 - 11:47

Lo spiazzo antistante il cancello che conduce alla tribuna si trasforma con canonica puntualità in “terra di nessuno” al punto che le auto sbarrano anche gli ingressi alle case. Il Comune è assente: niente piano viario e nemmeno un vigile

FURCI SICULO. “Sequestrati” in casa per due ore e più ogni domenica pomeriggio. Ovvero ogni qualvolta al campo comunale “Luigi Papandrea” si giochi una gara di calcio. L’impianto non è dotato di parcheggio e lo spiazzo antistante il cancello che conduce alla tribuna si trasforma con canonica puntualità in “terra di nessuno”. Non ci sono vigili urbani ed ognuno lascia l’auto come meglio crede. Anche dinanzi ai cancelli delle abitazioni e addirittura radente le porte, al punto da non fare uscire i residenti. Siamo alla sommità di via Risorgimento. I disagi maggiori riguardano quanti abitano nelle palazzine adiacenti il campo di calcio. Si dicono "esasperati". Si tratta di sei famiglie, per le quali ogno partita diventa un incubo. Il caos, di rimbalzo, riguarda tutta via Risorgimento. “C’era stato un periodo in cui in seguito alle nostre segnalazioni – spiegano i residenti – qualcosa si era mosso, nel senso che c’era un vigile urbano e all’inizio della strada veniva posta una transenna per evitare che le auto arrivassero sino al campo sportivo. Quest’anno è tornato il caos – aggiungono – dei vigili urbani non c’è nemmeno l’ombra. Ma la cosa grave è che l’Amministrazione comunale, l’assessore competente, non riesca a garantire un servizio minimo per scongiurare questa incresciosa situazione, come peraltro si fa altrove”. Vien fatto notare inoltre che al “Papandrea” non esistono vie di fuga. Quanti risiedono in via Risorgimento chiedono che sin dalla prossima gara si intervenga con un provvedimento viario, in modo che non rimangano più sequestrati nelle proprie case.

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