Letojanni. "Tanti auguri frana", coro amaro e indignato in diretta nazionale

Letojanni. “Tanti auguri frana”, coro amaro e indignato in diretta nazionale

Carmelo Caspanello

Letojanni. “Tanti auguri frana”, coro amaro e indignato in diretta nazionale

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giovedì 05 Ottobre 2017 - 13:27

Da due anni lo smottamento ostruisce la corsia a monte della A-18. Festeggiato ironicamente il secondo compleanno alla presenza dei giornalisti del Tg1 e del Tg3 e in collegamento con la trasmissione "L'aria che tira" su La 7. L'indignazione degli utenti

LETOJANNI. “Cristo si è fermato a Taormina”. La città che lo scorso 26 e 27 maggio ha ospitato il G7, i potenti della terra. Il messaggio fa il giro dell’Italia grazie a “L’aria che tira”, la trasmissione di attualità condotta da Myrta Merlino su La7, che questa mattina si è collegata in diretta da Letojanni. Nella grande sala del Polifunzionale Stefano Costantino e Francesco Puglisi (responsabili di due gruppi facebook sulle condizioni della A-18 che messi insieme superano i 13mila iscritti) hanno celebrato il secondo compleanno della frana che dal 5 ottobre del 2015 taglia in due l’autostrada Messina-Catania. Pietre e terra hanno invaso la carreggiata lato monte. E da allora nulla è stato rimosso. In un compleanno non può mancare la torta, nel caso specifico una immagine dello smottamento, lavorata sin nei dettagli. Prima del taglio è stato intonato anche il classico “tanti auguri a te”. Un coro amaro e indignato. All’interno del Palazzo messo a disposizione del Comune c’è aria di festa. Ma una festa amara. Oltre alla torta ci sono palloncini colorati e pasticcini. E’ una festa speciale, che ha fatto il giro dell’Italia intera.

Sono arrivati i giornalisti e gli operatori del Tg1 e del Tg3. E poi la diretta su La7 che ha dato voce alla gente, agli utenti che “ogni giorno – spiega Francesco Puglisi – rischiano la vita percorrendo quell’autostrada e non solo per la frana di Letojanni”. In studio c’è Vittorio Sgarbi, a Letojanni il giornalista Gianmaria Scarca. In collegamento da Messina il sindaco Renato Accorinti. Il tempo del servizio che fa la cronistoria di quella frana, il sindaco del capoluogo spiega che !quella di cui parliamo è la principale arteria di collegamento tra due importanti città metropolitane, Messina e Catania, che passa anche da Taormina”, la capitale siciliana del turismo. Accorinti parla del dissesto idrogeologico e dei disastri che hanno segnato il territorio e la città di Messina, dall’alluvione di Giampilieri che nel 2009 ha causato 37 vittime al terremoto del 1908 che ha fatto contare 80mila morti. Cerca di far capire che l’Italia è “divisa in due: al nord – si chiede – una frana come quella di Letojanni sarebbe durata due anni?.

La gente chiede risposte”. E questo è il nocciolo della questione. “A noi – è il coro unanime degli intervenuti – non interessa di chi siano le responsabilità, quello che vogliamo far comprendere è che non è tollerabile che dopo due anni quella frana sia ancora li e non sia stato fatto nulla. Per il resto ci penserà la magistratura”. Che ha già avviato una inchiesta che vede tra gli altri indagato il sindaco di Letojanni Alessandro Costa. “Stiamo festeggiando un compleanno amaro – dice in diretta nazionale – la gente continua ad aspettare risposte certe che tardano da due anni. Il paradosso – chiosa Costa – è che ci sono disponibili 10 milioni di euro. Ma il problema resta. Il Consorzio per le autostrade siciliane (che ieri ha rimarco di essere in questa vicenda parte lesa, ndr) sta preparando il progetto esecutivo che dovrebbe essere pronto a giorni. Dobbiamo attivarci con tutti gli strumenti a disposizione – conclude – per far fronte alla delicata situazione”. Ad alzare il torno del dibattito ci ha pensato Guglielmo Trusso parlando di “scaricabarile”. E’ anche partito l’applauso. Al Polifunzionale ci sono amministratori e qualche sindaco dei paesi vicini. C’è Carmelo Calì, presidente Federconsumatori Sicilia e la deputata regionale Velentina Zafarana (M5S). Ma soprattutto c’era la rappresentanza di quell’utenza che non ne può più dei disagi.

Carmelo Caspanello

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