Taormina. La "cacciata" di don Salvatore Sinitò

Taormina. La “cacciata” di don Salvatore Sinitò

Giusy Briguglio

Taormina. La “cacciata” di don Salvatore Sinitò

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sabato 23 Agosto 2014 - 09:05

Dal primo settembre arriverà un nuovo parroco nella città di Taormina che saluta Padre Salvatore, invitato ad allontanarsi dalla Curia

Don Salvatore Sinitò è ormai l’ex prete di Taormina, anche se non si conosce ancora il nome del parroco che da settembre arriverà a sostituirlo. Una decisione senza ripensamenti quella del Monsignor Calogero La Piana che ha invitato Sinitò ad allontanarsi da Taormina. La decisione della Curia non ha trovato riscontri ufficiali, si è così insinuata l’ipotesi che il motivo della sua cacciata fosse l’esistenza di un’amante (vedi correlato). La vicenda, dai contorni poco chiari, ha immediatamente fatto breccia nella comunità taorminese, impegnata a difendere o ad aggravare la posizione scomoda in cui era finito Padre Sinitò. La diatriba è finita anche in consiglio comunale dopo un ordine del giorno presentato dal consigliere Nunzio Corvaia che ha scatenato l’indignazione di alcuni cittadini che hanno presentato una lettera per affermare il loro sostegno a La Piana per la decisione “sicuramente sofferta”, ma “determinata da fatti e notizie certamente provati e che se fino ad oggi erano sconosciuti a molti (…) ora sono divenuti di dominio pubblico”. Di quali fatti provati si parli in realtà non è dato saperlo, i firmatari della lettera fanno riferimento a generiche “attività imprenditoriali del parroco Sinitò” e prendono le distanze da “quelle quattro persone che tutt’ora coprono e sostengono tutte le azioni risapute ed altamente discutibili” del prete. Quella “quattro persone” erano almeno le duecento che il 18 agosto scorso hanno partecipato alla fiaccolata di solidarietà indetta per Don Salvatore. “La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo”, cantava De Andrè, ma il tempo e il silenzio faranno finire, presto, tutto nel dimenticatoio.

Giusy Briguglio

10 commenti

  1. Nicolò D'Agostino 23 Agosto 2014 17:58

    Io penso invece una cosa. Padre Salvatore è persona seria e preparata che guida come dovuto il Popolo di Dio. Questo non sarà andato bene ai gruppi di potere taorminesi che l’avrebbe voluto compromesso nei Loro affari. Ed allora giù con le calunnie. Ma alla fine uscirà a testa alta.

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  2. Nicolò D'Agostino 23 Agosto 2014 17:58

    Io penso invece una cosa. Padre Salvatore è persona seria e preparata che guida come dovuto il Popolo di Dio. Questo non sarà andato bene ai gruppi di potere taorminesi che l’avrebbe voluto compromesso nei Loro affari. Ed allora giù con le calunnie. Ma alla fine uscirà a testa alta.

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  3. Ma non diciamo sciocchezze….
    Meglio non pensare, se non si conoscono i fatti!

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  4. Ma non diciamo sciocchezze….
    Meglio non pensare, se non si conoscono i fatti!

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  5. invelatosempre 24 Agosto 2014 10:05

    Aveva anche un altro pregio: parlava con voce normale, non in xxxxxxxxx xxxxxxxxxx.

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  6. invelatosempre 24 Agosto 2014 10:05

    Aveva anche un altro pregio: parlava con voce normale, non in xxxxxxxxx xxxxxxxxxx.

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  7. PRETI SCOMODI A TAORMINA? Ho il sospetto che a Taormina il parroco se lo costruiranno “a propria immagine e somiglianza”. Perchè nella Perla dello Jonio è già il secondo sacerdote a cui viene intimato il cartellino rosso. Cinque anni fa infatti era toccato a don Carlo d’Angiò, a dispetto della sua discendenza nobile, far fagotto e tornare dalle sue parti, a Giampilieri Marina, nella parrocchia di S. Mauro. Anche allora si era mormorato lo stesso motivo che ora verrebbe contestato a don Salvatore Sinitò. Che era arrivato all’arcipretura di S. Nicolò proprio per prendere il posto di quello che, in verità, era ormai un’istituzione, giacchè in carica da molto tempo…

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  8. PRETI SCOMODI A TAORMINA? Ho il sospetto che a Taormina il parroco se lo costruiranno “a propria immagine e somiglianza”. Perchè nella Perla dello Jonio è già il secondo sacerdote a cui viene intimato il cartellino rosso. Cinque anni fa infatti era toccato a don Carlo d’Angiò, a dispetto della sua discendenza nobile, far fagotto e tornare dalle sue parti, a Giampilieri Marina, nella parrocchia di S. Mauro. Anche allora si era mormorato lo stesso motivo che ora verrebbe contestato a don Salvatore Sinitò. Che era arrivato all’arcipretura di S. Nicolò proprio per prendere il posto di quello che, in verità, era ormai un’istituzione, giacchè in carica da molto tempo…

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  9. puzza di bruciato 24 Agosto 2014 22:05

    Certamente i parroci devono girare. Non di può la lasciare un operatore pastorale più di dieci anni in una parrocchia. Certamente se il Vescovo non avesse avuto dei motivi validi mai e poi mai lo avrebbe “cacciato”..

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  10. puzza di bruciato 24 Agosto 2014 22:05

    Certamente i parroci devono girare. Non di può la lasciare un operatore pastorale più di dieci anni in una parrocchia. Certamente se il Vescovo non avesse avuto dei motivi validi mai e poi mai lo avrebbe “cacciato”..

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