Torregrotta, è polemica sull'incarico legale affidato all'ex candidata a sindaco Carrara

Torregrotta, è polemica sull’incarico legale affidato all’ex candidata a sindaco Carrara

Giovanni Passalacqua

Torregrotta, è polemica sull’incarico legale affidato all’ex candidata a sindaco Carrara

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giovedì 24 Novembre 2016 - 11:44

In un'interrogazione, l'opposizione denuncia la presunta illegittimità dell'affidamento. Ma c'è anche una questione politica: Carrara era tra i candidati sindaco torresi alle scorse elezioni, prima di ritirarsi all'ultimo minuto...

È finito al centro di un’interrogazione consiliare l’incarico legale da circa 3000 euro affidato a Giulia Carrara dall’amministrazione comunale di Torregrotta per la difesa del Comune nella procedura esecutiva avviata dalla ditta Multiecoplast al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Formalmente, la minoranza chiede se siano stati rispettati i criteri previsti dal nuovo codice degli appalti. Ma, in sostanza, l’oggetto dello scontro è politico: Carrara è stata al centro di una polemica alle scorse elezioni comunali, quando era il candidato sindaco di una delle tre compagini politiche torresi, salvo poi ritirarsi la mattina stessa in cui scadeva il termine per la presentazione delle liste elettorali.

La vicenda risale ale periodo delle elezioni, quando Torregrotta era divisa in tre poli: quello che fa capo all’attuale amministrazione, quello dell’opposizione consiliare ViviTorregrotta e quello di Rifondiamo insieme Torregrotta, che raccoglieva alcuni tra i principali oppositori dell’ex sindaco Nino Caselli. Proprio questo terzo polo aveva scelto come suo candidato sindaco Giulia Carrara. Che, tuttavia, annunciò il suo ritiro a poche ore dalla chiusura del termine per la presentazione delle liste. A causa dei tempi stretti, la sua compagine non riuscitì a trovare una candidatura alternativa, e fu così costretta a ritirarsi. Il duello tra i contendenti rimasti è stato poi vinto da Corrado Ximone.

Una questione di illegittimità? Dal punto di vista formale, l’interrogazione consiliare descrive come illegittima l’assegnazione dell’incarico “in quanto affidamento diretto di un servizio legale il quale costituisce invece un appalto escluso dall’applicazione del d.lgs 50/2016 soggetto ai principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità, come previsto dall’articolo 4 del nuovo codice degli appalti”.

Una prima risposta dell'amminsitrazione si trova già nella determina con cui si affida l’incarico all’avvocato Carrara, riconosciuto come servizio escluso dal d.lgs. 50/2016. Nel documento vengono specificati i motivi per cui si ritiene che l’affidamento rispetti pienamente i principi dettati dal nuovo codice degli appalti: “L’importo base della negoziazione è fissato in base ai parametri ministeriali; non c’è convenienza del prestatore e si assicura l’azione difensiva nei termini previsti; il contraente non è individuato in maniera apodittica né viene privilegiato; la scelta non è basata su criteri economici, già fissati per tutti gli incarichi legali; non sono previsti requisiti di esclusione, né requisiti e oneri eccessivi”. Nel documento si parla anche della pubblicità riservata all’incarico: “Sono stati rispettati gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa, mentre non sono indicate dal codice dei contratti specifiche modalità di pubblicità da adottare”.

Rapporti di fiducia L’interrogazione sembra però sollevare un’altra questione: quella dell’opportunità politica dell’incarico assegnato. “Non si comprende come sia stato individuato il nome dell’avvocato Carrara. L’unica risposta è la fiducia. Ma da parte di chi? Del dirigente o del sindaco, che ancora una volta fa le proprie nomine ricordandosi di chi, durante la campagna elettorale, è stato con lui, diciamo, generoso?” Secondo l’opposizione “andava garantita a tutti la possibilità di manifestare il proprio interesse a ottenere l’incarico, pubblicando un avviso precedente che esplicitasse gli elementi essenziali dell’appalto da aggiudicare e della procedura di aggiudicazione”.

A sollevare dubbi sull’opportunità dell’incarico è anche il Movimento per il Cambiamento di Torregrotta, che già in passato aveva sottolineato come Ximone avesse definito un “nobile gesto” il ritiro di Carrara. “Ora, registriamo che l’avvocato ha ricevuto un incarico retribuito dal Comune di Torregrotta. Può essere questo un ulteriore tassello utile alla ricostruzione dei fatti della campagna elettorale?” – si chiedono i membri del Movimento – “Quel che è certo è che l’unica lista di opposizione rimasta in lizza è stata facilmente preferita dagli elettori, in una sorta di referendum contro l’ormai isolato sistema che governava il paese da oltre 10 anni”.

Giovanni Passalacqua

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