Il buco nero milionario dei derivati, Comune e Bnl "fanno pace"

Il buco nero milionario dei derivati, Comune e Bnl “fanno pace”

Francesca Stornante

Il buco nero milionario dei derivati, Comune e Bnl “fanno pace”

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venerdì 28 Ottobre 2016 - 00:02

Dopo due anni di lavoro su quel buco nero della finanza derivata, l'amministrazione Accorinti e Bnl, uno dei due istituti di credito coinvolti nell'operazione, trovano un accordo e vanno verso una transazione. Ecco perché è stata scelta questa strada, rinunciando a ogni battaglia legale ancora in corso. Novità anche per i creditori del Piano di Riequilibrio.

Finanza derivata e contratti che dovevano servire per pagare i debiti e che invece hanno rischiato di trascinare Palazzo Zanca nel baratro. Una pagina disastrosa della storia recente del Comune di Messina, una pagina aperta nel 2002, andata avanti a suon di milioni di euro e battaglie legali, inchieste giudiziarie in sede amministrativa, civile e penale, buchi neri e grande confusione. Adesso forse si arriva ad un punto di svolta. Perché il Comune ha deciso di siglare una transazione con la Bnl che metterà la parola fine ad un pasticcio enorme che potrebbe costare alle casse comunali 25 milioni di debiti. L’accordo trovato con uno dei due istituti di credito coinvolti nell’operazione finanziaria rappresenta una vera boccata d’ossigeno, alleggerisce il Piano di riequilibrio e praticamente dimezza il valore del debito potenziale che deriverebbe dal totale fallimento dell’intera operazione finanziaria.

L’amministrazione Accorinti inziò a lavorare su questo complesso e oscuro fronte ormai due anni fa, per provare a fare luce tirando dai cassetti quei vecchi contratti che il Comune aveva iniziato a stipulare con gli istituti di credito Bnl e Dexia Spa a partire dal 2003. L’assessore Guido Signorino e il consulente esperto Giuseppe Cannizzaro portarono a galla carte e documenti che finirono anche in Procura, facendo riaprire una delle inchieste che nel frattempo si erano chiuse. A due anni di distanza arriva invece una nuova svolta: accordo di transazione con la Bnl che chiude ogni battaglia legale e mette il Comune al riparo dai rischi più pesanti che potevano arrivare in futuro.

Per capire meglio i contorni della vicenda è necessario ricostruire qualche passaggio: la finanza derivata arrivò a Palazzo Zanca quando l’allora amministrazione Leonardi decise di appoggiarsi a Bnl e Dexia per individuare «idonei strumenti finanziari utili a determinare un immediato beneficio per le casse comunali, in termine di riduzione degli oneri finanziari relativi a debiti preesistenti». A distanza di oltre dieci anni, come scrisse l’esperto Cannizzaro, quei contratti rappresentarono per il Comune di Messina «vere e proprie scommesse, effettuate con finalità diametralmente opposte alle tipiche funzioni di copertura che potrebbero giustificarne l`utilizzo da parte di un ente pubblico».

Una vicenda complessa e incerta, che ha spinto in questi due anni l’amministrazione Accorinti a mantenere contatti con la Bnl per cercare una soluzione extra giudiziaria, nonostante le battaglie legali in corso. L’istituto di credito ha sottoposto al Comune una proposta di accordo transattivo, l’atto è stato vagliato dal legale del Comune Nino Parisi e dal consulente Cannizzaro, è stato inserito in una delibera che porta la firma dell’assessore al Bilancio Luca Eller e del sindaco Renato Accorinti e due giorni fa è stato approvato dalla giunta comunale. Oggi i dettagli saranno illustrati durante una conferenza stampa a Palazzo Zanca.

Ecco però intanto alcuni passaggi chiave dell’accordo transattivo.

Si parte da una premessa: Comune e Bnl riconoscono che le operazioni di finanza derivata in una prima fase, e cioè negli anni 2003-2006, hanno prodotto per l'Ente locale un incasso complessivo di circa € 5.470.000. A seguito della sottoscrizione dell’ultimo derivato, strutturato da Dexia Crediop, nel biennio 2007-2008, prima di sospendere i pagamenti, il Comune di Messina pagava a BNL complessivi € 1.309.408,24. Tutti i differenziali negativi, maturati sui contratti in essere successivamente al 31 dicembre 2008, non sono stati pagati a BNL dal Comune di Messina: i differenziali insoluti sono pari, allo stato, a € 5.541.410,62. Nessuna possibilità di rinegoziazione, né estinzione anticipata del contratto tuttora in vigore. Quindi l’unica soluzione che si propone è una transazione che abbia lo scopo di ridefinire ed equilibrare le reciproche posizioni ponendo fine al contenzioso. Transazione che deve intervenire non già sul contratto, ma sugli effetti che tale contratto ha prodotto o è destinato a produrre. Quindi si arriva a riconoscere la piena validità ed efficacia di un solo contratto e il Comune, firmando la transazione, rinuncia ad ogni contestazione nei confronti di Bnl. Per gli anni passati Bnl e Comune accettano che i flussi prodotti dai precedenti contratti derivati spontaneamente versati dalle parti in esecuzione di tali accordi devono intendersi acquisiti a titolo definitivo e senza contestazione alcuna, con particolare riguardo ai flussi positivi percepiti dal Comune pari a complessivi Euro 5.507.795,18 inclusi gli up front, nonché di quelli incassati da BNL per un importo complessivo pari ad €. 1.345.783,82.

Quanto ai flussi per differenziali periodici generati dal contratto derivato in essere ecco cosa cambia: i flussi regolarmente versati fino al 31 dicembre 2008 devono intendersi acquisiti definitivamente; i flussi maturati a carico del Comune ed a favore della BNL dal 30 giugno 2009 al 31 dicembre 2015 per l’ importo complessivo di euro 5.541.410,62, allo stato rimasti insoluti, vengono stralciati dalla BNL che rinuncia irrevocabilmente a pretenderne il pagamento dal Comune di Messina. I flussi che matureranno a carico del Comune ed a favore di BNL dal 30 giugno 2016 al 31 dicembre 2017, quale che ne sarà l’importo, verranno stralciati dalla BNL che rinuncia irrevocabilmente ora per allora a pretenderne il pagamento dal Comune di Messina. Infine, per quanto riguarda i flussi che matureranno dal 30 giugno 2018 al 31 dicembre 2022 la Banca, in occasione delle scadenze, stralcerà in via unilaterale in favore del Comune un totale di 1.330.000 euro.

Così il Comune decide di rinunciare ad ogni e qualsiasi contestazione presente e futura nei confronti della BNL, ma resta inalterata ogni sua facoltà di agire nei confronti di altri istituti di credito coinvolti, cioè la Dexia con cui il contenzioso resta aperto.

Perché la scelta di questa transazione? Lo spiega nei documenti l’esperto Cannizzaro: «Poiché l'accordo prevede che vengano congelati i flussi fino al primo semestre 2018 e definisce una riduzione predeterminata sui flussi da corrispondere fino al secondo semestre 2023, è evidente che esso produce effetti favorevoli al Comune anche sugli importi da accantonare per i contratti di finanza derivata nel piano dì riequilibrio pluriennale varato dall'Ente. In particolare, considerando un accantonamento al 50% per gli importi potenziali relativi al contratto in essere con Dexia e un accantonamento pari al 100% degli importi dovuti a BNL in forza della proposta di transazione, gli importi da destinare al fondo per il rischio sui contratti di finanza derivata si modificano: vengono azzerati gli importi relativi ai flussi non corrisposti a BNL fino all'anno 2017 incluso;a partire dall'anno 2018 vengono accantonati i valori previsti dei flussi dovuti a BNL secondo l'andamento attuale dei tassi forward, decurtati secondo quanto convenuto; coerentemente con l'impostazione già adottata, vengono accantonati a fondo per ì debiti potenziali derivati il 50% del valore delle rate attese (insolute precedenti e potenziali future) verso Dexia. L'accordo determina una riduzione del 33% dell'esposizione complessiva, che passa da € 9.658.005,93 a € 6.480.466,60, con un risparmio di € 3.177.539,33».

Sempre sul fronte Piano di Riequilibrio e transazioni arriva un’altra novità sempre dalla giunta Accorinti: nuove linee guida per chiudere gli accordi con i creditori che aspettano di vedersi riconosciute somme superiori ai 50 mila euro. Un’operazione che si doveva compiere prima dell’approvazione del Piano e che arriva in corso d’opera dopo le tante lamentele degli stessi creditori chiamati a trattare in via bonaria con il Comune. In questo caso la delibera porta solo la firma del sindaco Accorinti e non quella dell’assessore al Bilancio Luca Eller. La novità più importante è l’indicazione data a tutti i dirigenti affinchè tengano conto, nell’elaborazione dell’atto transattivo, anche dell'elemento della diversa data di decorrenza del credito, prevedendo percentuali di abbattimento decrescenti con il crescere della vetustà del credito. Quindi, quando si superano i 50 mila euro, più vecchio è il credito e minore sarà la parte che verrà stralciata.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Bastara’ a compensare il danno economico che Trischitta ha portato alla luce intercettando lo scontrino delle caramelle di Accorinti?
    Speriamo.

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  2. Bastara’ a compensare il danno economico che Trischitta ha portato alla luce intercettando lo scontrino delle caramelle di Accorinti?
    Speriamo.

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  3. derivati vs caramelle!

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  4. derivati vs caramelle!

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  5. MessineseAttento 28 Ottobre 2016 12:44

    Certo, non è la bufalotta di Accorinti, ma anche questa storia dei derivati mi sembra una cosa abbastanza grave. Ma non si può biasimare il Trischitta, mica poteva occuparsi anche di questi milioni di euro bruciati, sarebbe stato chiedere troppo.

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  6. MessineseAttento 28 Ottobre 2016 12:44

    Certo, non è la bufalotta di Accorinti, ma anche questa storia dei derivati mi sembra una cosa abbastanza grave. Ma non si può biasimare il Trischitta, mica poteva occuparsi anche di questi milioni di euro bruciati, sarebbe stato chiedere troppo.

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  7. Ah ecco, Accorinti ha speso i 10€ in più per la bufalotta, ma ha fatto risparmiare milioni di debiti creati da ‘daquellicheceranoprima’

    ….1-100-100000 Accorinti

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  8. Ah ecco, Accorinti ha speso i 10€ in più per la bufalotta, ma ha fatto risparmiare milioni di debiti creati da ‘daquellicheceranoprima’

    ….1-100-100000 Accorinti

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