Il Pdl ufficializza la candidatura a sindaco di Garofalo

Il Pdl ufficializza la candidatura a sindaco di Garofalo

Danila La Torre

Il Pdl ufficializza la candidatura a sindaco di Garofalo

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lunedì 15 Aprile 2013 - 19:38

Il deputato azzurro ha dichiarato: “Adesso è importante aprire un confronto, al di là degli schieramenti, con quanti hanno a cuore il futuro di Messina. Formeremo una squadra di altissimo profilo politico”

Anche il Pdl ha il suo candidato a sindaco: Vincenzo Garofalo. La notizia, già emersa nei giorni scorsi (vedi correlato), è stata ufficializzata al termine del vertice pomeridiano.

Il deputato regionale Nino Germanà, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto hanno incontrato i consiglieri comunali, provinciali e di quartiere nella sede di via I Settembre e hanno “benedetto” la candidatura di Garofalo, che il 28 febbraio scorso era stato riconfermato deputato nazionale grazie all’ottimo risultato ottenuto in Sicilia dal Popolo delle Libertà.

"Adessoha dichiarato Enzo Garofaloè importante aprire un confronto, al di là degli schieramenti, con quanti hanno a cuore il futuro di Messina. Formeremo una squadra di altissimo profilo politico e di elevato livello professionale che dia finalmente respiro adeguato alle aspettative dei cittadini".

Nonostante la prestigiosa e per nulla scomoda – contrariamente a quella cittadina – poltrona romana, Garofalo ha dunque scelto di mettersi in gioco per amore della propria città e buttarsi nella lunga campagna elettorale per le elezioni amministrative di giugno, che vede in campo già sette aspiranti sindaco: Felice Calabrò, fresco di elezione alle primarie del centro sinistra; gli “indipendenti” Pippo Isgrò; e Sergio Indelicato; Renato Accorinti; la grillina” Maria Cristina Isaja; Alessandro Tinaglia di Reset; e l’ex alleato Gianfranco Scoglio di Nuova alleanza, che salvo soprese correrà contro il Pdl potendo contare sull’appoggio dell’ex primo cittadino Giuseppe Buzzanca, Mimmo Nania e Santi Formica. La “triade”, espressione della destra messinese , può ancora contare su numerosi sostenitori e rischia di diventare un ostacolo alla corsa che dovrebbe portare Garofalo alla guida di Palazzo Zanca.

Secondo quanto trapela dalla riunione pomeridiana, il Pdl tenterà quindi un approccio pacificatore con gli ex an , ma seguendo la logica della condivisione di un percorso e non quello di una spartizione post elettorale in ossequio al manuale cencelli. Tuttavia, in questo momento, la distanza tra le due parti resta notevole e, a meno di clamorosi risvolti, difficilmente gli ex di Forza Italia e gli ex di Alleanza nazionale troveranno la sintesi per correre unti e compatti alla conquista del Comune.

Intanto, dentro i palazzi cittadini, la candidatura di Garofalo viene vista come la migliore candidatura che il Pdl potesse esprimere in questo momento di grave crisi per Messina. Il deputato azzurro è particolarmente stimato per la sua onestà e serietà e viene da molti ricordato come un buon amministratore, tanto dell’Iacp quanto dell’Autorità portuale. Anche se la carica di sindaco sarà tutta un’altra storia. (DLT)

13 commenti

  1. Se fossi Enzo Garofalo, ma non lo sono, starei molto alla larga dal Trio Nania-Buzzanca-Scoglio, perchè se il fumo appesta i vestini loro appestano chiunque stia loro vicino.
    La tua signorilità e professionalità mal si addice alla loro vicinanza.

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  2. Viste le allegre frequentazioni del sig. B. più di alto profilo si dovrebbe parlare di alto profilat+++++……

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  3. sergio indelicato 16 Aprile 2013 05:09

    Ancora una volta le logiche politiche che hanno governato Messina si ripresentano ai nastri di partenza come se nulla fosse successo. Come se i conti economici del comune fossero solo per un tragico susseguirai eventi accidentali, un baratro di cui non si vede il fondo e, cosa ancor più grave, non si capisce come uscire. Mi chiedo in venti anni di governance ,un tempo smisuratamente lungo, come hanno potuto ridurre la sedicesima città d’Italia in un colabrodo da dove la gente ,ogni giorno, scappa.

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  4. sergio indelicato 16 Aprile 2013 05:13

    Dopo venti anni di governo di centro destra finalmente un nome nuovo. nuova voce certamente sarà il modo di dirigere la “res pubblica” nuovo nelle nomine di comprovata esperienza(politica) nuovo nel redigere i pubblici bilanci Insomma tutto quello che una città come Messina si aspetta.

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  5. Sarà ancora una volta il sindaco dell’inciucio politico fra Udc e Pd, ovvero fra Ganpiero D’Alia e Francantonio Genovese? Sarà l’ennesimo patto di ferro nella logica della gestione del potere?
    Garofalo non è Crocetta ed è espressione di un non partito. Quello delle Libertà inventato da Berlusconi per allestire manichini in doppipetto blu e cravatta a pois bianchi e che, rispetto al passato, ha perso la componente di destra pura, con l’eclissi di pezzi forti come Nanìa e Buzzanca.
    Certo, anche qui, stavolta, bisognerà fare i conti con il Movimento Cinque Stelle che, alle elezioni regionali e politiche si è ritagliato un risultato di grande significato politico.
    Bisserà anche stavolta il successo?
    Questa sarà la vera incognita, perchè se i Grillini dello Stretto dovessero confermare o migliorare il trend delle due ultime consultazioni, potrebbero mettere in seria discussione la candidatura di Garofalo. Il quale sarà anche costretto a fare i conti con Buzzanca e Nanìa che gli metteranno il bastone fra le ruote con Gianfranco Scoglio.
    Ma già dall’avvio ufficiale di questa campagna elettorale gtià in progress, si vedrà se le intenzioni di Garofalo sono genuine e se farà vedere di che pasta è fatto. Saranno infatti i nomi della giunta di governo della città a dire se al fuoco c’è nuova carne o la solita polpa ritrita di secondo taglio.
    Ma sarà anche la composizione delle liste per il Consiglio comunale a mostrare o i muscoli di una politica cittadina improntata al rinnovamento, o il fianco debole di una classe politica padronale. Una classe politica che corre il rischio di essere spazzata via dal nuovo vento che spira nello Stretto e che vede al centro della scena proprio il Movimento di Beppe Grillo.

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  6. FRANCESCO TIANO 16 Aprile 2013 07:03

    Le chiacchiere si sprecano, soprattutto se a farle è quella Messina interessata alla poltrona e non al bene comune. Vincenzo Garofalo è una grossa opportunità per la città. Concreto, garante sui comportamenti che tutelano il bene comune. Disponibile al dialogo ed aperto nei confronti della collettività. Messina ha bisogno di aggregare, soprattutto l’opposizione, su temi d’interessi comuni, in maniera trasversale e Vincenzo lo farà per amore della città. Insieme a Felice Calabrò, leader della componente di sinistra, anch’esso giovane e capace. Entrambi saranno disponibili a mettere da parte le bandiere dei loro partititi per il bene di tutti. Quello che preoccupa la gente comune è il contorno politico, gli alleati, che tenteranno di sottrarre una grossa fetta di potere decisionale al primo cittadino in cambio di un sostegno elettorale ed è su questo grosso problema che si giocheranno la partita.

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  7. ma si dimetterà dalla carica di deputato?

    comunque siamo alle solite… estrema frammentazione per conquistare “almeno” un paio di consiglieri e poi concentrarsi sul ballottaggio…

    e se al ballottagio, sempra a causa di questa sciocca frammentazione, andassero m5s e gente tipo accorinti?

    la politica locale dovrebbe farsi furba… anche se è ovvio che messina è un vuoto a perdere, una città che piace solo agli ostinati.

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  8. ottima occasione per andare via

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  9. Hai detto bene Franco:”Quello che preoccupa è il contorno politico, gli alleati, che tenteranno di sottrarre una grossa fetta di potere decisionale al primo cittadino in cambio di un sostegno elettorale…”
    E appunto per questo che NON si devono votare i vecchi poteri politici, le vecchie lobby, le vecchie oligarchie cittadine…
    Qualcuno ha detto: “meglio un salto nel buio che un suicidio assistito…” credo fermamente che abbia ragione!!!

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  10. Dimettersi? Ti sembra così fesso? Questa è solo una mossa per cambiare poltrona perchè ha paura che questo parlamento duri poco.
    Questa gente non ha nessuna intenzione di sacrificare il proprio potere per il bene comune che dovrebbe amministrare.
    Prima si assicurerà di essere sindaco e poi si dimetterà (ovviamente dopo aver fatto passare un congruo periodo di coesistenza delle cariche) solo quando lo dimetteranno a forza da deputato.
    Non escludo che, se si dovesse trovare l’accordo per un governo, scongiurando l’ipotesi di nuove elezioni, il neo-sindaco non opti per mantenere la carica di deputato e dimettersi da sindaco.

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  11. vai enzo siamo con te salvaci tu

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  12. FRANCESCO TIANO 16 Aprile 2013 13:39

    il più grande stratega della storia della rivoluzione europea non può sottrarsi durante una battaglia.

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  13. infatti dovrebbero essere questi signori ad andare in esilio

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