Campagna archeo-sub nello Stretto: ritrovati due relitti navali di epoca romana

Campagna archeo-sub nello Stretto: ritrovati due relitti navali di epoca romana

Campagna archeo-sub nello Stretto: ritrovati due relitti navali di epoca romana

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lunedì 20 Giugno 2011 - 13:50

L’ importante scoperta è stata illustrata questa mattina a bordo della nave laboratorio “Fortaleza"

Due relitti navali di epoca romana, con resti di anfore e lingotti plumbei risalenti al II-IV secolo d.C. si trovano ad una profondità di 110 e 90 metri, al largo di Capo Rosocolmo, sulla costa tirrenica di Messina. Il ritrovamento è stato comunicato stamani a bordo della nave laboratorio “Fortaleza”, al termine della prima fase della campagna archeo-sub nello Stretto, svoltasi dal 13 al 19 giugno su un’area di 49 chilometriquadrati. Ad illustrare la scoperta sono stati il sindaco Giuseppe Buzzanca; Stefano Zangara, dirigente regionale della IV Unità operativa di base – progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei della Soprintendenza del mare; Craig Mullen, fondatore di Aurora Trust, e Gianmichele Iaria di Oloturia Sub. Il sindaco Buzzanca ha posto l’accento sulla scoperta che dimostra la grande potenzialità scientifica e culturale racchiusa dai fondali del litorale peloritana. Il progetto Atlantis oltre che alla conoscenza dell’ambiente marino e dei suoi cambiamenti, sarà così di supporto all’analisi delle interelazioni tra uomo/mare/territorio e soprattutto alle ricerche della storia di Messina. Timmy Gambin, archeologo di Aurora Trust, ha evidenziato che si tratta di “ritrovamenti di eccezionale importanza archeologica, il primo relitto presenta un cumulo di anfore nord-africane perfettamente conservate. Il secondo relitto, è rappresentato dalla zavorra di una nave di dimensioni piuttosto importanti. Il carico è costituito da macine intere e ben preservate, lingotti di piombo con timbro – elemento fondamentale per individuarne la provenienza – ed integre le tre ancore in ferro, il che permette di individuarne la datazione alla tarda età romana/epoca bizantina.” La Capitaneria di Porto, l’Autorità Marittima dello Stretto, la sezione Navale della Polizia Municipale ed il Marina del Nettuno hanno fornito supporto ed assistenza logistica al team di ricerca nel corso di tutte le operazioni. Il progetto, patrocinato dal Comune di Messina per promuovere il turismo subacqueo ed accrescere una cultura del mare volta alla conoscenza ed alla protezione di tale ecosistema, avrà una durata biennale, e prevede per l’anno 2012, l’approfondimento delle ricerche strumentali nelle aree interessate con tecnologie di altissima precisione, l’espansione dell’area di ricerca e la raccolta di una documentazione video-fotografica più dettagliata dei due relitti e degli altri target più piccoli rilevati, ancora da verificare.

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