La Regione vuole tutelare lo stabilimento Triscele. Martedì nuovo incontro

La Regione vuole tutelare lo stabilimento Triscele. Martedì nuovo incontro

La Regione vuole tutelare lo stabilimento Triscele. Martedì nuovo incontro

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venerdì 11 Gennaio 2013 - 08:30

Soddisfazione tra le parti per l’impegno del presidente Crocetta a risolvere la vertenza. Due ipotesi: vincolare l’area di via Bonino alla produzione della birra o spostarla nella zona franca urbana di Barcellona. Al lavoro anche per trovare una soluzione per il Vittorio Emanuele

“Il Governo regionale sta pensando ad un progetto per proteggere lo stabilimento della ‘Birra Messina’, un patrimonio storico e materiale della città dello Stretto, nonché uno degli insediamenti industriali più rappresentativi dell’isola”. Lo dice il Presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Tra l’altro, – aggiunge il governatore – l’area su cui sorge lo stabilimento della birra Messina, è attualmente interessata da progetti di lottizzazione che rappresentano una delle cause principali della dismissione e dell’interruzione della produzione di birra e della perdita del posto di lavoro di circa 30 lavoratori”.

Martedì è stato convocato un nuovo incontro con Crocetta per cercare una soluzione. Cauta soddisfazione da parte dei sindacati e dei lavoratori al termine dell’incontro di ieri a Catania con il presidente Crocetta sulla vertenza Triscele.

Due le ipotesi alle quali la Regione sta lavorando: la prima è quella di cercare di bloccare la speculazione edilizia sull’area dell’ex stabilimento e vincolarla alla produzione della birra. La seconda è quella di sfruttare la zona franca urbana di Barcellona che assicurerebbe grandi vantaggi fiscali e contributivi ad una nuova attività produttiva con protagonisti i lavoratori.

Intanto Crocetta ha accolto la richiesta dei sindacati che nei giorni scorsi avevano sollecitato la convocazione di un incontro per cercare una soluzione fattibile, anche attraverso l’individuazione di un nuovo investitore, alla chiusura della produzione. Martedì prossimo si terrà quindi un nuovo incontro convocato direttamente dalla Regione al quale oltre ai sindacati, all’assessore regionale alle attività produttive ed al commissario del Comune di Messina, sarà invitata anche la famiglia Faranda.

Esprime soddisfazione Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina che aveva accompagnato le delegazioni all’incontro, “per l’attenzione ai problemi posti e soprattutto per l’avvio di un percorso che ricerca soluzioni sia alla vicenda del Teatro Vittorio Emanuele sia a quella della Triscele. Su quest’ultima in particolare apprezziamo l’impostazione di Crocetta che ritiene più importante l’attività produttiva rispetto alle speculazioni edilizie”.

4 commenti

  1. CastorinaCarmelo 11 Gennaio 2013 12:53

    Hanno portato alla chiusura di uno stabilimento storico come quello della “BIRRA MESSINA” per costruire case da vendere profumatamente visto la centralità dell’area,fregandosene di tanti padri di famiglia che sono rimasti senza lavoro e senza prospettive future. Fortunatamente il “BUON DIO C’è” ed attraverso il Governatore CROCETTA persona perbene e di “SINISTRA “ha aperto uno spiraglio di speranza per la risoluzione della vertenza.
    Stiano attenti, coloro che seminano fame…… raccoglieranno disperazione vento e tempesta….

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  2. E mi pare giusto che questi lavoratori siano tutelati! Ci mancherebbe altro!
    Ma vorrei chiedervi: chi tutelerà gli ottomila lavoratori della formazione professionale in Sicilia, e e i lavoratori messinesi della stessa formazione?

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  3. …Caro Poeta..(il tuo vero nome?…non è dato saperlo…), da ciò che commenti su questo ed altri articoli del sito, si evince senza alcun dubbio che tu sei uno di quei ottomila. Tutta la mia personale solidarietà, per carità di Dio…e ci mancherebbe altro, però per essere uno di quei ottomila,e mi sembra che sia proprio così,quindi essere assunti in modo completamente CLIENTELARE alla faccia di pubblici concorsi e liste di collocamento, il requisito principale era che quello di essere un familiare , parente o affine..(leccaculo, procacciatori di voti, ecc. ecc.) dei vari alla faccia di chi era senza santi in Paradiso(Comune , Provincia, ecc. ecc.). Quando ero ancora ragazzino , oggi ho 42 anni, e ancora nelle scuole di Messina insegnavano l’educazione civica quel povero insegnante fra le tante “panzanate” che sparava diceva : che il voto è espressione collettiva di democrazia per il bene comune…ecc. ecc….già bene comune ! no “dammi u votu e fammi vutari chi ti sistemu(forse…)..però non ci diri nenti a nuddu!”….
    VI Piaciaaa a zita!!!….ora non ce ne più….finish…
    Se il voto nel tempo fosse stato espressione di democrazia e bene collettivo per tutti a quest’ora non saremmo qui a discutere . In bocca al lupo!

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  4. facciamo una cosa bella…. non facciamo edificare li dove è nata la birra messina vediamo se l’operazione gestita va in fumo?

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