"The Diary of a Teenage Girl", le incognite dell'adolescenza

“The Diary of a Teenage Girl”, le incognite dell’adolescenza

Tosi Siragusa

“The Diary of a Teenage Girl”, le incognite dell’adolescenza

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lunedì 06 Luglio 2015 - 08:00

Sulla rotta della decima musa: basato sull'omonimo graphic di Phoebe Gloeckner, il film di Marielle Heller è stato presentato al pubblico italiano in occasione dell'ultima edizione del Taormina Film Fest. Impressioni a cura di Tosi Siragusa.

Nel giorno conclusivo di un mediocre festival, si è tenuta la proiezione alle 18,00 in Sala A del Palacongressi di Taormina di “The Diary of a Teenage Girl”, di Marielle Heller.
Si coglierà l’occasione, apprestata da questa recensione, per evidenziare le connotazioni di una rassegna apparsa più invecchiata dei suoi 61 anni, ormai relegata a mera passerella di divi e divetti, ove il prodotto cinematografico, pur se talora eccellente o buono, non è mai centrale (per gli organizzatori “in primis”), ove una Tiziana Rocca iper protagonista opera indisturbata, scandendo i ritmi ripetitivi con una cantilena di ringraziamenti e un florilegio di sponsor, dimenticando però di trovarsi al Teatro Antico di Taormina, sito monumentale demaniale in proprietà della Regione Siciliana e segnatamente del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.
Una Tiziana Rocca che può anche giungere a definire la veterana produttrice, Marina Cicogna, “suo supporter”, ricevendone, giustamente, una pubblica stigmatizzazione.
Un festival ove “il film” è così in ultimo piano, che, conclusasi (alle 23.12!) l’Arena nella quale un Rupert Everett aveva svettato, e non solo fisicamente, su una pletora di starlette – parte consistente del pubblico (che pareva addomesticato) seguiva all’esterno dell’area i propri idoli, con buona pace dei pochi rimasti in teatro durante la proiezione – disturbatissima – del lungometraggio (fuori concorso, assai meritorio, e, peraltro premiato quale opera prima al Festival di Berlino) “600 miles”, assiepandosi davanti all’Hotel Timeo e impedendo – come si è appreso – per lunghi minuti il deflusso della folla.
Nell’ambito di questa rassegna, della quale si è sovente parlato solo nei termini del “gossip” dimenticandone i contenuti, vorrei tornare a questa storia di un’aspirante fumettista nel lungometraggio USA, di genere drammatico, con protagonisti ben in parte ed una trama ben oleata.
Dalla graphic novel di Phoebe Gloeckner è emersa Minnie Goetze, appena quindicenne nella San Francisco degli anni ’70, alle prese con la sua formazione nella delirante confusione di quel periodo, introspettiva e originale, ribelle dentro, curiosa e mai appagata dall’universo che la circonda, che tenta di padroneggiare registrandone i risultati con la precisione di un entomologo,anche attraverso un diario a tratti surreale, una Minnie che è capace di arrivare alla fin troppo matura conclusione che forse il problema non è se siamo o meno amati …
La madre – bellissima icona – ma in realtà debole e incasinata, e preda ambita degli uomini – non si accorge che il suo amante ha una relazione – dapprima solo sessuale – con la figlia e, presa com’è da se stessa e le sue droghe, lascia correre, fino a quando il contesto non diviene esplosivo, facendole sulle prime trovare l’assurda soluzione di imporre al seduttore di sposare una Minnie dapprima follemente innamorata e poi amaramente disillusa.
È centrale la passione della teenager per il mondo del fumetto e i suoi tentativi – riusciti – di entrare in quel contesto che la appaga e che sarà professionalmente la sua strada.
Gli interpreti Bel Powley, Alexander Skarsgård, Kristen Wiig, Christopher Meloni, Margarita Levieva, le ottime musiche, la fotografia e l’ambientazione scenografica (il tutto siglato da un’ottima resa registica) ci restituiscono un mondo colorato e visionario, che è ormai irrimediabilmente alle nostre spalle … come rischia di essere il futuro del Festival di Taormina, che dovrà necessariamente ritrovare la sua ragione d’essere e dismettere gli odierni panni di una soubrette ormai sul viale del tramonto.

Tosi Siragusa

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