Via Ciacci, torna Cucè: dal licenziamento a oggi. Quando le parole non corrispondono ai fatti

Via Ciacci, torna Cucè: dal licenziamento a oggi. Quando le parole non corrispondono ai fatti

Francesca Stornante

Via Ciacci, torna Cucè: dal licenziamento a oggi. Quando le parole non corrispondono ai fatti

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venerdì 21 Agosto 2015 - 23:12

Per cinque mesi dal licenziamento in tronco del dirigente di Messinambiente Natale Cucè l'amministrazione non ha mai assunto un posizione forte, ha sempre ribadito la fiducia in Ciacci ma nei fatti ha sconfessato il provvedimento più drastico assunto dall'ex liquidatore. Cinque mesi di trattative e campanelli d'allarme.

Un eccessivo ricorso allo straordinario concesso al personale, un intervento di potatura non concordato, la pessima gestione della piattaforma di Pace. Con queste motivazioni, lo scorso 27 marzo, l’ex liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci aveva licenziato in tronco il dirigente Natale Cucè scatenando un vero e proprio caso che per mesi ha fatto molto discutere, sia dentro che fuori Palazzo Zanca. Senza consultarsi con l’amministrazione, Ciacci decise di mettere alla porta l’unico dirigente che era rimasto nella pianta organica della società di via Dogali e senza troppe spiegazioni chiarì solo che il licenziamento di Cucè era scattato per «gravi mancanze nei suoi ruoli di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione dei Lavoratori e di Direttore Tecnico, da atti e fatti tali da compromettere la fiducia nello stesso da parte del Datore di Lavoro». Dunque fine del rapporto di fiducia per quelle tre contestazioni a cui però Cucè aveva risposto punto per punto. Un fulmine a ciel sereno sia per il sindaco che fin dal principio non escluse che l’amministrazione avrebbe potuto valutare un passo indietro, che per lo stesso Cucè che subito parlò di un provvedimento imprevedibile, inaspettato, infondato, inconsistente e pretestuoso.

Adesso, a distanza di cinque mesi, quelle motivazioni sono state ritenute insufficienti anche per Comune e Messinambiente che, salutato Ciacci, hanno accelerato le trattative per chiudere il caso Cucè nel modo più indolore possibile. Il dirigente è stato reintegrato alla data del licenziamento, in pratica come se nulla fosse accaduto in questi cinque mesi. Con la transazione siglata ieri mattina a Palazzo Zanca da Cucè, dal sindaco Accorinti e del neo liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò, il dirigente torna tra le fila di Messinambiente esattamente alle medesime condizioni di quando fu licenziato. Non resterà però in via Dogali. Nell’atto di reintegro è stato messo nero su bianco che verrà immediatamente trasferito in altra società partecipata e, anche se l’amministrazione su questo punto ha chiesto tempo per valutare la destinazione, è quasi scontato il passaggio di Cucè all’Amam. La transazione verrà discussa nelle prossime settimane presso la Direzione Territoriale del Lavoro ed è stata così scongiurata la prima udienza che invece il Tribunale del Lavoro aveva fissato per il prossimo 3 settembre. L’amministrazione, ed evidentemente anche la “nuova” Messinambiente del dopo Ciacci-Rossi, ha chiuso il caso prima che iniziasse il filone giudiziario, evitando così un contenzioso che quasi sicuramente avrebbe costretto Palazzo Zanca a scucire un risarcimento consistente.

Un’ipotesi su cui i Revisori dei conti di Palazzo Zanca avevano messo in guardia l’amministrazione già all’indomani di quel licenziamento. Il collegio presieduto da Dario Zaccone con una nota durissima intimò sindaco e segretario generale a «verificare con estrema attenzione ogni atto amministrativo rilevante posto in essere dagli amministratori/liquidatori delle società partecipate al fine di poter valutare la potenziale generazione di ulteriori esposizioni debitorie che avrebbero inevitabilmente refluenze negative sui bilanci delle medesime e di conseguenza nei confronti dell’Ente» Un campanello d’allarme che scatenò anche diversi consiglieri comunali e la stessa presidente Emilia Barrile che proprio in quei giorni chiese a gran voce chiarezza su questa vicenda, chiarezza che però arriva solo adesso e con un clamoroso dietrofront dell’amministrazione e della stessa Messinambiente, un passo che evidentemente è stato compiuto solo adesso che Ciacci non è più liquidatore per evitare una frattura acclarata.

In questi cinque mesi però tanti sono stati i colloqui tra Cucè e l’amministrazione Accorinti e fin dall’inizio soprattutto il sindaco non ha mai assunto una posizione netta sull’accaduto, lasciando sempre aperta la possibilità di un reintegro. La decisione di Ciacci aveva colto tutti di sorpresa a Palazzo Zanca, soprattutto perché pochi giorni prima del licenziamento, durante una riunione, gli assessori Signorino e Ialacqua avevano chiesto espressamente a Ciacci di prendere tempo per vagliare con più attenzione la questione e arrivare a soluzioni meno drastiche. Invece il liquidatore di Capannori fece tutto da solo. E quando anche l’amministrazione provò a capirne di più Ciacci negò gli atti legati al licenziamento persino al sindaco Accorinti. Per non rompere gli equilibri con l’uomo ambiente scelto ad hoc per amministrare Messinambiente, non ci furono mai prese di posizione forti da parte della giunta, anzi per settimane l’assessore Ialacqua parlò di confine tra l’azione politica e quella gestionale, affidata nelle mani di Ciacci. Nelle uscite pubbliche l’assessore non ha perso occasione per rinnovare la sua massima fiducia nell’operato di Ciacci, ma nel frattempo nelle stanze del Comune si lavorava per arrivare con Cucè ad una soluzione che mettesse tutti d’accordo. Anche nel comunicato stampa di ieri il sindaco Accorinti ha espresso il massimo dell'apprezzamento per il lavoro svolto da Alessio Ciacci, con l’augurio di riaverlo presto a Messina per nuovi e futuri incarichi. Parole sconfessate una dopo l’altra dai fatti. Perché a parole l’amministrazione continua a seminare elogi e riconoscenza nei confronti di Ciacci, ma nei fatti ha smontato il provvedimento più drastico assunto dal liquidatore e non ha ritenuto validi quei motivi che stavano alla base del licenziamento, vanificando appunto quelle che erano state le scelte e le decisioni di Ciacci.

Adesso Cucè non solo tornerà al suo posto, ma gli saranno riconosciuti tutti gli stipendi da aprile ad oggi, per l’intero periodo del licenziamento. E ovviamente in tanti iniziano a chiedersi se qualcuno pagherà per questo “errore” a cui l’amministrazione ha dovuto mettere una pezza o se sarà sempre il Comune, dunque i cittadini, ad assumersi questo onere.

Erano stati proprio i Revisori dei conti a dire senza mezzi termini che «ogni debito fuori bilancio generato da perdite societarie, che non trova origine in fatti amministrativi ordinari e prudenti, troverà responsabile il Dirigente o l’amministratore che lo ha determinato». Senza fare sconti a nessuno il collegio aveva detto molto chiaramente ad amministratori e dirigenti di Palazzo Zanca di aprire gli occhi su quanto stava accadendo nelle partecipate e sulle conseguenze che potevano derivare da azioni e decisioni adottate da liquidatori e amministratori a briglia sciolta.

Alla luce di quanto siglato ieri al Comune le parole dei Revisori oggi assumono un peso molto più rilevante di quelle usate da sindaco e assessore per riconoscere fiducia a Ciacci. Perché nei fatti l’amministrazione ha capito di essere vicina ad un contenzioso sostanzioso che evidentemente non era supportato da reali e sufficienti motivazioni e ha rimesso al suo posto quel dirigente pronto a far valere le sue ragioni in sede giudiziaria. Adesso bisognerà vedere se Ciacci sarà lieto di tornare a Messina per quell’incarico da super esperto quando i rifiuti passeranno all’Amam, nella stessa Amam in cui nel frattempo Natale Cucè con tutta probabilità sarà dirigente. «Chi vivrà, vedrà»

Francesca Stornante

16 commenti

  1. Le cronache abbondano di reintegri di dip. pubbici inadempienti(a dir poco).
    Questo non ad indicare in Cuce’ un colpevole, piuttosto a sottolineare la difficoltà di successo in fase di contenzioso.
    L’amministrazione in questo caso ha fatto bene a porre rimedio al provvedimento non concordato di Ciacci.
    Sarebbe interessante sapere invece quali sono nel dettaglio i rilievi mossi a Cuce’.
    Rapidità e mancanza di alcun tipo di risarcimento mi lasciano pensare ad una convenienza reciproca.
    I rilievi dei revisori sono motivo di apprensione per l’amministrazione interessata a chiudere in tempi stretti.
    Realisticamente non riesco a pensare che le parti non avessero interesse a chiudere presto senza troppo farsi male vicendevolmente.

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  2. Le cronache abbondano di reintegri di dip. pubbici inadempienti(a dir poco).
    Questo non ad indicare in Cuce’ un colpevole, piuttosto a sottolineare la difficoltà di successo in fase di contenzioso.
    L’amministrazione in questo caso ha fatto bene a porre rimedio al provvedimento non concordato di Ciacci.
    Sarebbe interessante sapere invece quali sono nel dettaglio i rilievi mossi a Cuce’.
    Rapidità e mancanza di alcun tipo di risarcimento mi lasciano pensare ad una convenienza reciproca.
    I rilievi dei revisori sono motivo di apprensione per l’amministrazione interessata a chiudere in tempi stretti.
    Realisticamente non riesco a pensare che le parti non avessero interesse a chiudere presto senza troppo farsi male vicendevolmente.

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  3. Antonio Torrecamonica 22 Agosto 2015 05:50

    A Messina abbiamo grandi pacifisti, ottimi dirigenti delle partecipate e tanta brava gente, per questo non funziona niente e abbiamo toccato il fondo…e’ Ciacci a sbagliare, a non capire.

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  4. Antonio Torrecamonica 22 Agosto 2015 05:50

    A Messina abbiamo grandi pacifisti, ottimi dirigenti delle partecipate e tanta brava gente, per questo non funziona niente e abbiamo toccato il fondo…e’ Ciacci a sbagliare, a non capire.

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  5. scoglio giuseppe 22 Agosto 2015 10:20

    Una sola parola VERGOGNATEVIio non so chi abbia sbaglato ma sicuramente doveva stabilirlo un giudice questa è veramnte un’altra porcata della giunta perché o Ciacci è stato uno sprovveduto e quindi deve pagare o l’ing ha torto e quindi tocca a lui pagare ma questo chi l’ha deciso e poi si può riassumere così facilmente, a Messina tutto è possibile però bisogna prenderne atto stanno costruendo una bella squadra Auguri Messinesi

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  6. scoglio giuseppe 22 Agosto 2015 10:20

    Una sola parola VERGOGNATEVIio non so chi abbia sbaglato ma sicuramente doveva stabilirlo un giudice questa è veramnte un’altra porcata della giunta perché o Ciacci è stato uno sprovveduto e quindi deve pagare o l’ing ha torto e quindi tocca a lui pagare ma questo chi l’ha deciso e poi si può riassumere così facilmente, a Messina tutto è possibile però bisogna prenderne atto stanno costruendo una bella squadra Auguri Messinesi

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  7. i danni chi li paga?il solito fesso buddaci?

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  8. i danni chi li paga?il solito fesso buddaci?

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  9. Claudio D'Amico 22 Agosto 2015 20:36

    Auguri Ing. Cucè. Per fortuna è stata messa una pezza su questa falla che ha comportato disagi per il servizio alla città e immagino anche sofferenze per Lei e i suoi cari. Ma il tempo a volte è galantuomo ed in questo caso lo è stato.
    Non avevo dubbi sull’esito della vicenda che in ogni caso le avrebbe restituito la dignità e il prestigio che merita agli occhi di tutti. L’esperto forse è un poco inesperto e infantile per aver autorità su uomini che hanno costruito una carriera con sacrificio competenza ed abnegazione.
    Auguri Ancora

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  10. Claudio D'Amico 22 Agosto 2015 20:36

    Auguri Ing. Cucè. Per fortuna è stata messa una pezza su questa falla che ha comportato disagi per il servizio alla città e immagino anche sofferenze per Lei e i suoi cari. Ma il tempo a volte è galantuomo ed in questo caso lo è stato.
    Non avevo dubbi sull’esito della vicenda che in ogni caso le avrebbe restituito la dignità e il prestigio che merita agli occhi di tutti. L’esperto forse è un poco inesperto e infantile per aver autorità su uomini che hanno costruito una carriera con sacrificio competenza ed abnegazione.
    Auguri Ancora

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  11. o paga Ciacci o paga il tibet,non certo i buddaci

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  12. o paga Ciacci o paga il tibet,non certo i buddaci

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  13. Avvocatoooooo delle cause perse, sei stato smentito anche da CMDB.
    “A seguito del conciliante accordo extragiudiziale che chiude la vicenda Cucè a totale favore di quest’ultimo, si riuscirà più a fare chiarezza individuando responsabilità inequivocabili ed eventuali colpe? 
Questo reintegro che cosa comporterà a livello della transizione aziendale da Messinambiente all’Amam? 
E soprattutto, perché il Comune si è assunto tramite questo accordo tutte le spese e le responsabilità inerenti al licenziamento?”.
    George

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  14. Avvocatoooooo delle cause perse, sei stato smentito anche da CMDB.
    “A seguito del conciliante accordo extragiudiziale che chiude la vicenda Cucè a totale favore di quest’ultimo, si riuscirà più a fare chiarezza individuando responsabilità inequivocabili ed eventuali colpe? 
Questo reintegro che cosa comporterà a livello della transizione aziendale da Messinambiente all’Amam? 
E soprattutto, perché il Comune si è assunto tramite questo accordo tutte le spese e le responsabilità inerenti al licenziamento?”.
    George

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  15. E CERTO…pezza su pezza e arrampichiamoci come le salamandre….

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  16. E CERTO…pezza su pezza e arrampichiamoci come le salamandre….

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