Appello al governo regionale e all'Ars: liberate i siciliani che avete in ostaggio

Appello al governo regionale e all’Ars: liberate i siciliani che avete in ostaggio

Rosaria Brancato

Appello al governo regionale e all’Ars: liberate i siciliani che avete in ostaggio

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domenica 01 Maggio 2016 - 06:01

Salvate le Città Metropolitane, liberate la norma che tenete in ostaggio da 3 anni per farne merce di scambio tra partiti. In gioco è il nostro futuro, l'ultimo treno. E la firma dei Patti per Catania e Palermo ne sono una prova. Se Messina manca all'appello non è colpa di Renzi.

Il mio è un appello al governatore Crocetta ed ai suoi alleati: il Pd, l’Udc, Ncd, Sicilia Futura, Sicilia Democratica. Ma anche ai deputati di Forza Italia, della Lista Musumeci, Mpa, M5S, Pse e di qualche gruppo che mi è sfuggito perché a star dietro la geometria variabile dell’Ars devi per forza essere un matematico. Parafrasando il film Salvate il soldate Ryan il mio appello è: salvate i siciliani ostaggio della vostra incapacità di legiferare e governare.

E’ ormai evidente che quest’esperienza rivoluzionaria dobbiamo tenercela fino a fine mandato, ottobre 2017, ma almeno dateci un antidolorifico, trovate un modo per riscattarvi ai nostri occhi.

Sulle Città Metropolitane abbiamo superato il senso del ridicolo. Annunciata all’Arena di Giletti nel lontano marzo 2013, quando al governo c’era ancora Letta, è passata attraverso 4 assessori ed un’infinta serie di stesure, ritocchi, emendamenti, neanche fosse la Sacra Bibbia. I Padri Costituenti ci son stati di meno a scrivere la Carta Costituzionale e anche il nostro attuale Parlamento per distruggerla. La Sicilia per fare un paio di pagine di riforma ha perso finora più di 3 anni di chiacchiere. Mentre noi litigavamo da Letta si è passati a Renzo e Delrio ha firmato una riforma vera che è già in vigore in Italia. Già, ma noi siamo speciali, perché abbiamo lo Statuto e ci siamo convinti che la parola autonomia significhi “fare quello che ci pare”. Così, governo Crocetta e Ars hanno “cincischiato” più di 2 anni per fare emendamenti-dispetto che impedissero ai sindaci Leoluca Orlando ed Enzo Bianco di diventare sindaci metropolitani. Di mezzo però si è messa la Costituzione. Il governo Renzi ha impugnato per ben due volte la riforma siciliana nella parte in cui prevede l’elezione di secondo grado del sindaco metropolitano. Già a settembre il governo, con la prima impugnativa ha avvertito, “in Italia il sindaco del comune capoluogo è automaticamente sindaco metropolitano”. Noi, siccome siamo furbi e abbiamo lo Statuto speciale, invece di portare la questione davanti alla Consulta, abbiamo fatto finta di recepire i rilievi del governo, accogliendoli tutti tranne quello che riguardava la norma-dispetto. Così è arrivata puntuale la conferma dell’impugnativa. Adesso non sappiamo bene se Crocetta e il Pd vogliono ricorrere alla Consulta o adeguarsi alla Delrio. Il presidente dell’Ars Ardizzone, che tutti presero per pazzo quando ad agosto disse: cari colleghi siamo a rischio impugnativa, ha convocato i capigruppo per martedì. Ma non sappiamo come finirà. Spesso i capricci vanno a braccetto con la cocciutaggine e non importa se sei re o contadino, alla fine vuoi averla vinta tu e chi se ne frega del raccolto e del reame.

Il rischio è che si arrivi a fine mandato e le ex Province saranno schiattate al suolo. Gli enti sono sull’orlo del default ed i dipendenti non hanno la più pallida idea di che fine faranno, per non parlare dei servizi.

Ma il vero danno è un altro: le CITTA’METROPOLITANE rappresentano l’ultimo treno per lo sviluppo. Il fatto che il sindaco del comune capoluogo sia automaticamente il sindaco metropolitano, come prevede la Delrio, è un fatto di logica e di buon senso. A maggior ragione se l’elezione di secondo livello prevista in Sicilia ha una dietrologia di motivazioni meschine. Se davvero la Regione voleva un sindaco metropolitano eletto, doveva aprire le urne ai cittadini. Invece l’attuale riforma impugnata prevede che sia scelto dai suoi pari, ponendolo al centro di un mercato tra partiti. Non sfugge ai più attenti che le elezioni per il sindaco metropolitano, guarda caso, sono state fissate a settembre, giusto in tempo per farne merce di scambio in vista delle future Regionali 2017 e Politiche 2018, in un gioco di potere da far impallidire qualsiasi nobile giustificazione.

Ieri Renzi è stato a Reggio Calabria, dove ha firmato due Patti, quello per la Regione Calabria e quello per la Città Metropolitana di Reggio. Poi è salito in elicottero, ha sorvolato lo Stretto (dopo aver detto “al Ponte ci pensiamo dopo aver ultimato le altre infrastrutture”, gelando Alfano) ed è atterrato a Catania. Qui ha incontrato Enzo Bianco con il quale ha firmato il Patto per la Città Metropolitana di Catania per la bellezza di 700 milioni di euro. Sono stati gli stessi sindaci della ex provincia etnea che hanno conferito “simbolicamente” a Bianco quel ruolo, perché è stato lui che porterà 700 milioni di euro a tutto il territorio del catanese. Renzi, dopo aver inaugurato la riapertura del viadotto Hymera è andato a Palermo dove ha firmato con Leoluca Orlando il Patto per la Città Metropolitana di Palermo per la bellezza di 330 milioni di euro. Anche in questo caso Orlando è stato designato dai colleghi. Renzi ha infine annunciato che la prossima settimana firmerà il Patto per la Sicilia.

Mica potevamo tutti aspettare che Crocetta e il Pd si decidessero a fare le elezioni a settembre, che i partiti si mettessero d’accordo per la spartizione delle poltrone metropolitane inserendole nello scacchiere delle regionali e delle Politiche….

All’appello però manca il Patto per la Città Metropolitana di Messina e non è affatto colpa di Renzi. E lo dico nonostante le mie scarse simpatie per il premier. Il Patto per la Città Metropolitana è fermo perché l’amministrazione Accorinti sta ancora sfogliando la margherita da quando, a gennaio, il sottosegretario De Vincenti ha chiesto di modificare l’elenco delle opere da inserire. Dimenticavo: a Messina sono destinati appena 61 milioni di euro. Mentre Bianco e Orlando prendevano la guida dell’auto con in mano le mappe per il Gran Premio, da noi Accorinti inforcava la bicicletta spiegando che lui quest’auto non la vuole guidare e Signorino in mano aveva la lista per rattoppare le piccole falle. E mentre Catania e Palermo tagliano il traguardo, noi abbiamo ancora l’auto in garage.

Le foto scattate oggi da Renzi in Sicilia sono emblematiche perché raccontano la storia di una guerra stupida. Tra 10 anni Orlando e Bianco non saranno più lì. Le opere sì. Le Città Metropolitane hanno una vita più lunga di questa politica miope.

Il mio appello è: salvate le Città Metropolitane. Recepite la Delrio, liberate migliaia di lavoratori e di cittadini ai quali non gliene frega niente se oggi il sindaco metropolitano è Tizio, Caio o Sempronio.

Già che ci siete liberate anche lo Statuto speciale che avete in ostaggio dal 1946.

Lo usate come un’arma contro i siciliani, parlate di autonomia per difendere i vostri privilegi. Autonomia non è irresponsabilità.

Ps. Sul Patto per la Città Metropolitana di Messina i precedenti non lasciano ben sperare. Il previsionale 2015 non approvato dopo oltre un anno, gli strumenti contabili e le delibere importanti portate in Aula a 10 minuti dalla scadenza (l’ultimo caso ieri, con la Tari), il Piano di riequilibrio congelato da 1 anno e mezzo. I finanziamenti persi per via dei ritardi e delle sviste. L’auspicio infine è che, nello sfogliare la margherita, tra i progetti da finanziare, non venga salvato guarda caso il progetto del Pilone di Torre Faro, quello redatto anni fa dallo studio dell’attuale assessore De Cola.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. letterio.colloca 1 Maggio 2016 16:27

    ED ANCORA MANTENIAMO DEBOSCIATI,IMBECILLI E LADRI che si preoccupano di DERUBARE i contribuenti tartassati per SERVIZI MAI RESI per gli importi ESTORTI.Quanti di costoro sanno CAPIRE questo scritto in maniera piana,fare collegamenti logici con la loro ARROGANTE IGNORANZA(es.del loro “ragionare”:intanto,ci assicuriamo la nostra sopravvivenza da …MISERABILI!).Mentre i vituperati Bianco ed Orlando portano a casa centinaia di milioni:refrigerio per le rispettive città metropolitane;i “nostri mortidifame”soloni si fanno lo sgambetto tra loro,si accusano tra loro di nefandezze tanto da costituire sberleffi per questa città OCCUPATA.Si cincischia-miserabilmente OTTUSI- sul “PREVISIONALE”2015…;gli altri,portano MILIONI a casa propria.VERGOGNA!!

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  2. letterio.colloca 1 Maggio 2016 16:27

    ED ANCORA MANTENIAMO DEBOSCIATI,IMBECILLI E LADRI che si preoccupano di DERUBARE i contribuenti tartassati per SERVIZI MAI RESI per gli importi ESTORTI.Quanti di costoro sanno CAPIRE questo scritto in maniera piana,fare collegamenti logici con la loro ARROGANTE IGNORANZA(es.del loro “ragionare”:intanto,ci assicuriamo la nostra sopravvivenza da …MISERABILI!).Mentre i vituperati Bianco ed Orlando portano a casa centinaia di milioni:refrigerio per le rispettive città metropolitane;i “nostri mortidifame”soloni si fanno lo sgambetto tra loro,si accusano tra loro di nefandezze tanto da costituire sberleffi per questa città OCCUPATA.Si cincischia-miserabilmente OTTUSI- sul “PREVISIONALE”2015…;gli altri,portano MILIONI a casa propria.VERGOGNA!!

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