4 mila ventenni hanno lasciato la città dal 2008,Messina seconda dopo Napoli

4 mila ventenni hanno lasciato la città dal 2008,Messina seconda dopo Napoli

4 mila ventenni hanno lasciato la città dal 2008,Messina seconda dopo Napoli

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giovedì 10 Agosto 2017 - 04:46

La classifica dell'Istat per L'Espresso vede la città dello Stretto al secondo posto con 4 mila giovani che dal 2008 ad oggi hanno lasciato Messina

4 mila ventenni hanno lasciato Messina dal 2008 ad oggi, in nove anni.

Nella classifica curata dall’Istat per L’Espresso, Messina è in cima, risulta seconda, subito dopo Napoli.

I dati riguardano i primi 50 comuni italiani nei quali negli ultimi 9 anni è diminuita la popolazione dai 18 ai 30 anni, ovvero la generazione che crea il futuro.

Napoli ha perso dal 2008 ad oggi ben 6.501 ragazzi. Messina è seconda, seguita da Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Bari e Cagliari.

Il Sud si vive solo d’estate, per i pochi giorni delle ferie.

La Sardegna ha visto andar via un terzo dei ventenni, ma anche la Sicilia assiste ad un’emorragia che sembra non aver fine.

Purtroppo essere in vetta a questa classifica non è un vanto per Messina, è semmai l’ennesima conferma di una città che va desertificandosi per mancanza di opportunità.

Messina è una città per vecchi. I giovani dicono addio allo Stretto appena finito il liceo, e vanno dapprima a studiare altrove e soprattutto a cercare quelle “ragioni di vita” altrove. Messina è la città d’agosto, quella che si può vivere un mese l’anno, insieme ai ricordi d’infanzia, alla malinconia ed all’amore per quella famiglia che magari continua a fare sacrifici per far sì che i propri figli siano realizzati e felici altrove.

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. DOTT.SSA BRANCATO NEL SUO ARTICOLO SI LEGGE LA STORIA DI MESSINA DEGLI ULTIMI 45 ANNI E FORSE PIU’. HO SEMPRE SOSTENUTO CIO’ CHE LEI SCRIVE E RIPRESO DA ALTRE FONTI DI INFORMAZIONI. SE NESSUNO TI REGALA PRENDILO! COSI’ SI DICE E COSI’ SI E’ SEMPRE FATTO. SONO SFORTUNATI O FORTUNATI? SONO INTELLIGENTI. ANCH’IO VIVO MOLTO LONTANO NON SOFFRO DI NOSTALGIA, DESIDERIO DI RITORNARE, BASTA VEDERE CIO’ CHE QUESTA CITTA’ E’ STATA, PURTROPPO RIDOTTA, DA CARIATIDI POLITICI CHE PRENDONO IN GIRO TUTTI E ANCHE CON LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE PRESI IN GIRO. DOTT.SSA BRANCATO QUANTE OPERE SONO STATE COSTRUITE ENTRO I TERMINI A MESSINA? DICO CHE QUESTO ESEMPIO, MAGARI NON E’ CONSONO ALL’ARTICOLO, MA RAPPRESENTA LA SCARSEZZA DI CHI COMANDA E’ PAGANO I RAGAZZI

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  2. sergio indelicato 10 Agosto 2017 08:12

    Ciò che accade in termini di abbandono della città da parte dei giovani interessa trasversalmente tutte le famiglie a prescindere del ceto sociale . Ritengo sia il giusto pegno da pagare per chi per anni ha messo la testa sotto la sabbia, si è venduto per un telefonino , calpestato i diritti di chi era più debole e via discorrendo. I nodi vengono sempre al pettine…

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  3. SERGIO INDELICATO COME NON DARLE RAGIONE.

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  4. Sono sempre i migliori che se ne vanno: rimangono solo i raccomandati, i figli di.. e quelli hanno venduto la propria dignità

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  5. Questa “fotografia” della realtà cittadina dovrebbe indurre tutti noi messinesi a cospargerci il capo di cenere, cominciando dal sottoscritto che pure già dieci anni fa ne aveva” paventato” e previsto l’esito nefasto di cui oggi…l’Istat. Per emanciparmi perfino dal rischio” buddace”, cioè di lamentarsi genericamente, accusando… gli altri, senza costrutto,, avevo anche indicato” la via della salvezza”, l’UNICA REALISTICA, POSSIBILE! Vedo che ancor’oggi, in città, nulla è cambiato. Non si fa un passo in avanti. Anzi…… Nessun “politico” oggi sembra avere una visione lucida, coraggiosa, colta, informata, libera indipendente e… GENEROSA.

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  6. Lo smantellamento di Messina da parte della regione, non poteva che portare disoccupazione e un forte calo di prospettive future dei nostri giovani. Messina non è stata minimamente difesa dalla maggior parte dei politici locali. La perdita di tutti gli uffici direzionale civili e militari di Messina, forse, poteva essere compensata dalla realizzazione del ponte opera strategica che avrebbe reso centrale l’area dello stretto con risvolti positivi sui servizi, nel commercio, nel turismo, anche scolastico internazionale, come avviene per molte opere grandiose. Purtroppo Messina è stata massacrata, sono rimaste le tradizioni storiche e culturali…l’agosto messinese…fatto di mare, colline e storia…sopravvive…tra tante difficoltà.

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  7. concordo pienamente con quanto dici, non si trovano posti di lavoro ma chi? i raccomandati e i famosi lecca……..sono inchiodati a questa città , chi vuol lavorare ed è preparato deve scapparsene e andare almeno a 1,200 km lontano.Se sei fortunato rivedi tuo figlio o ogni 6 mesi o una volta l’anno ma andate………………………….non voto più vaffa………….

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  8. MessineseAttenta 10 Agosto 2017 12:06

    A Messina sono rimasti i figli di papà, elettori di un sindaco inutile che più inutile non si può, a cui interessa solo il dalai lama. A loro interessa il portafogli gonfio dei soldi di papi, la casa a Rodia, l’ombrellone al Pilone, il lido a Venetico, la t-shirt firmatissima, il cellulare ultimo modello, la Smart da parcheggiare in terza fila, bloccando con strafottenza, magari, il tram.
    Tanto, loro problemi non ne avranno. Avvocati, medici, ingegnei, commercianti, saranno prima a carico del babbo e poi prenderanno il loro posto, facendosi carico essi stessi, nel frattempo, di quei figli che saranno peggiori di loro.
    Peddire, tanto per capirci.

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  9. E’ un dato drammatico. Se solo si pensi che Napoli conta quasi un milione di abitanti (per l’esattezza 968.736 al 31-3-2017), cioè quattro volte più di Messina. Perciò in proporzione Messina, ahimè, non è seconda ma è drammaticamente una città senza futuro.

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  10. unmessinesequalunque 10 Agosto 2017 13:52

    Ancora con sto ponte… se solo lo avessero iniziato negli anni 90 sarebbe ancora in costruzione.. che svolta può dare un opera che con tempi cosi lunghi?solo a dare da mangiare a mafie e imprenditori potenti di sicuro non alla città. Se fossimo in Giappone dove costruiscono i grattacieli in una settimana sarei pienamente d’accordo, ma siamo in Italia dove basta guardare la sa-Rc o la Tav torino-lione o anche il più poccolo degli appalti. Ritardi, mafia ed anche errori o materiali scadenti. Messina ha bisogno secondo me di opere concrete realizzate nel breve tempo per fare respirare almeno la prossima generazione, alle prossime 10 poi se ne parla…

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  11. E quali sarebbero queste opere concrete??? Forse i grandi complessi edilizi, che con il ponte difficilmente sarebbero stati realizzati. Cosi come tanti complessoni, a mio parere, saranno realizzati sui peloritani, grazia alla bocciatura del istituzione del parco. Ognuno ha il suo punto di vista e un’idea dello sviluppo della città. Messina ha bisogno di lavoro, per i giovani ed anche per i meno giovani. Se c’è un’opportunità o si sfrutta o restano i soliti interessi dei pochi, il nulla per gli altri….Preciso che il ponte avrebbe avuto società internazionali, con sede. in genere. all’estero, che hanno sempre realizzato puntualmente i lavori.

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  12. Triste primato…
    Ma la colpa maggiore va data al Governo centrale, che sbandiera dati fasulli tramite quella fabbrica di bolle di sapone che si chiama ISTAT, e che in questi ultimi anni ha fatto ben poco per l’occupazione. Dobbiamo ringraziare i signori Amato (attualmente uno dei massimi pluri-pensionati d’oro), Treu (inventore del lavoro precario) Mortadella e Ciampi (che forzarono, truccando i conti, l’ingresso dell’Italia nell’euro), Biagi (inventore del lavoro part-time) e moltissimi altri chupacabras che ancora ci governano e che continuano a rubare a piene mani.
    Grazie a loro oggi dobbiamo fare i conti con una qualità di vita veramente scarsa, al limite della povertà per taluni.
    Vorrei che si ritornasse indietro di 20 anni.

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  13. Non condivido.Mi sorge una riflessione.Il gap culturale con chi vive altrove non si colma con i soldi.Saranno sempre quattru ignorantoni chi soddi nta sacchetta.
    Vivere altrove significa essere protagonisti di un mondo e di una società in continua evoluzione.Il nord Italia,pur con tanti difetti,offre opportunità inimmaginabili per chi è abituato a vivere nto paisazzu come a Messina.Non disprezzo le mie origini dico semplicemente che non si misura tutto con i soldi.Vivere dignitosamente senza farsi mancare nulla in un contesto attraente stimolante vivace e convolgente vale piu della ricchezza che non puoi spendere se non venendo al nord …Anche solo per un fine settimana.
    Chiedetelo a chi si e trasferito..e chiedete perché non torna…

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  14. unmessinesequalunque 10 Agosto 2017 20:59

    1)Io non la vedo una situazione del tutto negativa mi spiego meglio. Viviamo ormai in un momdo globalizzato e collegato da una fitta rete di collegamenti e possibilità che il mondo offre ai giovani. Al giorno d’oggi Partire é un esperienza che aiuta a crescere e se molti partono per necessità, molti partono per scelta personale.nel frattempo questi 4 mila cresceranno, vedranno posti e cose nuove qualcuno si sistemera altrove, ma tanti altri torneranno,e Messina proprio su questi ragazzi che torneranno dovrà puntare, perché loro hanno visto e vissuto cose che chi é rimasto(o per scelta o per paura di partire), non ha visto.i ragazzi che torneranno porteranno nuove idee e magari la voglia di far crescere Messina. Altri che la disprezzano

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  15. unmessinesequalunque 10 Agosto 2017 21:04

    2) magari cominceranno ad apprezzare la loro bellissima città e la smetteranni di dire A Missina Non Cé Nenti. Secondo me solo i giovani possono davvero fare quella “rivoluzione” che farà crescere questa città, ma per farlo, devono andare via, vivere altre realtà, e fare esperienza altrove per poi portare la loro esperienza in città.

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  16. PERFETTO INTERVENTO DI PINO1962

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