Nuovo modello di consumo: la Camera di Commercio esorta a usare prodotti locali

Nuovo modello di consumo: la Camera di Commercio esorta a usare prodotti locali

Sara Faraci

Nuovo modello di consumo: la Camera di Commercio esorta a usare prodotti locali

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giovedì 19 Dicembre 2013 - 11:37

In occasione delle festività natalizie, da sempre complici dell'impennata dei consumi, il commissario e il segretario generale della Camera di Commercio invitano a una maggiore valorizzazione dei prodotti nostrani

Partire da sé per rilanciare l’economia. E’ questo il messaggio trasmesso stamane dal commissario e dal segretario generale della Camera di Commercio, Vincenzo Musumeci e Francesco De Francesco. Con lo sfondo di una crisi imperante, i consueti obiettivi dell’ente, volti alla valorizzazione e riqualificazione dei prodotti nostrani, assumono un valore nuovo, prioritario, che si tinge di speranza.

E’ l’auspicio che muovendo dalle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche di cui il nostro territorio può vantare, si riesca ad ingranare una nuova marcia nell’economia cittadina, che faccia fronte al delicato momento di depressione economica fungendo da volano per la rinascita di Messina.

Da qui l’invito spassionato a prediligere i prodotti del “made in Messina”, e non soltanto quelli di produzione agricola, dai formaggi alla malvasia, dai capperi alle conserve alimentari, ma anche quelli artigianali e culturali. Un’esortazione di certo rivolta al consumatore finale, affinché non ceda all’abbaglio delle lusinghe di importazione e si impegni a riscoprire il meglio che la sua stessa terra può offrirgli – spiegano Musumeci e De Francesco – ma, in prima linea, l’incitamento si indirizza a ristoratori e albergatori, gli unici in grado di proporre un vero e proprio modello di consumo che si fondi sulla qualità intrinseca delle produzioni locali e si avvalga dell’ausilio delle festività natalizie, da sempre prezioso incentivo all’impennata dei consumi.

Un discorso che si articola su vari settori, quello condotto dalla Camera di Commercio. Il nuovo profilo che si intende attribuire ai consumi parte da un profondo legame col territorio che va coltivato e incessantemente attenzionato, per poi tradursi in profonde ricadute sul tessuto locale, sia da un punto di vista socio-economico che socio-culturale.

Occorre puntare su una trasformazione del mercato di modo da tramutarlo da una nicchia di habitué affezionati a un florido bacino di utenza. Un importante gradino da calcare che le potenzialità dei settori specializzati della nostra città non possono farsi sfuggire, condividendo così una reciproca rivalutazione del territorio e instaurando un modello cooperativo all’interno della stessa filiera di produzione che potrebbe imprimere una svolta decisiva. (Sara Faraci)

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