Trischitta si dimette da consigliere comunale

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DLT - Ma. Ip.

Trischitta si dimette da consigliere comunale

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martedì 03 Aprile 2018 - 09:19

Ha deciso di lasciare il Consiglio comunale a due mesi dalla fine del mandato. E' in corsa per la poltrona di sindaco. Alle sue dichiarazioni rispondono sia Bramanti che De Luca

La sua campagna elettorale è iniziata da qualche tempo. Pippo Trischitta aspira a diventare il nuovo sindaco di Messina, "smarcandosi" dal centrodestra che punta invece su Dino Bramanti. Per concentrarsi sulla competizione del 10 giugno e non andare nel Gruppo Misto, Trischitta ha deciso di dimettersi da consigliere comunale.

Al suo posto, per gli ultimi due mesi, dovrebbe subentrare Pippo Capurro, primo dei non eletti nell'allora Pdl e più volte consigliere nelle scorse tornate.

"Ho saputo di una cena tra Genovese, Bramanti e alcuni consiglieri comunali, non starei bene a sedermi tra quei banchi – dice Trischitta in una conferenza stampa convocata all'improvviso-. E' una scelta che ho maturato stanotte, mi spiace lasciare dopo 15 anni di esperienza, ho svolto il mio ruolo con onore e ho votato atti importanti per la città. Non me la sento di andare al gruppo misto, sono sempre stato in un partito. Lascio il Consiglio anche perché devo fare visita alle sedi satellite dell'Irccs, voglio capire com'è scoppiato quest'amore tra Bramanti, Musumeci e Razza. Io faccio la campagna elettorale da semplice cittadino, Bramanti da direttore sospeso che continua ad andare all'Irccs, De Luca da deputato regionale".

Alle dichiarazioni di Trischitta rispondono sia Bramanti (vedi qui), sia De Luca . L’ex sindaco di Santa Teresa scrive: “Mi spiace scomodare il grande Totò, ma Pippo Trischitta è proprio una macchietta!

A poche settimane dal voto, dopo aver contribuito per anni col proprio voto a tenere in vita l'agonizzante amministrazione di Accorinti, solo ora decide di lasciare una poltrona che di fatto è del tutto inutile per continuare nelle sue malefatte a danno dei messinesi. Malefatte, tanto per citarne qualcuna, che sembra siano state invece delle "benefatte" per qualche suo parente piazzato nelle partecipate, o da queste lautamente stipendiato!

Quanto all'essere parlamentare regionale, non posso negare di esserlo e anzi lo rivendico con orgoglio e vanto. Ammetto la mia colpa di essere impegnato nuovamente da cinque mesi (e non dal 2011) a combattere a livello regionale il malcostume della politica regionale, a fare da pungolo al Presidente Musumeci e soprattutto a essere un valido rappresentante delle nostre comunità, di aver lavorato per il bene di tutti e non, come Trischitta, per quello dei propri vicini, parenti e accoliti."

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