Il caso del Genio civile: una poltrona per due ingegneri capo

Il caso del Genio civile: una poltrona per due ingegneri capo

Rosaria Brancato

Il caso del Genio civile: una poltrona per due ingegneri capo

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giovedì 18 Settembre 2014 - 14:47

Una poltrona per due: è quella del Genio civile che in questo momento ha due ingegneri capo, Gaetano Sciacca (destinato all'Urega) e Leonardo Santoro (nominato dall'assessore regionale).Impossibile per Santoro insediarsi e procedere con il passaggio di consegne perchè Sciacca contesta il provvedimento di trasferimento, finito al centro di mobilitazioni e polemiche. La Fp Cgil definisce paradossale la situazione e proclama lo stato di agitazione dei lavoratori. "Intervenga la Regione"

Quando si è presentato alla porta è stato accolto da una segretaria che in modo gentile e determinato gli ha detto: “Ci scusi, ma oggi non è giorno di ricevimento”.

Per il neo ingegnere capo del Genio Civile Leonardo Santoro (ex dirigente Genio civile, ex dirigente regionale della Protezione civile ed ex commissario Iacp e Asi e in ultimo dirigente motorizzazione civile) l’insediamento nella nuova carica è più difficile del previsto. Già perché quel ruolo è al centro di una querelle che dura da due anni e che ha visto due protagonisti, l’ex ingegnere capo Gaetano Sciacca e il governatore Crocetta che nell’ambito della rotazione dei dirigenti regionali nel dicembre del 2012 stabilì che anche il Genio civile di Messina dovesse cambiare guida e non per problemi personali o carenze dell’interessato, quanto piuttosto come conseguenza di un criterio adottato negli uffici. Da allora è nato uno scontro che non si è ancora concluso, nonostante gli atti ufficiali. A scendere in campo per Sciacca, destinato adesso all’Urega (l’ufficio regionale che si occupa delle gare d’appalto), sono state associazioni, movimenti, che hanno sottolineato il lavoro ineccepibile svolto dall’ingegnere in occasione della ricostruzione nei territori di Giampilieri dopo l’alluvione del 2009 ed in altri casi. Nonostante le lettere, gli appelli, gli esposti in Procura, l’iter per il trasferimento è andato avanti, fino al decreto di nomina del nuovo ingegnere capo, appunto Leonardo Santoro, che alla luce del provvedimento ha “tentato” d’insediarsi come suo diritto nell’ufficio del Genio civile, salvo trovarlo occupato. Sciacca infatti, in aperta polemica con il dirigente del dipartimento regionale Fulvio Bellomo e con l’assessore Turrisi, ha inviato una lettera contestando le ragioni del trasferimento e spiegando che comunque all’Urega non erano ancora pronti al suo insediamento. Di passaggio di consegne con Santoro quindi neanche a parlarne. Per un gioco del destino tra l’altro, nonostante Sciacca per lungo tempo avesse pensato che tra i “mandanti” del suo defenestra mento ci fosse il Dr Beppe Picciolo, per poter indicare il presidente dell’ordine degli ingegneri Santi Trovato, ha scoperto, strada facendo che invece a condividere il “foglio di via” erano stati i centristi di Gianpiero D’Alia, deputato al quale Sciacca è stato vicinissimo negli anni scorsi. Morale della favola, gli strali rivolti a Trovato, ritenuto da Sciacca una sorta di Attila del 2000, non sono serviti a nulla perché tra le polemiche e gli scontri D’Alia incassava la casella del Genio civile. Sciacca, forte della mobilitazione, tiene duro ed il risultato è che in questo momento il Genio civile ha due ingegneri capo, due capi per una stessa poltrona. Un po’ come è avvenuto per i cattolici, che hanno “due papi”, il Papa emerito Benedetto XVI e quello in attività, Papa Francesco. Con la differenza che i due papi vanno d’accordo, mentre per Leonardo Santoro riuscire a sedersi nel suo ufficio come da nomina regionale è al momento di gran lunga più difficile, nonostante la “fumata bianca” dell’assessore.

Sull’ argomento intervengono la segretaria della Funzione pubblica della Cgil, Clara Crocé e la coordinatrice di settore, Rosa Raffa, che usano il termine “paradossale” per descrivere la situazione. Mentre infatti a Leonardo Santoro, fresco di nomina, è stato notificato il decreto di insediamento, all’ormai quasi predecessore, Gaetano Sciacca, non è pervenuta alcuna revoca d’incarico, né tantomeno provvedimento di insediamento all’Urega. “La procedura di nomina all'Urega – affermano Crocé e Raffa – è lunga per via dei diversi atti da adottare prima in Giunta Regionale, poi in Commissione Ars. e per finire con l'adozione del decreto di nomina da parte del Presidente della Regione. La Fp Cgil chiede che sia posta fine a questa incresciosa situazione. Non si possono mortificare così due dirigenti. Il Santoro vaga tra i corridoi del Genio Civile sostenendo di essere l'Ingegnere Capo e l'Ing. Sciacca di fatto formalmente ricopre lo stesso incarico. A pagare saranno i cittadini messinesi. Ci piacerebbe infatti sapere chi dei due ha il potere di firma degli atti e se l'attività e i lavori, vedi Giampilieri, subiranno un arresto. Tutto questo grazie alla incapacità dei politici. Se il Presidente Crocetta ha il coraggio di rimuovere Sciacca lo faccia senza tanti giri di valzer. E lo faccia subito dando disposizione per un suo spostamento al Genio Civile di Catania, dove potrebbe ricoprire il medesimo incarico”.

La Fp Cgil chiede un immediato intervento del governo e proclama lo stato di agitazione dei lavoratori.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. e trallallerulalerulalla………….

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  2. e trallallerulalerulalla………….

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  3. Quando si dice che uno è attaccato al lavoro

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  4. Quando si dice che uno è attaccato al lavoro

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