A Messina inizia la raccolta firme per il referendum contro l'Italicum: "Difendiamo la democrazia"

A Messina inizia la raccolta firme per il referendum contro l’Italicum: “Difendiamo la democrazia”

Rosaria Brancato

A Messina inizia la raccolta firme per il referendum contro l’Italicum: “Difendiamo la democrazia”

Tag:

lunedì 11 Aprile 2016 - 10:50

A Messina, prima città in Italia, inizia la raccolta di firme per il referendum sull'Italicum: "riprendiamoci il voto". Il Comitato civico ha spiegato perchè battersi per conservare questi spazi di democrazia

L’ultima frontiera per difendere la democrazia rappresentativa è il referendum sull’Italicum. E Messina in questa battaglia è in prima fila, dal momento che proprio il Tribunale dello Stretto è stato il primo in Italia ad accogliere come non manifestamente infondate le eccezioni d’incostituzionalità all’Italicum e ad eccepire la questione di fronte alla Corte Costituzionale. Ed è sempre la prima città dove da oggi è iniziata la raccolta di firme contro l’Italicum.

A tenere a battesimo l’avvio delle iniziative è stato un fronte davvero apartitico perché riunisce forze di estrazione diversa, liberali, comunisti, democristiani nel Comitato civico Contro l’Italicum e per la democrazia. Insieme, in conferenza stampa, personalità che in passato si sono trovati politicamente avversari ma che adesso sono uniti dalla stessa determinazione nel fermare un processo che rischia di cambiare irreversibilmente il Paese. Insieme, in conferenza stampa il senatore Enzo Palumbo (che ha presentato il ricorso in Tribunale per le eccezioni di incostituzionalità della legge varata dal governo Renzi), l’ex assessore Pippo Rao, l’ex sindaco Salvatore Leonardi, ed ancora l’ex assessore regionale Federico Martino, Gioacchino Silvestro (ex presidente Ars), Samuele Tardiolo, Salvatore Todaro.

Da oggi quindi è possibile firmare per chiedere il referendum sull’Italicum. Ci sono 90 giorni di tempo per raggiungere quota 500.000 firme.

Due i quesiti proposti: il primo riguarda i capilista bloccati e la loro candidatura plurima (in 10 circoscrizioni) che di fatto moltiplica la “blindatura” nel territorio e garantisce l’elezione degli yes man, il secondo riguarda il premio di maggioranza al ballottaggio, che di fatto prevede (unico caso nel pianeta) il ballottaggio per un intero collegio….

“Di fronte al silenzio assordante che si registra sul voto del 17 aprile apriamo la stagione dei referendum- ha spiegato Pippo Rao- Siamo un comitato totalmente apartitico con un unico obiettivo: riprendiamoci il voto. Non sottovalutate quanto sta accadendo perché si sta cercando di far passare tutto sotto silenzio”.

In conferenza stampa il Comitato ha portato uno schema di simulazione di voto con l’Italicum dal quale emerge chiaramente come, a causa dell’introduzione del premio di maggioranza senza soglia a chi vince il ballottaggio (trasformando i voti in seggi in base all’esito del primo turno) il voto del cittadino di maggioranza vale 3,67 volte quello del cittadino di minoranza….

“Lo dobbiamo dire con orgoglio, siamo stati l’unica città nella quale il Tribunale ha accolto il ricorso sull’Italicum- ha spiegato Enzo Palumbo- dichiarando non infondate 6 delle 13 questione di legittimità da noi presentate ed ha investito della questione la Corte Costituzionale. Siamo i primi nel Paese, altri si apprestano a decidere adesso. E siamo i primi a raccogliere le firme proprio sui due quesiti che fanno parte delle eccezioni accolte dal Tribunale. Non esiste un solo Paese al mondo che prevede un ballottaggio per il Parlamento. Si può votare al ballottaggio per figure uniche, come il sindaco, il Presidente della Repubblica o del Consiglio, anche il Presidente della Regione, ma è un’assurdità il ballottaggio per un organo collegiale, peraltro con esiti così sproporzionati nella rappresentanza. Per non parlare poi dei capilista bloccati e della possibilità di presentarli in ben 10 circoscrizioni per avere la certezza matematica di vederli eletti”.

Palumbo ha sottolineato come le leggi elettorali, pur essendo di “livello” inferiore alla Costituzione, nella realtà poi “fanno” la Costituzione stessa, perché un sistema piuttosto che un altro modifica l’assetto stesso di chi guida il Paese. Se avessimo avuto l’Italicum in passato avremmo avuto un altro tipo di Assemblea Costituente ed un’altra Costituzione…. Un altro elemento emerso in conferenza stampa è come, a distanza di 60 anni dalla Costituente è di nuovo attorno agli stessi principi di difesa della democrazia che si ritrovano le anime marxiste, democristiane, liberali.

“Il rischio è la riduzione degli spazi di democrazia- ha notato Federico Martino- Ci ritroviamo rappresentanti di aree diverse. Io e Leonardi siamo stati avversari per la Presidenza della provincia e ora siamo qui fianco a fianco. Non è in discussione la sopravvivenza di Renzi, della quale poco ci può importare, ma la sopravvivenza della democrazia rappresentativa”.

Il primo passo è il referendum di domenica 17 aprile, contemporaneamente la raccolta delle firme per quello sull’Italicum.

“Siamo qui per i nostri nipoti- ha aggiunto Salvatore Leonardi- Il Paese non può prendere strade che non sappiamo dove portano. E’ un momento fondamentale, come quello del ’45, che abbiamo superato come Paese riunendo tutte le forze per la democrazia. La strada che si sta prendendo vede venir meno il rispetto verso la democrazia”.

A coordinare la raccolta delle firme, sia in città che in provincia sarà Salvatore Todaro, “il nostro obiettivo è informare, la nostra non è un’opera di persuasione ma di conoscenza, perché finora si sta nascondendo la verità attraverso tecnicismi, come nel caso del referendum sulle trivelle”.

Il consigliere comunale Nicola Cucinotta ha dato la sua disponibilità per far sì che le firme possano essere apposte e ritenute valide nei banchetti del Comitato. Tutti i Comuni della provincia saranno poi interessati alla campagna, grazie ad una serie di iniziative che saranno rese note da Samuele Tardiolo: “Votare ai referendum è un dovere civico, dobbiamo continuare a far sì che i cittadini siano consapevoli di questo diritto”.

La firma non è quindi solo per “l’oggi” ma per il futuro di una democrazia che con una riforma fatta da un Parlamento di nominati punta solo ad autoriprodursi con norme fatte su misura, volte a ridurre sensibilmente e drasticamente la libertà di ogni singolo elettore di scegliersi l’eletto. In barba persino a quella sentenza della Corte Costituzionale che ha decretato incostituzionale il porcellum.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. “da oggi si può firmare” – vorrei sapere dove – grazie

    0
    0
  2. “da oggi si può firmare” – vorrei sapere dove – grazie

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007