S.Teresa. L'Unione fa il Futuro: "Non è più utopia ridurre il rifiuto che si produce"

S.Teresa. L’Unione fa il Futuro: “Non è più utopia ridurre il rifiuto che si produce”

S.Teresa. L’Unione fa il Futuro: “Non è più utopia ridurre il rifiuto che si produce”

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lunedì 12 Maggio 2014 - 07:06

Vige la confusione data dalla presenza degli Ato in dismissione, dalla costituenda Srr e dagli Aro operanti a livello locale senza un coordinamento di piano in grado di mantenere un orientamento unitario. Salvuccio Irrera, presidente del Comitato Jonico Beni Comuni, ha ribadito la necessità di evitare l’emergenza, di fare rete per superare la frammentarietà e di stabilire un tavolo di confronto operativo tra le associazioni ambientaliste ed i rappresentanti degli Aro

Sabato 10 maggio al Palazzo della cultura di Santa Teresa di Riva si è svolto l’incontro pubblico “L’unione fa il futuro” sull’importanza di una gestione condivisa e partecipata dei rifiuti, organizzato dal Comitato Jonico Beni Comuni.

L’evento merita una riflessione attenta per l’attualità e l’interesse comune degli argomenti trattati, per la qualità dei relatori intervenuti ma soprattutto per la caparbietà e l’impegno profuso da parte del comitato promotore, che crede nella partecipazione dei cittadini per la gestione dei rifiuti e cerca con ogni mezzo di coinvolgere gli amministratori locali.

Purtroppo non c’è stata una risposta positiva da parte dei cittadini e degli amministratori, che devono avviare le procedure previste secondo la normativa regionale e predisporre un piano d’intervento rispondente alle esigenze del proprio territorio. Questo incontro pubblico sarebbe stata un’occasione preziosa per apprendere alcuni passi necessari e programmare adeguatamente la gestione dei rifiuti nel rispetto delle normative vigenti a livello europeo, nazionale, regionale e soprattutto secondo la visione di Rifiuti Zero, che orienta alla valorizzazione del rifiuto, debitamente selezionato e trattato per trasformarlo in risorsa economica, venendo incontro ai bisogni reali degli utenti, che allo stato attuale hanno bisogno di risparmiare con un servizio efficiente e di tutelare la propria salute con impianti sicuri.

In questo senso sono stati illuminanti gli interventi di Danilo Pulvirenti, presidente Rifiuti Zero Sicilia, e di Alessio Ciacci, Commissario straordinario di MessinaAmbiente, che hanno illustrato con documentazione attendibile le applicazioni della strategia dei 10 passi, che, abbandonando il vecchio cassonetto di strada e partendo dalla separazione alla fonte con la raccolta porta a porta, condurrebbero alla riduzione dei rifiuti, attraverso il compostaggio, il riciclaggio ed il riutilizzo, supportati da operazioni di prevenzione e di formazione promosse da appositi centri di ricerca. Questa prospettiva risulta possibile con la buona volontà politica ed esistono ormai dappertutto i comuni virtuosi che hanno raggiunto livelli ottimali, sostenuti dal protagonismo delle associazioni ambientali, dai cittadini e dagli stessi operatori.

Non è più utopia ridurre il rifiuto che si produce, ma a causa del farraginoso sistema burocratico della regione Sicilia in atto vige la confusione data dalla presenza degli Ato in dismissione, dalla costituenda Srr e dagli Aro operanti a livello locale senza un coordinamento di piano in grado di mantenere un orientamento unitario, un modello unico che eviti di procedere in ordine sparso, riproponendo gli errori del passato e i danni conseguenti dello spreco, del disastro ambientale, della corruzione a discapito dei cittadini. I rischi ed i ritardi sono emersi dalle relazioni del commissario straordinario AtoMe3 e AtoMe4 Ettore Ragusa e dai rappresentanti Aro dei comuni jonici, che hanno puntato sulle difficoltà economiche e le problematiche di gestione comune.

Le conclusioni, a seguito del confronto piuttosto vivace, sono state fatte da Salvuccio Irrera, presidente del Comitato Jonico Beni Comuni, che ha ribadito la necessità di evitare l’emergenza, di fare rete per superare la frammentarietà e di stabilire un tavolo di confronto operativo tra le associazioni ambientaliste ed i rappresentanti degli Aro per definire le possibilità di portare avanti iniziative comuni nell’ottica del miglioramento dei servizi e delle strutture previste.

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