La sfiducia uno specchietto per le allodole. Sui bilanci i silenzi di Crocetta e del Ministero

La sfiducia uno specchietto per le allodole. Sui bilanci i silenzi di Crocetta e del Ministero

Rosaria Brancato

La sfiducia uno specchietto per le allodole. Sui bilanci i silenzi di Crocetta e del Ministero

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lunedì 28 Marzo 2016 - 22:04

Più che la sfiducia la priorità sono i bilanci. Sembra invece che il tema sia diventato uno specchietto per le allodole e chi deve intervenire, cioè Crocetta ed il ministero, resta fermo.

Tra un cronoprogramma e un altro, tra un annuncio disatteso e un altro, tra un ultimatum non rispettato ed un altro, siamo alle soglie di aprile, e siamo ancora in gestione provvisoria. Il previsionale 2015 è al momento una “previsione”, tutto il resto è con i verbi al futuro, Piano di riequilibrio compreso.

I partiti però, piuttosto che pensare alla serietà di un dramma, che è quello dei conti, preferiscono indicare un fantasma, che è la mozione di sfiducia, come quando si indica il dito per non far vedere la luna.

Piuttosto che inerpicarsi in scontri all’ultima firma per sfiduciare o meno Accorinti, adesso o tra un mese o tra 10 o tra 1 anno, non sarebbe il caso di fare quello che è più urgente per la città?

Il Pd, Sicilia Futura ed Ncd hanno annunciato di essere pronti a sfiduciare Accorinti anche oggi stesso e di essere pronti a tornare alle urne il 5 giugno insieme agli altri 28 comuni dell’isola (11 dei quali in provincia di Messina). Posto che Udc e Forza Italia non ci pensano neanche lontanamente perché nel frattempo non intervenire almeno sulla più grande falla di quest’amministrazione? Perché, visto che Crocetta è il governatore eletto dal Pd non intervenire, così come annunciato da Cardinale a Tempostretto 10 giorni fa, presso il Presidente e chiedergli quantomeno di provvedere ad un commissariamento reale per i bilanci? Si presuppone che se Crocetta è disposto a mandare a casa l’amministrazione sin da adesso, dovrebbe esserlo ancora di più a lasciar almeno che i conti siano in regola e la macchina amministrativa funzioni. La sfiducia è un fatto politico, i conti sono sopravvivenza.

Invece il commissario ad acta inviato in riva allo Stretto, Lauricella, ha fatto un po’ come Ponzio Pilato, se ne è lavato le mani. Ed ha alzato le spalle quando i suoi ultimatum si sono rivelati penultimatum…

E’ assai singolare che l’unico deputato regionale che abbia messo nero su bianco l’esigenza di avere qualcuno che metta mano ai bilanci annunciati di Palazzo Zanca e rimetta le lancette del tempo al 2016 sia Coltraro di Sicilia Democratica, che oltre a due interrogazioni già presentate sta approntando una mozione.

Siamo l’unico Comune d’Italia che ad Aprile non ha il previsionale 2015 approvato eppure stiamo ancora a discutere sulla sfiducia che non si farà.

Stesso discorso vale per il Piano di riequilibrio. In questo caso l’appello è al Nuovo centro destra. Il deputato regionale Nino Germanà si è detto pronto alla sfiducia (almeno fin quando D’Alia non ha alzato la paletta dello stop), il senatore Bruno Mancuso ha parlato di sfiducia costruttiva (diluendola quindi nel tempo) e Enzo Garofalo non si è pronunciato. Frattanto che si decidano i destini di questa martoriata città non sarebbe il caso che qualcuno, dal Ministero dell’Interno battesse un colpo sul Piano di riequilibrio congelato (a causa dell’amministrazione) dal febbraio 2015? Perché i nostri deputati Ncd ed in generale di Area Popolare non sollecitano il ministro Alfano, che è pure siciliano, a togliere la polvere che si è depositata sul fascicolo Messina? D’accordo che l’amministrazione Accorinti, “cincischia”, come direbbe Totò, “tentenna” nel mandare le integrazioni richieste sin da ottobre 2015, ma la Commissione del ministero che fa? Si vuole una volta per tutte dire sì o no al Pluriennale, oppure sollecitare in modo chiaro e netto Palazzo Zanca? Questo gioco dello scaricabarile lo stiamo pagando noi. I messinesi meritano la verità. Rivedere in scena lo stesso copione con i vari Ponzio Pilato che rinviano, se ne lavano le mani, non si assumono le responsabilità di decisioni anche impopolari, è un danno che la città pagherà per i prossimi 20 anni. E' come se il dibattito sulla sfiducia sia diventato uno specchietto per le allodole, per distrarci dai problemi reali

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. siamo l’unico comune d’Italia a non avere il bilancio 2015? certo! però la colpa è diquellicheceranoprima ma molto prima degli incapaci di quellichecisonooggi.

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  2. siamo l’unico comune d’Italia a non avere il bilancio 2015? certo! però la colpa è diquellicheceranoprima ma molto prima degli incapaci di quellichecisonooggi.

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  3. Mettetevi l’anima in pace: il destino di Messina e della regione si conosceranno tra giugno e ottobre, una volta compresi i nuovi equilibri politici a seguito delle amministrative e – nel caso ce ne fosse bisogno – del referendum costituzionale.
    Nel frattempo, approveranno un bilancio raffazzonato e andranno avanti e tutti muti…
    Strano che ancora ci sia chi non comprende – o fa finta di non comprendere – come funzioni la politica alle nostre latitudini, manco fossimo in Germania o in Inghilterra.

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  4. Mettetevi l’anima in pace: il destino di Messina e della regione si conosceranno tra giugno e ottobre, una volta compresi i nuovi equilibri politici a seguito delle amministrative e – nel caso ce ne fosse bisogno – del referendum costituzionale.
    Nel frattempo, approveranno un bilancio raffazzonato e andranno avanti e tutti muti…
    Strano che ancora ci sia chi non comprende – o fa finta di non comprendere – come funzioni la politica alle nostre latitudini, manco fossimo in Germania o in Inghilterra.

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  5. L’accusa più bruciante per Renato sindaco è dell’utile idiota di cui si giovano #quellichec’eranoprima#, traendo vantaggio dai suoi atti amministrativi, funzionali a ritardare l’indagine delle loro colpe gravi, ora che l’utile idiota ha esaurito il compito che lo ha reso, di fatto, corresponsabile, bisogna in qualche modo scaricarlo. Il giudizio politico lo daranno i messinesi alle elezioni, se queste fossero anticipate sicuramente Renato si ricandiderà forte di quel gradimento, ancora oggi mantenuto, per un Sindaco senza partito e maggioranza. Il BdP 2015 è fermo per un accertamento dei residui su cui Revisori e Dirigenti cincischiano, prima o poi sapremo tutto. #quellichec’eranoprima# cercano la verità per nasconderla meglio.

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  6. L’accusa più bruciante per Renato sindaco è dell’utile idiota di cui si giovano #quellichec’eranoprima#, traendo vantaggio dai suoi atti amministrativi, funzionali a ritardare l’indagine delle loro colpe gravi, ora che l’utile idiota ha esaurito il compito che lo ha reso, di fatto, corresponsabile, bisogna in qualche modo scaricarlo. Il giudizio politico lo daranno i messinesi alle elezioni, se queste fossero anticipate sicuramente Renato si ricandiderà forte di quel gradimento, ancora oggi mantenuto, per un Sindaco senza partito e maggioranza. Il BdP 2015 è fermo per un accertamento dei residui su cui Revisori e Dirigenti cincischiano, prima o poi sapremo tutto. #quellichec’eranoprima# cercano la verità per nasconderla meglio.

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  7. L’accusa più dura ad Accorinti è quella di non aver dato attuazione rigorosa al programma elettorale, votato solo perché visto alternativo e discontinuo con #quellichec’eranoprima#, quella più spietata è che il Sindaco tende a tranquillizzare i messinesi sullo stato dei conti, utilizza una raffigurazione finanziaria falsa servendosi di improbabili avanzi di amministrazione per un Comune indebitato, da qui la difficoltà a riaccertare i residui, anzi come nel passato c’è il tentativo di manipolarli, finendo per impedire alla Corte dei Conti di adempiere ai suoi compiti istituzionali di controllo. Già queste affermazioni, fatte da delusi accorintiani della prima ora, potrebbero far aprire un fascicolo di indagine o una querela per calunnia.

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  8. L’accusa più dura ad Accorinti è quella di non aver dato attuazione rigorosa al programma elettorale, votato solo perché visto alternativo e discontinuo con #quellichec’eranoprima#, quella più spietata è che il Sindaco tende a tranquillizzare i messinesi sullo stato dei conti, utilizza una raffigurazione finanziaria falsa servendosi di improbabili avanzi di amministrazione per un Comune indebitato, da qui la difficoltà a riaccertare i residui, anzi come nel passato c’è il tentativo di manipolarli, finendo per impedire alla Corte dei Conti di adempiere ai suoi compiti istituzionali di controllo. Già queste affermazioni, fatte da delusi accorintiani della prima ora, potrebbero far aprire un fascicolo di indagine o una querela per calunnia.

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  9. Mi pare lo spazio commenti giusto per smentire sulla TARI chi aggredisce slealmente RENATO sindaco, ricordo ancora oggi con il gradimento di UN messinese su DUE, superando di gran lunga il “campione” del PD Enzo Bianco. La legge impone che il totale dei costi del servizio rifiuti sia da coprire con la TARI, ho analizzato 4 città siciliane e la virtuosa Verona di Tosi. Vi fornisco il costo di cui vi parlavo, il numero di abitanti, il costo pro capite. PALERMO €128.000.000 (678.492) €188,65. CATANIA €70.000.000 (315.576) €221,81. MESSINA €45.309.967 (241.997) €187,23. AGRIGENTO €15.060.000 (59.100) €255,21. VERONA €44.347.740 (259.966) €170,59. Come leggete è Agrigento insieme a Catania ad avere la TARI più alta. FONTE: siti istituzionali.

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  10. Mi pare lo spazio commenti giusto per smentire sulla TARI chi aggredisce slealmente RENATO sindaco, ricordo ancora oggi con il gradimento di UN messinese su DUE, superando di gran lunga il “campione” del PD Enzo Bianco. La legge impone che il totale dei costi del servizio rifiuti sia da coprire con la TARI, ho analizzato 4 città siciliane e la virtuosa Verona di Tosi. Vi fornisco il costo di cui vi parlavo, il numero di abitanti, il costo pro capite. PALERMO €128.000.000 (678.492) €188,65. CATANIA €70.000.000 (315.576) €221,81. MESSINA €45.309.967 (241.997) €187,23. AGRIGENTO €15.060.000 (59.100) €255,21. VERONA €44.347.740 (259.966) €170,59. Come leggete è Agrigento insieme a Catania ad avere la TARI più alta. FONTE: siti istituzionali.

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  11. LI AVETE VOLUTI E VE LI PIANGETE. E’ CAMBIATO IL PREFETTO E C’E’ CHI ESALTA LA FIGURA DEL PREFETTO VEDIAMO COME AGIRA’ IL NUOVO. SE IL MINISTERO NON INTERVIENE LA COLPA E’ DI ALFANO O DI QUALCUNO CHE DICE AD ALFANO NON TI MUOveRE ALTRIMENTI SI ANDRA’ ALLE ELEZIONI E IL PRIMO IO FARO’ LA FINE DELL’ORTOLANO L’UNICO CHE HA IL POTERE E’ ALFANO. NON FACCIO POLITICA A FAVORE O CONTRO ACCIRUBTU. MAI SUCCESSO SE UNA CITTA’ SENZA BILANCIO NON VENIVA DESTITUITO SINDACO E GIUNTA. MESSINA E’ POLVERIERA SE ANDRETE A VOTARE. QUESTA E’ L’ULTIMA OCCASIONE PER I POLITICI DI MESSINA POI OBLIO E BUIO TOTALE IN QUANTO NON SANNO RISOLVERE I PROBLEMI

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  12. LI AVETE VOLUTI E VE LI PIANGETE. E’ CAMBIATO IL PREFETTO E C’E’ CHI ESALTA LA FIGURA DEL PREFETTO VEDIAMO COME AGIRA’ IL NUOVO. SE IL MINISTERO NON INTERVIENE LA COLPA E’ DI ALFANO O DI QUALCUNO CHE DICE AD ALFANO NON TI MUOveRE ALTRIMENTI SI ANDRA’ ALLE ELEZIONI E IL PRIMO IO FARO’ LA FINE DELL’ORTOLANO L’UNICO CHE HA IL POTERE E’ ALFANO. NON FACCIO POLITICA A FAVORE O CONTRO ACCIRUBTU. MAI SUCCESSO SE UNA CITTA’ SENZA BILANCIO NON VENIVA DESTITUITO SINDACO E GIUNTA. MESSINA E’ POLVERIERA SE ANDRETE A VOTARE. QUESTA E’ L’ULTIMA OCCASIONE PER I POLITICI DI MESSINA POI OBLIO E BUIO TOTALE IN QUANTO NON SANNO RISOLVERE I PROBLEMI

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  13. Ho scritto che i maggiori sostenitori di RENATO sindaco dovrebbero essere i dipendenti di Palazzo Zanca, MessinAmbiente e Atm, a cui miracolosamente ha garantito fino al 31 dicembre 2015 stipendi sicuri, fatto impossibile in caso di dissesto finanziario. (2013) PALAZZO ZANCA €70.492.321. MESSINAMBIENTE €36.602.077. ATM €21.094.320, il 59,3% della spesa corrente. (2014) PALAZZO ZANCA €65.518.118. MESSINAMBIENTE €39.533.420. ATM €16.598258, il 53,7% della sp.co. (2015) PALAZZO ZANCA €62.264.131. MESSINAMBIENTE €44.934.339. ATM €13.812.860, il 59,4% della sp.co. I dipendenti a vario titolo del Comune assorbono una % consistente della spesa corrente, dovrebbero riflettere, specialmente quelli di MESSINAMBIENTE, sulla scarsa qualità restituita.

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  14. Ho scritto che i maggiori sostenitori di RENATO sindaco dovrebbero essere i dipendenti di Palazzo Zanca, MessinAmbiente e Atm, a cui miracolosamente ha garantito fino al 31 dicembre 2015 stipendi sicuri, fatto impossibile in caso di dissesto finanziario. (2013) PALAZZO ZANCA €70.492.321. MESSINAMBIENTE €36.602.077. ATM €21.094.320, il 59,3% della spesa corrente. (2014) PALAZZO ZANCA €65.518.118. MESSINAMBIENTE €39.533.420. ATM €16.598258, il 53,7% della sp.co. (2015) PALAZZO ZANCA €62.264.131. MESSINAMBIENTE €44.934.339. ATM €13.812.860, il 59,4% della sp.co. I dipendenti a vario titolo del Comune assorbono una % consistente della spesa corrente, dovrebbero riflettere, specialmente quelli di MESSINAMBIENTE, sulla scarsa qualità restituita.

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  15. a tre incapaci di quellichecisonooggi il mio commento “NON PIACE”,me ne faccio una ragione e mi convinco ancor di più che che la loro miseria è nel voler riconoscere che non valgono un fico secco

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  16. a tre incapaci di quellichecisonooggi il mio commento “NON PIACE”,me ne faccio una ragione e mi convinco ancor di più che che la loro miseria è nel voler riconoscere che non valgono un fico secco

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