L’Orsa chiede dimissioni dell’assessore Pizzo: “Parla come se fosse un dirigente delle Ferrovie”

L’Orsa chiede dimissioni dell’assessore Pizzo: “Parla come se fosse un dirigente delle Ferrovie”

Marco Ipsale

L’Orsa chiede dimissioni dell’assessore Pizzo: “Parla come se fosse un dirigente delle Ferrovie”

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mercoledì 04 Marzo 2015 - 23:04

Nulla di buono dalla seduta della Commissione Ambiente e Territorio sulla paventata riduzione dei collegamenti ferroviari da e per la Sicilia. Assente Rfi, è Orsa contro tutti. Interventi a difesa dei diritti dei siciliani anche da parte di Cgil, Cisl, Uil, Anci, Comitato Pendolari e la deputata Valentina Zafarana

Non era la cravatta del sindaco Accorinti l’argomento al centro della seduta della Commissione Ambiente e Territorio (vedi articolo a parte), ma un tema molto più importante: la paventata riduzione dei collegamenti ferroviari da e per la Sicilia. Eppure, per alcuni momenti, si è parlato solo di quello, con il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che ha abbandonato il tavolo, chiedendo rispetto per la città di Messina. Sulla stessa linea anche l’Orsa: “Se parliamo di regole, allora ci sono regole che qui non vengono rispettate sulla pelle dei cittadini”. Controcorrente, invece, Giosuè Malaponti, coordinatore del Comitato Pendolari: “Il sindaco era a conoscenza della regola. Poteva rispettarla anche se assurda, a maggior ragione vista l’importanza di ciò di cui si discuteva”.

A fare rumore, più che l’assenza di Accorinti, è stata quella di Rfi e Bluferries, pur se i rispettivi amministratori delegati, Maurizio Gentile e Giuseppe Sciumè, erano stati invitati. Mancava, dunque, l’interlocutore principe ma era l’occasione per fare squadra con gli enti locali e presentare al Governo e alle Ferrovie una posizione compatta contro il piano di dismissione proposto.

Non è stato così perché, evidentemente, non c’è comunione di intenti neppure tra sindacati e politica. “Il problema non è che Accorinti non avesse la cravatta – scherza, ma non tanto, l’Orsa -, il dramma è che la cravatta ce l'aveva l'assessore Pizzo”. Proprio l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Giovanni Pizzo, infatti, è al centro delle critiche del sindacato, che ne chiede le dimissioni.

“Pizzo ha risposto solo in politichese – afferma il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro -, comportandosi come se fosse un dirigente delle Ferrovie e giustificando ogni loro azione. Parla di servizio non produttivo senza considerare che non deve esserlo, deve invece essere garantito ai siciliani così com’è garantito agli abitanti delle altre regioni”.

E difatti l’assessore Pizzo aveva ricordato che lo Stato paga cifre importanti per il traghettamento e che spende soldi pubblici per treni che viaggiano vuoti. “Dimostra scarsa competenza del settore – replica Massaro -. Anzitutto perché ha il metro di paragone del suo unico e solo viaggio fatto in treno, visto che in alcune occasioni si viaggia compressi come le bestie. E poi perché la domanda è collegata all’offerta. Se si offrono condizioni di viaggio impossibili, è normale che la domanda sia disincentivata. In ogni caso, la domanda resiste persino in queste condizioni. Per cui la continuità territoriale non va toccata e subito dopo ci vogliono investimenti per modernizzare tutto”.

Il sindacato ha ribadito la richiesta, sia all’assessore Pizzo sia al sindaco Accorinti, di firmare una lettera con la quale opporsi al piano presentato dal ministro Lupi, che ha chiesto la condivisione degli enti locali. “Non sono riusciti a dirci va bene – prosegue il segretario dell’Orsa -, probabilmente perché secondo noi avevano accettato, forse non pienamente consapevoli, l’accordo del 23 dicembre, che ha salvato Metromare ma, contemporaneamente, ha affossato la continuità territoriale. Loro avevano esultato, noi anche prima di ritrovarci la brutta sorpresa. Adesso si è creato un cortocircuito e non sanno più come dircelo. Noi confermiamo lo sciopero del prossimo 25 marzo e organizzeremo manifestazioni a oltranza fin quando uno degli enti locali non si prenderà questa responsabilità”.

Intanto l’Orsa ha depositato agli atti della Commissione Ars un progetto di velocizzazione per trasformare gli Intercity in Frecciabianca e ridurre i tempi di percorrenza tra la Sicilia e il centro-nord Italia. E adesso la Regione dovrà dare una risposta anche su questo.

Sciopero confermato pure da parte di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, che hanno sollecitato un ruolo attivo da parte del Governo regionale, per un confronto che faccia revocare le decisioni prese. “Le risposte circolate in questi giorni da parte del Governo e di Fsi in gran parte negative e contraddittorie e la mancanza al tavolo di oggi da parte di Rfi – affermano Spanò, Benigno e Falanga – non fanno altro che allarmare ancora di più e determinano la necessità di mantenere alta la mobilitazione con la conferma delle iniziative di lotta già programmate”.

Anche Anci Sicilia, tramite il presidente Leoluca Orlando ha ribadito la propria posizione, che prevede una netta opposizione ai tagli previsti ed il rilancio del traghettamento.

Sulla stessa linea la deputata messinese del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana, che ha annunciato una risoluzione di commissione che dica no a scelte politiche che penalizzano la Sicilia e ha chiesto un’audizione in commissione Trasporti. “Il Ministero, Rfi e Trenitalia – scrive – pubblicizzano accordi con evasivi comunicati stampa e tagliano tutto, passando sulle nostre teste. E’ a loro che tutti, sindaci in primis, dobbiamo chiedere conto. La strategia è quella della resistenza e del contentino: ci tolgono tutto, ci fanno spaventare, in nome delle logiche della spending review, ci dicono che per ‘ammodernare’ toglieranno e rimoduleranno i servizi di traghettamento e i treni per poi lasciarci in brache di tela e farci pensare che se poi ci lasciano qualche treno o qualche nave ci dobbiamo pure considerare fortunati. E tutte queste operazioni movimentano milioni, sì, ma verso il centro e il nord Italia, non per noi. E' chiara ormai la strategia di abbandono della Sicilia. Nessuno dei deputati sembra interessato alla questione, ne deduco che questa non deve essere materia di consenso elettorale. Oggi in commissione, poi, è risultato evidente che la linea che vogliono portare avanti trasversalmente è quella della riduzione di treni per poi arrivare entro l'anno alla soppressione del servizio, lasciandoci gli aliscafi, i tapis roulant, le scale mobili, le valigie, le rogne di attraversare lo Stretto a piedi, le difficoltà per viaggiatori anziani o disabili e altro. Siamo italiani come gli altri e non chineremo la testa. Questo è solo il primo atto”.

Il Comitato Pendolari Siciliani, infine, ha contestato le dichiarazioni dell’assessore Pizzo, chiedendo una statistica sul numero dei viaggiatori. “Siamo totalmente delusi dalla mancata presa di posizione da parte della Regione, che invece dovrebbe essere in testa a protestare per difendere i diritti dei cittadini siciliani”.

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. In realtà é sempre la solita storia ; Palermo deve avere sempre una posizione egemone in sicilia,anche a costo di affossare le altre province.”a capitale”è sempre “a capitale” !!

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  2. In realtà é sempre la solita storia ; Palermo deve avere sempre una posizione egemone in sicilia,anche a costo di affossare le altre province.”a capitale”è sempre “a capitale” !!

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  3. Commento del 2/1/15 quando era già chiaro che li prendevano in giro
    Inviato da pgiuttari il Ven, 02/01/2015 – 14:22
    Non è difficile intravedere in questa vicenda il solito inutile e stucchevole teatrino della politica teso a nascondere la sostanziale, evidente volontà del governo centrale e delle F. S di abbandonare al loro destino la Sicilia e la Calabria. I politici e la classe dirigente locale, per lo più pavida, garantita e senza “anima” , illusa di poter mantenere i propri personali privilegi…si sdraia servilmente o accetta scioccamente l’inevitabile “naufragio” al quale è’ avviato ormai un intero territorio ed una comunità destinati inesorabilmente alla desertificazione, alla povertà ed alla ..emigrazione forzata. VERGOGNA.

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  4. Commento del 2/1/15 quando era già chiaro che li prendevano in giro
    Inviato da pgiuttari il Ven, 02/01/2015 – 14:22
    Non è difficile intravedere in questa vicenda il solito inutile e stucchevole teatrino della politica teso a nascondere la sostanziale, evidente volontà del governo centrale e delle F. S di abbandonare al loro destino la Sicilia e la Calabria. I politici e la classe dirigente locale, per lo più pavida, garantita e senza “anima” , illusa di poter mantenere i propri personali privilegi…si sdraia servilmente o accetta scioccamente l’inevitabile “naufragio” al quale è’ avviato ormai un intero territorio ed una comunità destinati inesorabilmente alla desertificazione, alla povertà ed alla ..emigrazione forzata. VERGOGNA.

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