Gestione rifiuti da Messinambiente all'Amam: le certezze di Signorino, i dubbi dei consiglieri

Gestione rifiuti da Messinambiente all’Amam: le certezze di Signorino, i dubbi dei consiglieri

Francesca Stornante

Gestione rifiuti da Messinambiente all’Amam: le certezze di Signorino, i dubbi dei consiglieri

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lunedì 27 Aprile 2015 - 23:17

In Commissione Bilancio è stata discussa per la prima volta l'operazione che dal prossimo 30 giugno dovrebbe portare servizi e personale di Messinambiente alla società che al momento gestisce solo il servizio idrico. E' il primo tassello del percorso verso la Multiservizi, i consiglieri però non hanno celato i loro dubbi.

E’ stata approvata dalla giunta Accorinti lo scorso 31 marzo, ieri si è presentata ai consiglieri comunali che adesso si troveranno a dover deciderne il futuro. Si tratta del primo tassello della vasta operazione che dovrà portare alla costituzione della Messina Multiservizi, la grande società in cui l’amministrazione di Palazzo Zanca ha intenzione di far confluire servizi e personale di Amam, Ato3, Messinambiente, Atm. Il Consiglio comunale sarà dunque chiamato a scelte importanti che segneranno il destino della gestione dei servizi pubblici messinesi e per questo nei giorni scorsi è iniziato un ciclo intensivo di sedute della I Commissione Bilancio, tutte dedicate ai vari aspetti di quella che fin dall’inizio è stata la sfida del segretario/direttore generale Antonio Le Donne, artefice principale della Multiservizi.

L’obiettivo è la riorganizzazione e la razionalizzazione delle partecipate, esigenza dettata dalla normativa nazionale, il percorso segnato dall’amministrazione nel provvedimento del 31 marzo segna anche delle tappe precise: il 30 giugno ci dovrebbe essere il primo passaggio di Messinambiente e Ato3 all’Amam, il 31 dicembre dovrebbe cessare le sue attività anche l’Atm e dal 2016 è previsto il via alla Multiservizi in cui andrebbero a confluire tutti i servizi gestiti dalle tre società.

Il primo nodo da sciogliere riguarda dunque il futuro del servizio rifiuti e dunque quello di Messinambiente. Il 30 giugno scade l’ultima autorizzazione che Palazzo Zanca ha finora concesso alla partecipata di via Dogali per poter gestire il servizio e garantire la raccolta rifiuti, dunque servono soluzioni immediate per assicurare la continuità ad un servizio così importante. Il nuovo sistema regionale degli Aro, eredi degli Ato, non è ancora decollato, Messina attende dallo scorso novembre il via libera della Regione al piano Aro che definisce criteri, modalità e obiettivi della gestione rifiuti, al momento però c’è un vuoto che rischia di compromettere la prosecuzione di un servizio fondamentale. Da qui si è mosso il provvedimento dell’amministrazione che, nell’attesa della costituzione della Multiservizi, ha pensato di mettere tutto dentro l’Amam. Dopo mesi di valutazioni sull’ipotesi di costituire una nuova società che potesse raccogliere l’eredità di Messinambiente, alla fine l’amministrazione ha deciso di optare su un’altra soluzione. L’Amam, che ad oggi si occupa del servizio idrico, si dovrà dunque accollare anche la gestione rifiuti, naturalmente con tanto di dipendenti e risorse economiche per garantire la necessaria copertura finanziaria. I dubbi però sono tanti e rischiano di triplicarsi con il passare dei giorni.

Per questo ieri la I Commissione Bilancio ha ospitato il vicesindaco Guido Signorino e i Revisori dei Conti. Per i consiglieri è stata la prima occasione per confrontarsi, per provare a capire meglio quali siano le intenzioni, tecniche e politiche, dell’amministrazione. Per Signorino è stata invece l’opportunità per illustrare i contenuti del provvedimento e tessere le lodi di un percorso che ancora ha troppe sfaccettature poco chiare.

Non a caso, alla fine dell’incontro, non sono passate inosservate le facce perplesse di molti consiglieri comunali. Signorino, con relazione alla mano, ha spiegato che alla data del 30 giugno tutto il personale di Messinambiente transiterà all’Amam, lasciando alla società di via Dogali circa una quarantina di lavoratori che continueranno ad operare su Taormina. All’Amam spetterà anche il corrispettivo economico che attualmente viene erogato a Messinambiente per la gestione del servizio, mentre sull’altro fronte si procederà alla liquidazione, lasciando l’ingente massa debitoria a carico del Piano di riequilibrio, su cui però il Ministero non si è ancora pronunciato. Per il vicesindaco si tratta di un’operazione non solo sostenibile, ma anche economicamente conveniente, al momento però sembrano mancare gli atti finanziari che sostengono questa tesi. Un dettaglio di non poco conto, considerato che, fino a quando non saranno i numeri e i conti a parlare, neanche i Revisori dei Conti saranno in grado di potersi esprimere su questa operazione.

Il passaggio dei lavoratori si dovrebbe compiere attraverso quella procedura di mobilità tra le partecipate che nello scorso mese di gennaio portò gli ex Feluca tra le fila dell’Amam, motivo per cui alcuni consiglieri si sono chiesti il perché oggi si chiede il loro intervento, a differenza di quanto avvenne per i Feluca, che furono reimpiegati all’Amam senza che il Consiglio comunale fosse chiamato ad esprimersi. I tempi però sono strettissimi e questo primo confronto non ha dissipato dubbi e perplessità. Nei prossimi giorni l’amministrazione, che invece è convinta che questa sia la strada giusta, incontrerà i sindacati per discutere proprio degli aspetti occupazionali. Poi il vicesindaco continuerà a presenziare nelle sedute della Commissione Bilancio per “convincere” l’aula della bontà di tutto questo percorso già messo nero su bianco sulla carta, ma ancora solo teorico. Di certo c’è che il 30 giugno è praticamente alle porte. E in ballo c’è anche il servizio rifiuti che in città non può permettersi neanche un giorno di interruzione.

Francesca Stornante

FOTO DI SERENA CAPPARELLI

2 commenti

  1. E’ UN PERCORSO OBBLIGATO,la legge di stabilità prevede la riduzione delle PARTECIPATE,un taglio drastico per ridurre i costi di gestione. Il Consiglio Comunale può modificare il percorso ma alla meta non possono arrivare mai più MESSINAMBIENTE ATM AMAM ATO così come le conosciamo oggi.Scrissi anni fa che il futuro dei servizi ambientali, di energia e idrici è quello di favorire,come in Emilia Romagna, colossi aziendali capaci di stare nel mercato spingendosi oltre i confini regionali,come la multiutility HERA spa della regione citata, ma i politici siciliani sono miopi,i tanti nani aziendali come MessinAmbiente sparsi per l’isola garantiscono un voto di scambio a portata di mano.Ho letto l’atto di Giunta e su alcuni punti sono perplesso

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  2. E’ UN PERCORSO OBBLIGATO,la legge di stabilità prevede la riduzione delle PARTECIPATE,un taglio drastico per ridurre i costi di gestione. Il Consiglio Comunale può modificare il percorso ma alla meta non possono arrivare mai più MESSINAMBIENTE ATM AMAM ATO così come le conosciamo oggi.Scrissi anni fa che il futuro dei servizi ambientali, di energia e idrici è quello di favorire,come in Emilia Romagna, colossi aziendali capaci di stare nel mercato spingendosi oltre i confini regionali,come la multiutility HERA spa della regione citata, ma i politici siciliani sono miopi,i tanti nani aziendali come MessinAmbiente sparsi per l’isola garantiscono un voto di scambio a portata di mano.Ho letto l’atto di Giunta e su alcuni punti sono perplesso

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