Monsignor La Piana: "Contro di me avvoltoi pronti a tutto per un momento di pubblicità"

Monsignor La Piana: “Contro di me avvoltoi pronti a tutto per un momento di pubblicità”

Rosaria Brancato

Monsignor La Piana: “Contro di me avvoltoi pronti a tutto per un momento di pubblicità”

Tag:

sabato 26 Settembre 2015 - 13:20

Riportiamo di seguito i tratti salienti della conferenza stampa di monsignor La Piana che Tempostretto ha seguito in diretta video e che adesso ripropone integralmente

Tempostretto ha seguito in diretta la conferenza stampa di monsignor La Piana. Di seguito riportiamo parte delle dichiarazioni rese in conferenza stampa. Nel lungo incontro con i giornalisti La Piana ha fatto riferimento al clima avvelenato da scontri, lettere anonime e indiscrezioni in merito alla situazione finanziaria della Curia (si è parlato anche dell’invio di ispettori dal Vaticano),a comportamenti che avrebbero favorito alcuni piuttosto che altri, contrasti interni ed infine ad appalti affidati spesso alla stessa impresa. L’alto prelato ha ribadito di essersi dimesso per motivi di salute ed ha contestato ogni “infamia e fango gettato contro di me”. Nel discorso, dai toni commossi e spesso sofferenti,La Piana ha raccontato quanto accaduto negli ultimi mesi, parlando di una lacerazione che non era solo fisica ma anche interiore e di un travaglio durato diversi anni prima di scrivere al Papa per chiedergli la grazie di sollevarlo dall’incarico.

La lettera di dimissioni consegnata a Papa Francesco

“E’ importante dire parole di verità in questo momento così delicato. Avrei voluto uscire di scena in silenzio, lo avevo chiesto ai diaconi per rispettare la mia natura,ma le infamie che sono seguite alla notizia mi spingono a intervenire. E’ tutta una pretestuosa costruzione fatta da gente senza scrupoli che vuol apparire, pronti a trasformarsi in avvoltoi per avere un momento di gloria,pronti ad accanirsi.

Il 16 maggio 2015 ho consegnato personalmente al Santo Padre,in occasione della Conferenza episcopale una lettera rinviata per anni e frutto di travaglio interiore. Nella lettera ho ricordato i miei incarichi,sia a Mazara del Vallo che a Messina,dal13 gennaio 2007. Quasi 9 anni dopo mi trovo con la stessa sofferenza di quando ho lasciato la prima comunità, ho il cuore lacerato, ma chiedo di essere sollevato dalla carica,consapevole di non essere più in grado di farlo. Ho avuto un progressivo calo che riguarda la mia persona ed anche la mia tenuta fisica. Sono fiaccato. Non riesco a presenziare fisicamente. Da 1 anno e mezzo sono costretto a ritirarmi in camera dopo cena perché non riesco più a farcela. Non riesco ad assolvere il mio ruolo,da anni medito di ritirarmi ma ora è necessario farlo per il bene sia della mia persona fisica che per la Chiesa di Messina. Santità voglio continuare a servire in un ruolo più consono. La guida della Chiesa di Messina necessita di energia,forza fisica e spirituale ed io riconosco oggi la fragilità della mia condizione. Noi non siamo “visitatori”,siamo ministri ed io ho cercato di lavorare fin all’ultimo”.

In questa parte della conferenza stampa La Piana ripercorre le tappe che hanno portato alla lettera di dimissioni presentata al Papa il16 maggio ed accolta il 7 settembre con la formula “simpliciter”. Traspare dalle parole del vescovo una sofferenza che non è solo fisica ma anche spirituale, dovuta probabilmente ad un clima che negli ultimi anni si è fatto più teso ed al quale fa riferimento parlando di “gelosie” e di diverbi.

Le condizioni fisiche

Avrei potuto fermarmi in attesa della risposta del Papa. Non l’ho fatto,ho lavorato fino all’ultimo. Ma l’ignoranza e la presunzione di ergersi a giudici della vita di altri hanno portato alla diffusione di illazioni e falsità.Quando ci sono disordini o movimenti il Vaticano manda visitatori. A volte segue la rimozione del vescovo, ma qui non c’è stata alcuna rimozione. C’è la mia rinuncia. Mi sono trascurato,non ho avuto considerazione per il mio corpo,per la mia salute. Da 25 anni ricopro cariche di responsabilità, non conosco ferie. Ho avuto la possibilità di andare in crociera in Grecia, nei fiordi in Norvegia,ma non l’ho fatto. Vengo da Riesi, da una famiglia semplice,di contadini,da una comunità di contadini ed emigranti che mi ha invitato moltissime volte ad andare in America. Non si sarebbe trattato di una vacanza, ma di stare insieme con una comunità e vivere momenti di festa. Non l’ho fatto perché ho paura di prendere l’aereo e per non lasciare questa Chiesa.

Le illazioni, le accuse, la stampa

In tutte le famiglie ci sono pareri diversi, liti, ma sono cose che fanno crescere. La Chiesa di Messina per me è stata gioia e sofferenza. L’elezione di un vescovo è missione ed un vescovo è chiamato a servire. Ma si sono dette tante falsità. Si è detto che ero geloso di Montenegro per la sua nomina,solo perché non sono potuto andare a Roma per motivi di salute. La società di oggi segue la logica del profitto, ma chi mi conosce sa che non è così per me. Né quella del profitto né quella della carriera. E mi rivolgo ai giornalisti,che da cercatori e servitori di verità siete diventati spargitori di fango,perché conta solo lo scoop. Scrivete che ci sono 8 milioni di buco in Curia,basta poi aggiungere “da verificare”, ma intanto avete distrutto una persona, la sua famiglia. Non si uccidono le persone per avere un piccolo spazio pubblicitario. Il rischio che correte è leggere le cose con la logica della menzogna. Certa stampa prende lucciole per lanterne,si giudicano le persone perché non si conoscono”.

Le inchieste, la città

Ci sono state false costruzioni ed illazioni. Non c’è nessun legame tra le inchieste che hanno riguardato Tirrenoambiente o le donazioni fatte ad alcune parrocchie da Bucalo,che era da ragazzo un seminarista,a don Brancato con le mie dimissioni. Se ci fossero legami non sarei qui. Non ci sono buchi,sono ricostruzioni false. La Curia ha attraversato come tutte le famiglie disagi economici dovuti alla crisi. Non è venuto un visitatore ad accertare i conti, perché in quei casi c’è la rimozione. Io ribadisco ho rinunciato. Ma non è stata una fuga. Ho fatto il vescovo per quello che sono,non in base a quello che gli altri volevano. La Chiesa di Messina è complessa da gestire, la più difficile in Sicilia con 250 parrocchie. Serve energia, forza fisica e spirituale. Mai avrei rinunciato. Le lettere anonime ci sono sempre state, ma adesso è cambiato lo stile, se non c’è un confronto si utilizzano le lettere e si mandano alla stampa,ai sacerdoti, in modo vigliacco. E’ mancato il confronto leale. Non si tratta per me di rinunciare,ma di essere corretto, vero.

Messina non la lascio bene. Vedo germi positivi e potenzialità ma anche stallo.

Messina non ha ancora una sua identità,non ci è riuscita nei 100 anni dopo il terremoto. I giovani vanno via. Manca un’identità.”

Ai giornalisti ha ribadito di essere logorato da una malattia che ha finito con il coinvolgere anche la determinazione e quindi la forza interiore, ha respinto le accuse sui “buchi” che riguarderebbero le casse della Curia. Nessuna risposta invece sulla questione migranti e ultimi, ed a proposito del fatto che su questi due fronti la presenza della Chiesa e dell’arcivescovo,probabilmente fiaccato da tutti questi elementi,non è stata forte come ci si sarebbe aspettato.

Giovedì 1 ottobre alle 17.30 in Cattedrale ci sarà il saluto della Chiesa messinese all’arcivescovo.

Rosaria Brancato

22 commenti

  1. Certo che a Messina accade di tutto ma che ci fossero le faide anche nella chiesa …
    Ma che speranze abbiamo?

    1
    0
  2. Certo che a Messina accade di tutto ma che ci fossero le faide anche nella chiesa …
    Ma che speranze abbiamo?

    0
    0
  3. Mons.re, questa è (purtroppo) la città di Messina. Secondo me non ci batte nessuno nell’arte di gettare fango sul prossimo ma, come Lei stesso ci insegna, c’è Qualcuno che un giorno ci giudicherà. Vada in pace e che il buon Dio lo accompagni sempre. Luigi

    0
    0
  4. Mons.re, questa è (purtroppo) la città di Messina. Secondo me non ci batte nessuno nell’arte di gettare fango sul prossimo ma, come Lei stesso ci insegna, c’è Qualcuno che un giorno ci giudicherà. Vada in pace e che il buon Dio lo accompagni sempre. Luigi

    1
    0
  5. Caro LA PIANA le voglio augurare una pronta guarigione,ma anzitutto la serenità del suo spirito,scalfita da “gente senza scrupoli che vuol apparire,pronti a trasformarsi in avvoltoi.”
    E’ VERO, Messina “non ha ancora una sua identità,non ci è riuscita nei 100 anni dopo il terremoto.I giovani vanno via.Manca un’identità”, ma questa riflessione non vale per la Chiesa messinese del dopo terremoto,vi furono Pastori del calibro di Angelo PAINO,il ricostruttore,di Francesco FASOLA,di Ignazio CANNAVO’,fari luminosi in quei cento anni
    in cui le genti di Messina persero lentamente la loro IDENTITAS.Ci sono pastori tra le nostre parrocchie lontani dallo spirito evangelico di Papa FRANCESCO,più attenti alle architetture delle chiese che ai poveri.

    1
    0
  6. Caro LA PIANA le voglio augurare una pronta guarigione,ma anzitutto la serenità del suo spirito,scalfita da “gente senza scrupoli che vuol apparire,pronti a trasformarsi in avvoltoi.”
    E’ VERO, Messina “non ha ancora una sua identità,non ci è riuscita nei 100 anni dopo il terremoto.I giovani vanno via.Manca un’identità”, ma questa riflessione non vale per la Chiesa messinese del dopo terremoto,vi furono Pastori del calibro di Angelo PAINO,il ricostruttore,di Francesco FASOLA,di Ignazio CANNAVO’,fari luminosi in quei cento anni
    in cui le genti di Messina persero lentamente la loro IDENTITAS.Ci sono pastori tra le nostre parrocchie lontani dallo spirito evangelico di Papa FRANCESCO,più attenti alle architetture delle chiese che ai poveri.

    0
    0
  7. Carissimi, siamo riusciti dove nessuno era riuscito: fiaccare sino al punto di contribuire alla sua rinuncia persino il nostro caro Arcivescovo. Ma dove si trova un malato che si scaglia contro il medico che lo cura? Messina e i Messinesi dovremo molto riflettere su quanto è accaduto. La malattia del fisico ci sta tutta. Ma l’averla aggravata con comportamenti, omissioni, falsità e tutto il peggio che di peggio si poteva esprimere questo ora è il segno di un confine che è stato passato. Ma come farà mai questa città a ritrovarsi e a rialzarsi in queste condizioni? Molti vanno via ma credo che l’imperativo sia restare e lottare perchè queste cose diventino passato. Grazie Carissimo Monsignore per la sua lezione di stile e umiltà.

    1
    0
  8. Carissimi, siamo riusciti dove nessuno era riuscito: fiaccare sino al punto di contribuire alla sua rinuncia persino il nostro caro Arcivescovo. Ma dove si trova un malato che si scaglia contro il medico che lo cura? Messina e i Messinesi dovremo molto riflettere su quanto è accaduto. La malattia del fisico ci sta tutta. Ma l’averla aggravata con comportamenti, omissioni, falsità e tutto il peggio che di peggio si poteva esprimere questo ora è il segno di un confine che è stato passato. Ma come farà mai questa città a ritrovarsi e a rialzarsi in queste condizioni? Molti vanno via ma credo che l’imperativo sia restare e lottare perchè queste cose diventino passato. Grazie Carissimo Monsignore per la sua lezione di stile e umiltà.

    1
    0
  9. Ho riflettuto prima di rispondere a DON PIPPO, io che faccio parte di quella generazione educata da gesuiti scomodi, come DON FELICE, al cui nome aggiungo SCALIA, da me salutato con emozione, domenica scorsa. Un DON evangelico, ultra ottantenne, di cui la Chiesa messinese dovrebbe andare fiera. DON PIPPO rimane un nikname se non ci dice in quale parrocchia vive la sua cristianità. Caro DON PIPPO, purtroppo la lotta è nel seno della Chiesa messinese, le genti di Messina vivono il forte ed entusiasmante messaggio evangelico di PAPA FRANCESCO lontano dai tanti DON PIPPO, pastori smarriti e frastornati dal loro PAPA gesuita con il nome del poverello di Assisi.

    0
    0
  10. Ho riflettuto prima di rispondere a DON PIPPO, io che faccio parte di quella generazione educata da gesuiti scomodi, come DON FELICE, al cui nome aggiungo SCALIA, da me salutato con emozione, domenica scorsa. Un DON evangelico, ultra ottantenne, di cui la Chiesa messinese dovrebbe andare fiera. DON PIPPO rimane un nikname se non ci dice in quale parrocchia vive la sua cristianità. Caro DON PIPPO, purtroppo la lotta è nel seno della Chiesa messinese, le genti di Messina vivono il forte ed entusiasmante messaggio evangelico di PAPA FRANCESCO lontano dai tanti DON PIPPO, pastori smarriti e frastornati dal loro PAPA gesuita con il nome del poverello di Assisi.

    0
    0
  11. Sinceramente non sapevo che l’arcivescovo era La Piana ,mai visto tra i poveri o gente ammalata.
    Gesù,è stato umiliato, massacrato e in ultimo ucciso.
    Arcivescovo La Piana se avesse deciso di andarsene vada via nel silenzio assoluto,sarà giudicato da Dio.

    0
    0
  12. Sinceramente non sapevo che l’arcivescovo era La Piana ,mai visto tra i poveri o gente ammalata.
    Gesù,è stato umiliato, massacrato e in ultimo ucciso.
    Arcivescovo La Piana se avesse deciso di andarsene vada via nel silenzio assoluto,sarà giudicato da Dio.

    0
    0
  13. Piange il cuore a seguito di questi avvenimenti, Monsignore un lontano giorno del 2008 mi hai stretto la mano come un amico di vecchia data ma era la prima volta che ci incontravamo, per me sei una bella persona. Auguri di una pronta guarigione!

    1
    0
  14. Piange il cuore a seguito di questi avvenimenti, Monsignore un lontano giorno del 2008 mi hai stretto la mano come un amico di vecchia data ma era la prima volta che ci incontravamo, per me sei una bella persona. Auguri di una pronta guarigione!

    1
    0
  15. MA Perché HA STRAVOLTO IN CONTINUAZIONE LE PARROCCHIE DELLA FASCIA IONICA SPOSTANDO IN CONTINUAZIONE I PRETI MENTRE A MESSINA NON HA MAI TOCCATO NULLA?

    0
    1
  16. MA Perché HA STRAVOLTO IN CONTINUAZIONE LE PARROCCHIE DELLA FASCIA IONICA SPOSTANDO IN CONTINUAZIONE I PRETI MENTRE A MESSINA NON HA MAI TOCCATO NULLA?

    0
    0
  17. Cara Mariaedit perchè sembra che te la sia presa? Sono un normale padre di famiglia di questa città con due figli che cerca di capire perchè ogni volta che accade qualcosa a Messina qualcuno pensa che vi sia un secondo fine, un’altra verità. Avevamo un buon Arcivescovo. Lo abbiamo messo in croce come Cristo. Guarda che anche se per un attimo anche Lui si è rivolto a Suo Padre dicendogli perchè Mi hai abbandonato!? Mi fa piacere che sia cresciuta dai gesuiti ma francamente non vedo queste genti messinesi così entusiaste. Vedo un popolo che cerca di rialzarsi e che vorrebbe trovare un senso al propio andare come fa un figlio che interroga il padre. Come i miei figli mi interrogano sulla vita e il futuro. Sono di San Licandro. Allora?

    0
    0
  18. Cara Mariaedit perchè sembra che te la sia presa? Sono un normale padre di famiglia di questa città con due figli che cerca di capire perchè ogni volta che accade qualcosa a Messina qualcuno pensa che vi sia un secondo fine, un’altra verità. Avevamo un buon Arcivescovo. Lo abbiamo messo in croce come Cristo. Guarda che anche se per un attimo anche Lui si è rivolto a Suo Padre dicendogli perchè Mi hai abbandonato!? Mi fa piacere che sia cresciuta dai gesuiti ma francamente non vedo queste genti messinesi così entusiaste. Vedo un popolo che cerca di rialzarsi e che vorrebbe trovare un senso al propio andare come fa un figlio che interroga il padre. Come i miei figli mi interrogano sulla vita e il futuro. Sono di San Licandro. Allora?

    0
    0
  19. Caro DON PIPPO, abbiamo in comune una famiglia con due figli, la mia si è allargata, grazie a DIO, a dieci. Il mio riferimento alla famiglia, come il tuo alla tua, non è casuale, ho appena ascoltato il Pastore dei pastori, PAPA FRANCESCO, nella sua omelia ai Vescovi dopo aver incontrato le famiglie del mondo nel suo viaggio americano. Rivolgendosi ai Vescovi, il Pastore FRANCESCO dice con affetto ma grande fermezza che la giornata del pastore Vescovo è ORARE e PREDICARE, dando a quest’ultimo verbo un significato profondo, e lo fa plasticamente andando subito dopo a PREDICARE tra gli ultimi dell’umanità, i DETENUTI. In tutta sincerità di quei pastori delle parrocchie di Messina, mai cambiari da LA PIANA, puoi dire TU HAI PREDICATO.

    0
    0
  20. Caro DON PIPPO, abbiamo in comune una famiglia con due figli, la mia si è allargata, grazie a DIO, a dieci. Il mio riferimento alla famiglia, come il tuo alla tua, non è casuale, ho appena ascoltato il Pastore dei pastori, PAPA FRANCESCO, nella sua omelia ai Vescovi dopo aver incontrato le famiglie del mondo nel suo viaggio americano. Rivolgendosi ai Vescovi, il Pastore FRANCESCO dice con affetto ma grande fermezza che la giornata del pastore Vescovo è ORARE e PREDICARE, dando a quest’ultimo verbo un significato profondo, e lo fa plasticamente andando subito dopo a PREDICARE tra gli ultimi dell’umanità, i DETENUTI. In tutta sincerità di quei pastori delle parrocchie di Messina, mai cambiari da LA PIANA, puoi dire TU HAI PREDICATO.

    0
    0
  21. Ho augurato al pastore LA PIANA di riprendersi da questa travagliata esperienza messinese, di trovare le forze smarrite ascoltando le parole del Pastore FRANCESCO nel suo viaggio americano, lo ascolti tappa dopo tappa, con i comunisti di Avana, con i democratici di Washington, con le famiglie, i vescovi, i detenuti di Filadelfia. PAPA FRANCESCO, come il pastorello di Assisi, sta riportando la chiesa cattolica nel solco del CRISTIANESIMO, è veramente cosa buona e giusta, mi viene da rispondere, se ricordo ancora bene l’inizio della prefazio. Carissimo CALOGERO puoi dire lo stesso del tuo viaggio fra le strade della nostra città, solcate nelle feste cittadine, negli incontri con il tuo clero, ma come dice FRANCESCO questo è poco non basta.

    0
    0
  22. Ho augurato al pastore LA PIANA di riprendersi da questa travagliata esperienza messinese, di trovare le forze smarrite ascoltando le parole del Pastore FRANCESCO nel suo viaggio americano, lo ascolti tappa dopo tappa, con i comunisti di Avana, con i democratici di Washington, con le famiglie, i vescovi, i detenuti di Filadelfia. PAPA FRANCESCO, come il pastorello di Assisi, sta riportando la chiesa cattolica nel solco del CRISTIANESIMO, è veramente cosa buona e giusta, mi viene da rispondere, se ricordo ancora bene l’inizio della prefazio. Carissimo CALOGERO puoi dire lo stesso del tuo viaggio fra le strade della nostra città, solcate nelle feste cittadine, negli incontri con il tuo clero, ma come dice FRANCESCO questo è poco non basta.

    1
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007