Bilancio in Aula: come da copione di scena l'asse accorintiani-genovesiani

Bilancio in Aula: come da copione di scena l’asse accorintiani-genovesiani

Rosaria Brancato

Bilancio in Aula: come da copione di scena l’asse accorintiani-genovesiani

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giovedì 26 Ottobre 2017 - 04:00

Ieri è stato approvato il Triennale delle opere pubbliche. Oggi è il turno del previsionale 2017-2019. Se l'Aula non dovesse votarlo scatterebbe l'ipotesi di scioglimento.

Con 16 sì, nessun contrario e 8 astenuti (su 24 presenti), il Consiglio comunale ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche. In realtà si è trattato della prova generale per il Bilancio previsionale 2017-2019 che, come previsto, andrà in scena oggi rispettando punto per punto il copione di uno spettacolo già visto.

A dire sì al triennale sono stati Abbate, Caccamo, Cantali, Cardile, Contestabile, Crifò, Fenech, La Cava, La Paglia, Pagano, Parisi, Rella, Risitano, Russo, Scuderi, Vaccarino. Nessun contrario. Astenuti Barrile, Burrascano, Gennaro, Gioveni, Faranda, Perrone, Sindoni, Zuccarello.

In realtà sul Piano Triennale opere pubbliche, al di là dei ritardi e delle querelle legate alla copertura finanziaria, non ci sono stati particolari problemi, ma è stato un “assaggio” del voto di oggi, quello cioè sul Bilancio previsionale 2017-2019 che vede il Comune di Messina (come da copione) tra quanti sono oltre il tempo massimo. Il copione è sempre lo stesso, l’amministrazione presenta con estremo ritardo lo strumento contabile che, nonostante le lacune e le criticità, viene approvato ad occhi chiusi da un Consiglio comunale terrorizzato all’idea di lasciare la poltrona. La mancata approvazione, a meno che non vi siano dei motivi tecnici ampiamente dimostrabili, comporta lo scioglimento dell’Aula. L’amministrazione e lo sa ed anche per questo si allena da 4 anni nel presentare in corner i documenti contabili. In particolare il previsionale 2017-2019 sarà approvato senza battere ciglio nonostante non sia approdato in Aula il consuntivo 2016 e questo la dice lunga sullo stato dei fatti.

Ma che quella di ieri sia stata una prova generale dello spettacolo che andrà in scena oggi, con la maggioranza Accorintiani-Genovesiani compatti sul sì al bilancio (stessa maggioranza che ha bocciato la sfiducia a febbraio), lo si è compreso da un “fuori programma” che si è registrato nella seduta di ieri sul Piano Triennale.

Ad aprire gli interventi era stato infatti il consigliere Francesco Pagano, area Genovese, che nel “ringraziare per l’inserimento nel Piano triennale del mio emendamento che prevede oltre 200 mila euro per interventi di pubblica illuminazione a Castanea voglio precisare che non c’è stato alcun inciucio con l’amministrazione Accorinti”.

Dichiarazione questa che ha immediatamente suscitato la reazione dei colleghi Lucy Fenechci chiediamo quale sia il criterio di inclusione di interventi per alcune zone di Messina a scapito di altre” e Gaetano Gennaro: “Quella di Pagano è una chiara excusatio non petita accusatio manifesta. Mi chiedo perché a Castanea sì e nella zona sud no. Certi fatti hanno un sapore elettorale soprattutto a ridosso non solo delle Regionali, ma soprattutto del voto sul bilancio……”.

In sintesi Gennaro ha anticipato quanto accadrà in Aula per il voto sul bilancio quando ad accorrere per salvare l’amministrazione Accorinti saranno le truppe genovesiane. La dichiarazione non richiesta di Pagano che smentisce ogni inciucio sembra in effetti stridere con quel che è il ruolo del consigliere, ovvero quello di dare risposte al territorio indipendentemente da altre variabili.

A gettare acqua sul fuoco è stato il dirigente del dipartimento Amato che ha chiarito: “Tutti i progetti del triennale inseriti nel 2018 e 2019 non necessitano di indicazione di copertura finanziaria, obbligatoria invece per quelli che devono essere realizzati entro il 2017. Pertanto gli interventi dell’emendamento Pagano non necessitano di individuazione, in questo momento di copertura finanziaria”.

Lo stesso Pagano ha ribadito la situazione sottolineando come il suo sia un costante intervento nel territorio sin dal primo giorno della sua elezione.

Nel corso dei lavori Antonella Russo, Pd, ha fatto approvare un sub emendamento che corregge quanto inizialmente previsto. L’assessore Cacciola aveva infatti destinato 447 mila euro alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nella Palazzina D1 del complesso Città Nuova nel torrente Trapani “ho presentato un sub emendamento che destina invece queste somme alla manutenzione delle strade, fatto questo che mi sembra di gran lunga prioritario….”.

Chiusa la pagina su quello che è più che altro un libro dei sogni, oggi si aprirà il capitolo Bilancio. Il numero legale è a 16 consiglieri, una soglia abbastanza facile da raggiungere. I centristi di D’Alia con ogni probabilmente saranno assenti, come finora accaduto dopo la questione sfiducia. Anche il gruppo Sicilia Futura seguirà la strada dell’assenza, mentre i no saranno quasi certamente quelli di Russo, Zuccarello, Faranda. A dar man forte quindi ai 4 consiglieri di Cambiamo Messina dal basso sarà l’area Genovese e con ogni probabilità qualcuno dei Pd tra Cardile, Iannello e Gennaro. A meno di colpi di scena, assai improbabili visto che il rischio è chiudere bottega…..

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Ma quale chiudere bottega…. Questi sono così attakati ai soldi che, fino all’ultimo giorno, garantiranno la sopravvivenza di questa inadeguata amministrazione. Vi aspettiamo, poi, al momento delle elezioni, statene certi!

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  2. è l’accozzaglia che va avanti per spartirsi le spoglie di un cadavere putrefatto.

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