La corazzata Forza Italia, l'assenza dell'Udc e i nuovi equilibri regalano un sì schiacciante al consuntivo

La corazzata Forza Italia, l’assenza dell’Udc e i nuovi equilibri regalano un sì schiacciante al consuntivo

Francesca Stornante

La corazzata Forza Italia, l’assenza dell’Udc e i nuovi equilibri regalano un sì schiacciante al consuntivo

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mercoledì 30 Dicembre 2015 - 00:43

Maggioranza bulgare per il consuntivo 2014. Dopo oltre sei ore di dibattito e tante polemiche alla fine anche questa volta il consiglio ha votato e approvato il documento finanziario dell'amministrazione Accorinti. Nuovi scenari politici in aula con la prima vera uscita ufficiale di Forza Italia dopo l'addio al Pd di molti consiglieri.

Un copione con una trama ampiamente prevedibile. E dal finale praticamente scontato. La giornata del bilancio consuntivo 2014 è stata lunghissima, intensa, estenuante, ma con pochi colpi di scena. Le solite polemiche, gli attacchi e le contestazioni da parte di tutti i consiglieri comunali per l’immane ritardo con cui l’atto è approdato in aula e per il risicatissimo tempo a disposizione per esaminare un documento finanziario così importante. Sullo sfondo ancora l’ombra di gettonopoli, le dichiarazioni di Accorinti in diretta su Rai 1 durante L’Arena di Giletti, i cambi di casacca con l’esodo dal Pd a Forza Italia. E poi una delibera che è stata modificata tre volte dalla giunta stessa, che ha costretto i Revisori dei conti ad un lavoro certosino durato mesi, che ha tenuto l’aula sotto scacco anche ieri per diverse ore, attendendo proprio un ultimissimo parere del collegio contabile dopo l’ormai famosa “nota informativa” (un allegato sulle partecipate) che l’amministrazione non aveva inserito. Alla fine però il voto ha dato ancora una volta la prova che a Palazzo Zanca, quasi sempre, tutto cambia per rimanere uguale. Sono cambiati i colori, alcuni posizionamenti sugli scranni, sono cambiati gli equilibri, ma ad uscirne vittoriosa è stata ancora una volta l’amministrazione che ha ottenuto 20 voti favorevoli su 24 presenti al bilancio consuntivo 2014. A fare la parte del leone la nuovissima Forza Italia che ieri si è trovata di fronte al primo banco di prova per testare la sua forza numerica. In aula c’erano tutti i consiglieri che hanno detto addio al Pd e che, riuniti nei gruppi Grande Sud e Felice per Messina, insieme al gruppo originario capitanato da Pippo Trischitta, senza troppi ostacoli hanno trascinato il consuntivo verso l’approvazione. La prima uscita ufficiale ha mostrato una corazzata di 13 consiglieri che ha regalato all’amministrazione una maggioranza praticamente bulgara. Tutti presenti per l’intera seduta, tutti uniti nel votare allo stesso modo, gli ex Pd hanno dovuto trovare una nuova casa, o forse ritrovare un leader, per dimostrare per la prima volta dopo due anni e mezzo la volontà di camminare verso la stessa direzione. Una maggioranza ottenuta grazie anche ai consiglieri Dr Elvira Amata, Carlo Abbate, Santi Sorrenti e Rita La Paglia, agli esponenti del Megafono Angelo Burrascano e Nora Scuderi, a Pio Amadeo di Articolo 4. A dire no al bilancio solo Nina Lo Presti, Gino Sturniolo e Antonella Russo.

Grande assente l’Udc che ha deciso di lasciare completamente vuoti i banchi dopo essere stata fino ad oggi una stampella importante per la giunta Accorinti, soprattutto in materia di politiche finanziarie. Un’assenza che però non ha pesato in alcun modo sull’esito della votazione, segno che il gruppo capitanato da Mario Rizzo potrebbe non essere più decisivo nei meccanismi d’aula e che la storica coalizione di centro-sinistra nell’aula consiliare non esiste più, così come non esiste più un Pd a Palazzo Zanca.

Quella di ieri è stata una giornata iniziata fin dalla mattinata con una commissione Bilancio che ancora attendeva l’ultimo parere dei Revisori dei Conti e poi con una seduta di consiglio che ha sfondato il muro delle sei ore. In aula ovviamente il sindaco Renato Accorinti, il vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino, gli assessori Tonino Perna e Sergio De Cola. Nelle parole del primo cittadino e del suo vice tanti buoni auspici per il futuro e l’ammissione di responsabilità per i ritardi che hanno inevitabilmente contraddistinto questo 2015. Doveva essere l’anno della svolta, proprio Accorinti aveva dichiarato un anno fa che “ci avrebbe messo la faccia” impegnandosi con l’aula e la città a presentare i documenti finanziari nei tempi previsti della legge. Questo però non solo non è accaduto, ma quest’anno l’amministrazione accorintiana è riuscita addirittura a fare peggio: consuntivo 2014 approvato il 29 dicembre e previsionale 2015 che slitterà al prossimo anno, con il risultato che il 2016 inizierà in esercizio provvisorio, dunque con l’impossibilità da parte del Comune di assumere impegni di spesa di qualunque genere se non quelli indifferibili e urgenti. Nonostante ciò il vicesindaco ha illustrato la solidità di questo bilancio, il cambio di passo che rappresenta, i risultati ottenuti e quelli che arriveranno grazie alle azioni messe in campo (vedi articolo a parte). Valutazioni che hanno scatenato i consiglieri in duri e piccati interventi, tutti mirati a stigmatizzare le mancanze dell’amministrazione, la scarsa capacità di programmazione, l’inefficienza politica e amministrativa. Ma anche stavolta l’ormai famoso senso di responsabilità nei confronti della città, a cui in molti ovviamente si sono appellati, ha convinto quasi l’intera aula a votare sì al bilancio che fotografa l’attività amministrativa di Palazzo Zanca nel 2014. Tutto questo mentre nel frattempo è finito anche il 2015.

LA VOTAZIONE

Favorevoli: Carlo Abbate, Pio Amadeo, Angelo Burrascano, Carlo Cantali, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Paolo David, Lucy Fenech, Rita La Paglia, Francesco Pagano,Pierluigi Parisi, Ivana Risitano, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Giuseppe Trischitta, Benedetto Vaccarino, Daniele Zuccarello.

Astenuti: Emilia Barrile

Contrari: Nina Lo Presti, Antonella Russo, Gino Sturniolo

GLI INTERVENTI

Tra i più critici i nuovi forzisti. Giuseppe Santalco ha duramente attaccato Signorino, il ragioniere generale Cama e il segretario/direttore Le Donne, chiedendo ad Accorinti di sostituirli immediatamente in quanto diretti responsabili di una situazione di ritardi cronici ed errori macroscopici nella prima versione della delibera: «Avevate votato un bilancio farlocco. Chiedo che, una volta approvato il bilancio 2015, vengano rimossi il vicesindaco che non ha potuto in maniera completa svolgere il proprio incarico, il direttore generale che non ha svolto quel ruolo di collante tra i dipartimenti, il ragioniere generale che o ha gli attributi o deve passare ad altro perché se siamo a questo punto è anche responsabilità dei servizi finanziari. Tutto questo non è più tollerabile. Siamo in aula e dimostriamo di essere la maggioranza, vogliamo interloquire con l’amministrazione ma non deve più passare il messaggio di “quei” consiglieri, come ha detto Accorinti di fronte a tutta Italia. Il sindaco ci chiede un voto favorevole nell’interesse della città e così legittima il nostro ruolo politico. Guai però se chiusa questa vicenda non fa tesoro di quello non avrà il coraggio di cambiare passo».

Sulla stessa scia Paolo David, che ha ceduto il ruolo di capogruppo di Grande Sud al collega Benedetto Vaccarino: «Questo bilancio non è che meriti molto da parte nostra, ma ancora una volta il nostro senso di responsabilità ci ha portati ad essere presenti. La città è in ginocchio, noi ci siamo riuniti per decidere come andare avanti. Continuo a sostenere questo percorso perché ci voglio credere e serve per dare risposte ai cittadini che due anni e mezzo fa ci hanno creduto.» Da David anche una stoccata per gli “amici” assenti dell’Udc, giusto per far toccare con mano all’amministrazione quali sono i nuovi equilibri dell’aula consiliare e quali, eventualmente, i nuovi interlocutori da tenere in considerazione.

Daniele Zuccarello ha mandato un messaggio ancora più chiaro al sindaco e ai suoi assessori: «Guardi le poltrone vuote, quelle dei consiglieri inchiodati quando si doveva votare il riequilibrio per chissà quale tornaconto. Consiglieri che fanno capo ad un deputato che fa il moralista esattamente come fate voi e come fanno le vostre consigliere. Vi stiamo dimostrando che da domani l’amministrazione non si può sedere più a discutere con chi ha fatto il governo ombra, è con noi che dovrà parlare, saremo noi a dettare i tempi e la linea di questo consiglio comunale. Il bilancio è il momento in cui si tirano le somme di un’amministrazione che ha dimostrato totale incapacità amministrativa. L’assessore Signorino va rimosso, è colui che il 31 dicembre dell’anno scorso disse che quest’anno sarebbe stato tutto diverso. Invece siamo qui ad approvare a calci il consuntivo e il previsionale non è pronto, con tutte le conseguenze che ne deriveranno. Rileviamo anche l’incapacità del segretario/direttore generale che evidentemente è troppo occupato a bandire concorsi. Oggi però a questa incapacità fa fronte un gruppo di 13 consiglieri comunali che faranno un’azione politica unitaria».

Per il capogruppo storico di Forza Italia Pippo Trischitta un voto per non danneggiare ulteriormente la città e per evitare di bloccare l’ultima tranche di finanziamenti ministeriali, ma con un avvertimento: «Non è detto che il gruppo che oggi vota non sia lo stesso che porrà fine a questa esperienza amministrativa». Dure contestazioni anche da Pierluigi Parisi e Fabrizio Sottile, così come da Simona Contestabile che ha preso la parola per dire che il sì a questo bilancio, il primo dopo 8 anni di permanenza in aula, non è un atto di fiducia nei confronti di questa amministrazione, ma nei confronti dei revisori che hanno fatto un lavoro preciso e dettagliato. Attacchi che però si sono risolti nel sì al consuntivo, a differenza di quelli sferrati dai consiglieri del gruppo misto, gli unici a votare contro il documento finanziario.

Per Gino Sturniolo un atteggiamento antidemocratico da parte dell’amministrazione che ha di fatto costretto l’aula ancora una volta a tempi strettissimi e un bilancio pieno di elementi negativi e criticità che si riferiscono a quello che doveva essere il secondo anno del piano di riequilibrio, quindi di un percorso positivo. «Come fa il sindaco a utilizzare espressioni ottimistiche e a parlare di processi virtuosi a cui dovremmo credere per atto di fede?».

Da Nina Lo Presti un attacco a tutto campo per i fallimenti collezionati fino ad oggi su più livelli fino a ritenere l’esperienza accorintiana colpevole del nuovo ritorno in politica, con tanto di acclamazione, di Francantonio Genovese. Un duro passaggio anche sull’indignazione post gettonopoli, sulla delegittimazione di un consiglio su cui tutti hanno puntato il dito mentre ci sono soggetti coinvolti nella vicenda giudiziaria dei bilanci legittimati, tutt’oggi, a mettere le mani dentro questi provvedimenti. Un no motivato anche sotto il profilo tecnico: «Le criticità riscontrate dai Revisori restano tutte, soprattutto quelle che riguardano il parametro 6 sulla spesa per il personale delle partecipate e sui disallineamenti dei conti delle stesse partecipate. Per dignità non ci faremo incalzare dalla Corte dei conti e preferiamo bocciarlo noi il consuntivo, prima che lo facciano gli altri organi di controllo».

Ancora più tecnico e dettagliato l’intervento di Antonella Russo che ha etichettato il consuntivo 2014 come la fotografia del fallimento politico e gestionale di questa amministrazione e parlato dell’assurdità della mancata approvazione del previsionale entro la fine dell’anno. «E’ un fatto incredibile e di una grvaità inaudita. L’esercizio provvisorio è la più grande privazione della libertà. E’ vero che la responsabilità di questa situazione disastrosa non è la vostra, ma voi avete coperto tutto».

Ha preferito invece non aspettare il momento del voto la capogruppo Ncd Daniela Faranda che alla luce dell’operato dell’amministrazione sul fronte bilanci ha deciso ieri di staccare la spina: «Mi chiedo come si possa pensare seriamente che si voti un atto del quale non abbiamo contezza. Sulla fiducia? Quale fiducia? Verso chi? Nei riguardi di un Esecutivo che ha ampiamente dimostrato di non meritarne? Scegliere per il bene di un territorio, sotto ricatto costante, non è scegliere in coscienza ma scegliere col fiato sul collo come evitare il tracollo, un tracollo che si può scongiurare operando bene e nei tempi. Invece, il bilancio consuntivo che è stato portato all’attenzione di questo Consiglio non rinuncia ad alcuna delle opacità che l’hanno contraddistinto lungo tutto il suo iter. Non è accettabile una giustificazione come quelle che continuamo a sentire ogni giorno. Nè tantomeno lo scarica barile su “quellicheceranoprima” perché dopo oltre due anni e mezzo, quellicheceranoprima sono loro».

Una difesa a spada tratta è arrivata dall’accorintiana Lucy Fenech: «E’ un dato di fatto che l’amministrazione sia in ritardo e che ne abbia tutte le responsabilità, ma non per questo si possono accettare tutte le falsità dette in quest’aula. Il disgusto e la vergogna sono sempre per gli altri? Ve lo siete fatti un esame di coscienza personale? Chiedo solo all’amministrazione di non metterci più nelle condizioni di votare un bilancio il 29 o il 30 dicembre».

Come si suol dire, però, alla fine è il risultato che conta. E al netto delle polemiche o dei ragionamenti politici che si potranno fare in seguito, ieri l’amministrazione Accorinti ha incassato un sì ad un altro bilancio.

Francesca Stornante

14 commenti

  1. senso di responsabilità per la città o senso di Attack per la seggia ed annesso gettone? a saperlo.

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  2. senso di responsabilità per la città o senso di Attack per la seggia ed annesso gettone? a saperlo.

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  3. Il consuntivo è stato votato solo perchè non hanno un candidato. Dovrebbe essere chiaro a tutti.

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  4. Il consuntivo è stato votato solo perchè non hanno un candidato. Dovrebbe essere chiaro a tutti.

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  5. senso di attack + millechiodi

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  6. senso di attack + millechiodi

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  7. “..Più in basso di così ce solo da scavare..” (da Salirò di Daniele Silvestri). Ma alla fine li capisco, questi la mattina non sanno da dove cominciare, me li immagino nella disperazione più totale non sapendo quale piede devono appoggiare per primo a terra. Ahinoi…

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  8. “..Più in basso di così ce solo da scavare..” (da Salirò di Daniele Silvestri). Ma alla fine li capisco, questi la mattina non sanno da dove cominciare, me li immagino nella disperazione più totale non sapendo quale piede devono appoggiare per primo a terra. Ahinoi…

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  9. Lo hanno votato sempre gli stessi, ovvero coloro o quasi tutti coloro che avevano già votato il consuntivo 2013 e precedenti!!

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  10. Lo hanno votato sempre gli stessi, ovvero coloro o quasi tutti coloro che avevano già votato il consuntivo 2013 e precedenti!!

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  11. le partite traschetti e maritati, con la magliarossa giocano contro accorinti, con quella azzurra giocano con lui BUF…….i

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  12. le partite traschetti e maritati, con la magliarossa giocano contro accorinti, con quella azzurra giocano con lui BUF…….i

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  13. sig.Mariedit,ora come la mettiamo con Caliri? mi sa che andrete a bere un bicchierino assieme,mi raccomando portateci “FREE MESSINA” o scusate ” TIBET” ,oppure è astemio? ma no ora può bere.

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  14. sig.Mariedit,ora come la mettiamo con Caliri? mi sa che andrete a bere un bicchierino assieme,mi raccomando portateci “FREE MESSINA” o scusate ” TIBET” ,oppure è astemio? ma no ora può bere.

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