La giunta ritira la delibera sui mutui. Strategia concordata con Udc, Pd, Dr e Fi

La giunta ritira la delibera sui mutui. Strategia concordata con Udc, Pd, Dr e Fi

Danila La Torre

La giunta ritira la delibera sui mutui. Strategia concordata con Udc, Pd, Dr e Fi

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venerdì 21 Novembre 2014 - 18:38

In sostituzione della proposta sulla rimodulazione dei mutui è arrivato in Aula un ordine del giorno presentato dal consigliere dell’Udc Mondello per andare a pescare nei fondi tasi 1,4 milioni di euro da destinare ai servizi sociali. La votazione è stata rinviata

Da seduta straordinaria e urgente a seduta (doppia) inutile ed infruttuosa, dove è venuto a mancare persino l’ordine del giorno per cui era stata indetta e per cui il Consiglio comunale si è riunito sia mercoledì sera che oggi all’ora di pranzo. La delibera sulla rimodulazione dei contratti per i debiti residui con la Cassa Depositi e Prestiti, di cui l’assessore al bilancio e vice-sindaco solo mercoledì sera sbandierava i vantaggi per l’ente (vedi correlato), è stata ritirata per essere rimodulata. In sostituzione della proposta che nella seduta di mercoledì era stata letteralmente disintegrata dalla consigliera Nina Lo Presti (vedi sempre correlato), è arrivato in Aula un ordine del giorno presentato dal consigliere dell’Udc Franco Mondello, che propone di andare a pescare nei fondi tasi 1,4 milioni di euro da destinare ai servizi sociali, modificando la delibera approvata l’8 settembre ( votata da molti di quei consiglieri che oggi ne propongono la rivisitazione!); ed al contempo impegna l’amministrazione comunale a prelevare dai fondi Ecopass risorse equivalenti da dirottare sulla manutenzione strade, a cui era stata inizialmente destinata quella parte di fondi tasi (con tanto di manifesto che difendeva quella scelta, su cui il consiglio comunque aveva già fatto un passo indietro nei giorni caldi della protesta dei servizi sociali, vedi correlati)

L’ordine del giorno presentato dall’esponente centrista è stato sottoscritto da quel gruppo di colleghi appartenenti al Pd, Dr e Forza Italia che ormai rappresentano una maggioranza unita e compatta (con qualche distinguo all’interno dei vari gruppi politici) divenuta un vero e proprio punto di riferimento per l’amministrazione Accorinti.

Non a caso, tanto il ritiro della delibera sulla rimodulazione dei mutui quanto l’ordine del giorno targato Mondello sono il frutto dell’accordo siglato nella stanza del vice-sindaco Signorino qualche ora prima dell’inizio del Consiglio comunale. Nel corso della riunione , alla quale hanno preso parte il capogruppo dell’Udc Mario Rizzo, quello Dr Elvira Amata e i tre componenti dell’Ufficio di presidenza della Commissione bilancio Nicola Cucinotta (Pd), Carlo Abate (Dr) e Giuseppe Trischitta (Forza Italia), è stato messo a punto e studiato nei minimi dettagli il copione che sarebbe andato in scena di lì a poco in Aula.

Il primo ad intervenire in Aula è stato infatti il vice-sindaco Signorino, che ha annunciato in maniera telegrafica il ritiro della delibera «per riformarla e darle una nuova veste che tenga conto delle esigenze delle criticità emerse nel dibattito del precedente Consiglio Comunale». Il vice-presidente della Consiglio Nino Interdonato – che oggi presiedeva al posto di Emilia Barrile – ha quindi passato la parola al consigliere Mondello, che ha illustrato il contenuto del suo ordine del giorno, bacchettando o facendo finta di bacchettare – vista la totale sintonia in questa vicenda – la giunta Accorinti: «Con questo atto vogliamo mettere una pezza e rimediare agli errori di altri. Non era certo compito del Consiglio comunale trovare questi soldi per i servizi sociali», ha detto il consigliere dell’Udc rivolgendosi anche ai lavoratori delle cooperative seduti nelle tribunette dell’Aula consiliare in qualità – loro malgrado – di attori non protagonisti.

Il copione messo a punto nelle stanza del vice- sindaco stava filando liscio, ma a fare da guastafeste c’hanno pensato quei consiglieri che non erano stati informati dell’accordo sottobanco e che non hanno voluto giocare il semplice ruolo di comparse, come forse avrebbero gradito gli “sceneggiatori”. La consigliera Antonella Russo ha preso nettamente le distanze da quanto stava avvenendo in Aula : «Ero venuta in Consiglio comunale convinta che avremmo discusso e votato la delibera sulla rimodulazione dei mutui, ma mi ritrovo qui con un atto sui servizi sociali che non c’entra niente con l’ordine del giorno di questa seduta straordinaria ». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Udc Libero Gioveni, che – dopo aver lanciato una frecciatina ai colleghi («Sono contento che adesso i consiglieri comunali vogliano destinare i fondi tasi ai servizi sociali) – ha sollevato una questione di legittimità sulla eventuale votazione di un atto che non fosse lo specifico oggetto dell’ordine del giorno della seduta straordinaria ed urgente. Ed in effetti, il regolamento comunale non prevede che in una seduta urgente e straordinaria possa essere tirato fuori dal cilindro un atto diverso da quello per cui il Consiglio comunale urgente è stato specificatamente convocato. Risultato? Rinviato anche l’ordine del giorno proposto da Mondello, che sarà nuovamente portato in Aula all’inizio della prossima settimana. Entro mercoledì dovrà essere necessariamente votata anche la delibera sulla rimodulazione dei mutui, sempre che non rimanga nei cassetti della giunta come avvenne per la famosa delibera sul piano di rientro di rientro dei debiti con l’Ato. Anch’essa portata in Aula in seduta urgente e straordinaria (il 14 agosto 2013), ritirata e mai più tornata in Consiglio comunale .

Ala luce di questi rinvii sono costretti a restare ancora col fiato sospeso i lavoratori delle cooperative sociali. La segretaria della La FPCGIL, Clara Crocè, da un lato esprime soddisfazione per la volontà manifestata dal Consiglio comunale di destinare 1,4 milioni di euro dei fondi tasi ai servizi sociali, dall’altro «esprime forti dubbi in merito alla sufficienza dei fondi per garantire l’espletamento delle gare per il SAD zona centro e nord» e chiede al Consiglio e all`Amministrazione «di verificare esattamente l`ammontare delle somme necessarie per evitare la sospensione dei servizi. Il paradosso potrebbe essere quello di assicurare la proroga fino a dicembre e chiudere dal primo gennaio alcuni servizi».

Danila La Torre

12 commenti

  1. i fondi tasi??? ed io non paga piùùùùùùùùùùùùùùùùùù

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  2. i fondi tasi??? ed io non paga piùùùùùùùùùùùùùùùùùù

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  3. Azioni dementi e prive di senso compiuto. Senza parole

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  4. Azioni dementi e prive di senso compiuto. Senza parole

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  5. …CREDO CHE CI SIA TANTA IGNORANZA E NESSUNO ABBIA L’IDEA COSA SIGNIFICHI GESTIRE UN BILANCIO ( EX ASS.RE MONDELLO ED ATTUALE SIGNORINO ) ….QUANDO IL CITTADINO CAPIRA’ CHE STANNO GIOCANDO CON I SOLDI CHE GLI ONESTI CITTADINI VERSANO, SPERO CHE FACCIANO LE BARRICATE….

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  6. …CREDO CHE CI SIA TANTA IGNORANZA E NESSUNO ABBIA L’IDEA COSA SIGNIFICHI GESTIRE UN BILANCIO ( EX ASS.RE MONDELLO ED ATTUALE SIGNORINO ) ….QUANDO IL CITTADINO CAPIRA’ CHE STANNO GIOCANDO CON I SOLDI CHE GLI ONESTI CITTADINI VERSANO, SPERO CHE FACCIANO LE BARRICATE….

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  7. è ora di scendere in piazza e fare capire a questi tordi che la Tasi non si tocca sono servizi indivisibili, che vanno a favore di tutti i cittadini e non dei servizi sociali che devono reperire altrove i soldi.

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  8. è ora di scendere in piazza e fare capire a questi tordi che la Tasi non si tocca sono servizi indivisibili, che vanno a favore di tutti i cittadini e non dei servizi sociali che devono reperire altrove i soldi.

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  9. ma quannu sinni vannu è sempri taddu

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  10. ma quannu sinni vannu è sempri taddu

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  11. Se avessimo avuto di queste capacità e se avessimo avuto una coscienza sociale le barricate sarebbero già state issate da decenni.
    Ciò non toglie che non è mai troppo tardi.
    La verità è che sul “sopruso amministrativo” e non solo si fonda da sempre la dipendenza economica di una larghissima fascia di elettorato.

    Salvatore

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  12. Se avessimo avuto di queste capacità e se avessimo avuto una coscienza sociale le barricate sarebbero già state issate da decenni.
    Ciò non toglie che non è mai troppo tardi.
    La verità è che sul “sopruso amministrativo” e non solo si fonda da sempre la dipendenza economica di una larghissima fascia di elettorato.

    Salvatore

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