Signorino ritira la delibera Ato3 per le modifiche, si torna in aula a settembre

Signorino ritira la delibera Ato3 per le modifiche, si torna in aula a settembre

Francesca Stornante

Signorino ritira la delibera Ato3 per le modifiche, si torna in aula a settembre

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giovedì 22 Agosto 2013 - 16:54

Entro una settimana sarà pronto il nuovo atto con i correttivi proposti dalla Commissione Bilancio e dal Consiglio comunale, in primis il nodo dei 2.800.000 euro di contenzioso tra Ato3 e Comune. Il tempo però stringe e a Mazzarrà la pazienza sta per finire.

Alla fine la delibera è stata ritirata. Si è chiusa così la seduta del Consiglio Comunale convocata alle 12 di oggi e finita nel primo pomeriggio. Il vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino, che aveva proposto il documento insieme al collega di giunta Daniele Ialacqua, ha così deciso di ritirare l’atto affinchè si possano inserire le modifiche richieste in questi giorni dai consiglieri della Commissione Bilancio e ribadite anche oggi in aula.

Da giorni a Palazzo Zanca lavoro frenetico su questo atto che sta rappresentando il primo banco di prova per amministrazione e consiglio. La delibera è quella che riguarda il riconoscimento dei crediti che l’Ato3 vanta dal Comune dal 2007 al 2012 come debiti fuori bilancio, l’accesso al fondo di rotazione regionale per colmare i debiti e la restituzione in 10 anni delle somme che la Regione invierebbe nei prossimi tre anni. Una materia “difficile” da sbrogliare in pochi giorni, un passaggio chiave per le sorti di Palazzo Zanca che potrebbe così tirare una boccata di ossigeno, almeno su questo fronte.

Oggi in Consiglio è stato ribadita dai vari consiglieri la necessità di modificare il punto che riguarda i 2.800.000 relativi al 2007 e frutto di un contenzioso tra Ato3 e Comune. Richiesta avanzata già durante la seduta dello scorso 14 agosto, sottolineata durante le riunioni di commissione di questi giorni a accolta dall’amministrazione. E’ stata infatti decisa una transazione e il ritiro del ricorso, oggi i legali si sono incontrati per definire l’atto, ci vorrà qualche giorno per effettuare tutte le procedure necessarie. In aula anche il Ragioniere Generale Ferdinando Coglitore aveva consigliato il ritiro della delibera per procedere prima alla transazione. A questo punto però fondamentale, per l’amministrazione, è seguire il percorso più spedito verso la risoluzione di tutta la questione. Signorino, prima di optare per il ritiro, aveva infatti chiesto ai Dirigenti presenti in aula e alla Presidente Barrile garanzia sul fatto che l’iter non sarà rallentato.

Buona collaborazione è stata mostrata dai diversi gruppi politici che durante tutti gli interventi ha puntato a sottolineare la positività del clima in cui ci si è trovati a lavorare in questi giorni, nonostante la complessità della materia, e la volontà di scegliere il percorso che possa portare reali benefici per la città.

Un altro punto su cui si sono soffermati alcuni consiglieri sono stati i pareri rilasciati dai Dirigenti sulla delibera. “Troppi pareri condizionati” sia da parte del Dirigente alle partecipate Cama che da De Leo a cui era toccato quello della Ragioneria Generale, hanno osservato i consiglieri. D’accordo su questo aspetto il Segretario generale Santi Alligo che ha chiesto ufficialmente ai Dirigenti di essere chiari ed eventualmente di fornire la motivazione di eventuali pareri condizionati. La Presidente Barrile ha annunciato che farà richiesta formale affinchè i Dirigenti esprimano pareri più “chiari” in modo da dare la possibilità al Consiglio di lavorare serenamente e senza l’ansia di eventuali future responsabilità di atti non corretti. Sia il Ragioniere Coglitore che il Dirigente Cama hanno risposto alle osservazioni spiegando che si trattava solo di aspetti tecnici che però saranno sistemati nella nuova versione della delibera che a questo punto dovrebbe tornare in aula il prossimo lunedì 2 settembre.

Ad assistere alla seduta anche il Presidente di Tirrenoambiente Antonello Crisafulli. La discarica di Mazzarrà batte cassa, l’Ato3 ha versato nei giorni scorsi 750mila euro e ieri è stato stabilito il trasferimento di altri 400mila euro, ma queste cifre non bastano per sanare il debito che si trascina da anni. Un salvagente sarà rappresentato proprio dai soldi che arriveranno dal fondo di rotazione, ma a Mazzarrà ormai interessa poco il modo in cui Messina pagherà i debiti. Non c’è più tempo perché entro due mesi non sarà più possibile scaricare a Mazzarrà, per evitare questo servono gli interventi di completamento degli impianti, ma senza soldi Tirrenoambiente ha le mani legate. Dopo la seduta Crisafulli ha spiegato che convocherà al più presto il Consiglio di amministrazione della società per decidere il da farsi, considerata l’impossibilità di intervento dell’Amministratore delegato Pino Innocenti che ieri è stato coinvolto in un incidente stradale (vedi articolo a parte). Nel frattempo Messina potrà continuare a scaricare. Ma non si sa ancora per quanto.

Questi i consiglieri presenti oggi in aula: Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Emilia Barrile, Angelo Burrascano, Claudio Cardile, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Carmela David, Giuseppe De Leo, Daniela Faranda, Lucy Fenech, Libero Gioveni, Rita La Paglia, Nina Lo Presti, Franco Mondello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Mariella Perrone, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Antonella Russo, Giuseppe Santalco, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Luigi Sturniolo, Giuseppe Trischitta, Daniele Zuccarello.

Francesca Stornante

5 commenti

  1. il mondo reale è diverso dall’ovattata accademia

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  2. Prima delibera di una certa importanza. L’assessore di riferimento costretto a ritirarla perchè a rischio bocciatura. Chissà a quante di queste situazioni tragicomiche dovremmo ancora assistere.

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  3. Le proposte di delibera smontate poi in 1 commissione da consiglieri che non sono tecnici…mi sa di atti proposti da azzeccagarbugli… Così si perde tempo e risorse di cui qualcuno sarà chiamato a rispondere!! Non si può assistere a questi teatrini!!! Occorrono atti concreti e blindati .. Il consigliere deve valutare l’atto sotto l’aspetto politico, no da tecnico non deve fare il giurcontabile!!! Che ci sono a fare i dirigenti, i Revisori le varie figure????? Pazzesco!!

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  4. Ricordo che la passata amministrazione, sindaco On. Giuseppe Buzzanca, nel clima non certo sereno sulla situazione contabile del Comune di Messina, ha istituito una “Commissione consiliare” per esaminare i “Debiti fuori bilancio” e riferire al Consiglio Comunale sia in relazione al loro ammontare complessivo certo, sia sulla loro configurazione ai fini di poter, eventualmente, quantificare l’arricchimento prodotto al Comune ai fini del loro riconoscimento di legittimità. Si disse, allora, che la citata commissione aveva predisposto un piano di lavoro che prevedeva, innanzitutto, la classificazione di detti “fuori bilancio” in tre categorie in relazione all’attività oggetto di indebitamento (fornitura di beni, prestazioni di servizi ed acquisizione di beni mobili ed immobili) con a fianco indicato il “dipartimento comunale” di competenza ed anche il nome dell’amministratore, dirigente e/o funzionario che la prestazione di riferimento aveva reso possibile. Parrebbe che sia stato quest’ultimo elemento del “piano di lavoro” (ricerca del soggetto che aveva effettuata l’anomala ordinazione) che fece inceppare i lavoro della commissione, tant’è che il tutto fini nel nulla. Si disse, anche, ma parrebbe inverosimile, che quasi tutte le fatture che costituivano i “debiti fuori bilancio” erano privi dell’attestazione apposta in calce alle stesse che i lavori e/o forniture di beni o prestazioni di servizi che si liquidavano erano stati effettivamente eseguiti. Della commissione calò il sipario lasciando tale compito in eredità alla nuova amministrazione. E così fu. Alle volte si riconoscono debiti fuori bilancio pur sconoscendo da chi è stata proposta l’effettuazione del servizio ed anche la fornitura del bene. Ma quello che è peggiore è la mancanza, alle volte, dell’attestazione dei soggetto istituzionale competente che la prestazione è stata effettivamente resa e che costituisce, per l’importo corrispondente, “illecito arricchimento” (articolo 194 lettera e) del decreto legislativo 267/2000) per il Comune. Da questa complessa, non definita, problematica scaturiscono “pareri” condizionati da parte dei dirigenti competenti che rendono l’atto oggetto di esame non meritevole di approvazione. A questo punto è lecito chiedersi se è noto il soggetto ha effettuato l’anomala ordinazione di servizi all’ATO 3 (si parla di oltre 22 milioni di euro), ed, inoltre, quale dirigente (del Comune) ha attestato che il servizio dal quale scaturisce il debito che si intende riconoscere è stato effettivamente reso. Quanto esposto è valido per le “aziende pubbliche”, per quelle “privare” è cosa diversa.

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  5. Il prof. Giudo Signorino può anche sbagliare, come nel caso in esame, ma se ritiene di avere sbagliato, con onestà e con professionalità, ritiene opportuno di doversi correggersi, è da apprezzare positivamente e non da biasimare. Altri, pur sapendo di sbagliare, per un loro tornaconto personale, non hanno inteso correggersi, infangando, con tale atteggiamento, tutti i cittadini messinesi indebitandoli e, possibilmente, arricchendosi. Messina è una città molto complessa dove non è difficile prendere atto che ciò che è illegittimo da un organo istituzione viene ritenuto legittimo dall0altro organo istituzionale, come è, palesemente, dimostrato dalle recenti sentenze dalla magistratura cintabile(Corte dei Conti) che ha ritenuto e condannato per colpa grave, sentenziando il rimborso e la esclusione dal pubblico impiego di un dirigente ed amministratore che hanno contabilizzato debiti derivanti da affidamento mediante un atto amministratovi privo di attestazione di copertura finanziaria, mentre la magistratura ordinaria messinese condanno per “falso ideologico” un dirigente di un ente pubblico che si è rifiutato di contabilizzare in bilancio “debiti” derivanti da prestazioni rese all’ente privi di ordinazione e, conseguentemente, (privi) di attestazione di copertura finanziaria. Due sentenze in palese contrasto fra di loro, Certamente il giudizio da ritenersi corretto è quello della Corte dei Conti, magistratura contabile, competente nei giudizi in materia di finanza pubblica mentre ciò che ha sentenziato la magistratura ordinaria messine, per la sua inconsistenza, anomalia e palese incompetenza, lascia alquanto perplessi. Non ho mai votato per Berlusconi, ma lo apprezzo quando sostiene il principio relativo alla “responsabilità civile dei giudici” nell’esercizio delle loro funzioni, anche se tale problema non sta a cuore al Presidente dell’associazione nazionale magistrati ed anche a molti dirigenti del PD Ed allora, caro commentatore, non ritiene che la nostra città non ha poggiato, da anni, il suo futuro sul “nulla”. Il professore Giudo Signorino come l’ing. De Cola sono bravi professionisti, politicamente “puliti” ed “onesti” Aiutiamoli per risollevare la nostra città dal “fango”, anche se è un compito arduo, difficile e laborioso@fiorenzoLO:

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