"Torrente a rischio, siamo esasperati", De Luca annoda la fascia al cappio e si "dimette" da ufficiale di governo

“Torrente a rischio, siamo esasperati”, De Luca annoda la fascia al cappio e si “dimette” da ufficiale di governo

Carmelo Caspanello

“Torrente a rischio, siamo esasperati”, De Luca annoda la fascia al cappio e si “dimette” da ufficiale di governo

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domenica 18 Ottobre 2015 - 10:11

Plateale gesto del sindaco di S. Teresa. Approvata dal civico consesso la richiesta dello stato di emergenza per i danni causati dalle ultime ondate di maltempo. Numerosi i primi cittadini e gli amministratori dei paesi dell'hinterland intervenuti. Lanciato l'ennesimo Sos: "Si svuoti il greto prima che sia troppo tardi"

La fascia tricolore appesa ad un cappio che pende sul torrente Savoca dal ponte che unisce S. Teresa di Riva a Furci attraverso la prosecuzione della Statale 114. L’ha annodata il sindaco santateresino, Cateno De Luca, prima di dell’apertura del Consiglio comunale convocato in via straordinaria ed urgente per questa mattina sul greto per lanciare l’ennesimo Sos. “Da oggi – ha esordito De Luca – mi dimetto da ufficiale di governo, non celebrerò più matrimoni e non firmerò alcun atto in questo ruolo. Ci hanno svuotato dei nostri poteri anziché svuotare il torrente e non sono intervenuti. Io invece ho il dovere di intervenire perché la mia popolazione e quella di Furci è a rischio. Non lo fanno e non ce lo consentono perché una legge ci impedisce di rimuovere la sabbia. Ma io – chiosa De Luca – ho già firmato una ordinanza. Ho il progetto, troverò anche i soldi attraverso un mutuo da 10 milioni di euro facendo sfumare il sogno dello svincolo autostradale a S. Teresa di Riva. Riconosco quali sono le priorità”.

La fascia tricolore pende a circa un metro e mezzo dal letto del fiume. “Quando il livello delle acque raggiungerà questa fascia – sbotta De Luca – vuol dire che siamo alla tragedia”. Davanti a lui il silenzio. Ci sono i consiglieri pronti per la riunione, il sindaco di Furci, Sebastiano Foti, assessori e consiglieri e primi cittadini giunti dall’intero comprensorio. “A nulla – ribadisce De Luca – sono valse le azioni e le numerose iniziative poste in essere dalla Amministrazione comunale, che hanno coinvolto tutti i soggetti giuridicamente competenti ad intervenire sul torrente stesso a partire dal 2012. Tavoli tecnici, incontri, denunce contro i presunti responsabili del mancato intervento, sopralluoghi, progetti e chi più ne ha più ne metta. Ma i fondi a Santa Teresa di Riva, non sono mai arrivati: dove sono? Le ultime piogge – conclude De Luca – hanno messo in ginocchio la cittadina ed i suoi abitanti che adesso chiedono a gran voce, esasperati, l’intervento e la collaborazione delle istituzioni che per troppo tempo hanno glissato e taciuto… Non ci fermeremo, a costo di buscarci denunce, aiutateci a non annegare”. Il Consiglio di S. Teresa, convocato e presieduto dal vicepresidente Santino Veri su richiesta del capogruppo di maggioranza Sandro Triolo, che sta portando avanti una battaglia per scongiurare rischi ai cittadini in caso di eventuale esondazione, ha quindi deliberato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza a Santa Teresa di Riva per le condizioni del Savoca, messe ulteriormente in crisi dalle recenti piogge del 9, 10 e 15 ottobre.

In particolare, per il torrente Savoca, è necessario lo svuotamento del materiale solido di sovralluvionamento che negli anni ha determinato un innalzamento della quota dell'alveo di oltre 6 metri da quello che è il profilo di equilibrio dell'asta torrentizia, determinando un livello al di sopra dei centri abitati di Santa Teresa di Riva da un lato e di Furci Siculo dall'altro. Emblematici gli interventi degli amministratori. L’unica cosa certa è che se lo scorso 10 ottobre fosse esondato il “Savoca” anziché il “Pagliara” (che divide Roccalumera e Furci) probabilmente si sarebbe parlato di tragedia. E non di come prevenirla, cioè con lo svuotamento del greto. La scorsa settimana il gruppo Udc ha presentato all’Ars un ddl, proposto dal vicesegretario regionale del partito Matteo Francilia (presente al Consiglio), finalizzato a cambiare quella legge del ’91 che impedisce di spostare un granello di sabbia dai torrenti. I Consigli comunali della provincia si sono già adoperati per sollecitarlo attraverso delle mozioni. “Intanto si intervenga in fretta per eliminare i rischi – è stato il coro unanime di cittadini e amministratori, intervenuti al Consiglio sul torrente – prima che sia troppo tardi”.

Carmelo Caspanello

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