I Dr: "Non voteremo il Consuntivo 2013 a scatola chiusa. Siamo stanchi dei proclami"

I Dr: “Non voteremo il Consuntivo 2013 a scatola chiusa. Siamo stanchi dei proclami”

Rosaria Brancato

I Dr: “Non voteremo il Consuntivo 2013 a scatola chiusa. Siamo stanchi dei proclami”

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giovedì 03 Luglio 2014 - 13:59

I Dr non voteranno a scatola chiusa il consuntivo 2013, cheo non contiene nè i debiti di bilancio nè le partecipate. "Senza conoscere il piano di riequilibrio e le strategie per spalmare i debiti nei prossimi dieci anni non voteremo il consuntivo". E' quanto emerso dalla conferenza stampa di oggi, la prima di una serie di incontri. "Da questa giunta solo proclami, basta cambiali in bianco". Prossima battaglia: il Cas e lo svincolo di Giostra. "Pronti a chiedere le dimissioni del presidente"

“Basta cambiali in bianco, il credito è scaduto. Abbiamo dato fiducia a questa amministrazione, ma finora abbiamo visto solo proclami e dopo i proclami i problemi reali sono rimasti intatti sul tappeto”. La frase di Nino Carreri sintetizza pienamente il senso della conferenza stampa dei consiglieri comunali Democratici Riformisti insieme ai deputati regionali Picciolo e Greco, il primo di una serie di incontri per spiegare alla città le posizioni che il partito intende adottare in merito alle diverse problematiche.

In questo momento l’ordigno pronto ad esplodere è lo spettro del dissesto, ed in particolare un conto consuntivo 2013 che il gruppo Drs non intende approvare se prima l’amministrazione non renderà note le strategie di risanamento dei conti previste dal piano di riequilibrio oggi sconosciuto ai più. Le scadenze temporali del 2 settembre (quindi dietro l’angolo), l’inchiesta sui bilanci degli anni scorsi e la presentazione da parte della giunta di un consuntivo privo dei conti delle partecipate nonché dei debiti fuori bilancio (per circa 300 milioni di euro), presentato solo pochi giorni fa, allo scadere dei termini, sono tutti elementi che lasciano perplessi i Democratici riformisti, che sul voto andranno con i piedi di piombo.

“Per senso di responsabilità-spiega Carreri- abbiamo appoggiato l’amministrazione, ma ora basta. Abbiamo chiesto di potenziare l’ufficio tributi e non abbiamo ottenuto risposte, l’urbanistica è bloccata, la rateizzazione dei debiti delle attività commerciali è ferma in un ufficio da tempo. Il tessuto sociale sta morendo e non sappiamo neanche cosa abbia detto l’amministrazione ai rilievi della Corte dei Conti”.

Ma il vero nodo resta il bilancio,come chiarito nei dettagli da Carlo Abate, che ha sottolineato come la giunta dovrebbe attenersi al principio di responsabilità ed ha ricordato come “il consuntivo 2013 non indica neanche i debiti fuori bilancio del 2013, per non parlare delle partecipate. Vorrei ricordare che ci sono tempi strettissimi perché entro il 2 settembre si dovrebbe approvare il piano di riequilibrio e prima ancora il consuntivo 2013 ed il previsionale 2014. Tra l’altro tutte le coperture dei debiti si basano su un piano di riequilibrio che non conosciamo”.

Come possono i consiglieri comunali approvare un consuntivo 2013 monco, che rinvia ad un piano di riequilibrio sconosciuto, senza avere quanto meno perplessità, si chiedono i DR.

Sin da gennaio- ricorda Elvira Amata- abbiamo chiesto un confronto all’amministrazione. Abbiamo poi più volte richiesto di poter avviare il dibattito sulle carte, conoscere il piano di riequilibrio, perché è lì che vengono spalmati i debiti per dieci anni. Niente da fare, solo silenzio da parte della giunta. Non possiamo votare serenamente un consuntivo se non conosciamo come vogliono spalmare i debiti”.

I Democratici Riformisti ribadiscono come l’indicazione dei debiti fuori bilancio e di quelli delle partecipate sia prevista sia dal Testo Unico Enti locali sia da quanto evidenziato dalla Corte dei Conti sezione Sicilia.

L'amministrazione non può ritenere che si voti un bilancio consuntivo solamente quale atto di fede nelle capacità che, fin'ora, spiace evidenziarlo, sono mancate. Il Consiglio deve essere messo in grado di conoscere la programmazione e soprattutto l'esatta quantificazione di ciò che si intende "spalmare" sulla Città per un intero decennio. Noi, ad esempio, non crediamo nel fantomatico avanzo di amministrazione di 6 milioni e mezzo ma, anche se fosse, come si intenderebbe, produrre risparmi per importi ben più considerevoli – verosimilmente 40 milioni di euro l'anno – per ripianare la massa debitoria pregressa?”

Nel documento dei Dr si sottolinea come lo stesso parere del Ragioniere Generale è stato rilasciato in maniera condizionata Favorevole, fermo restando che i debiti fuori bilancio devono trovare copertura con le risorse del piano di riequilibrio, mente le partite finanziarie degli organismi partecipati devono avere copertura finanziaria con le risorse del piano di riequilibrio nei limiti dell'accertata riconoscibilità e con l'asseverazione della nota informativa di cui all'art. 6 c4 del D.L. 95/2012 convertito in Legge n° 135/2012; atto, quest'ultimo, che non è stato presentato all'Organo di Revisione”.

A dare un giudizio squisitamente politico, e quindi a bocciare la giunta, ha pensato il deputato regionale Dr Marcello Greco: “A prescindere dall’istigazione ad occupare la Fiera o la Casa del portuale sulla quale mi auguro che qualcuno indaghi, a prescindere dal cero votivo e dal resto, questa giunta ha presentato bilanci ridicoli più di quelli di Buzzanca e Genovese. Quest’amministrazione incapace deve dirci chi c’è dietro, anzi dall’alto…”.

E’ stato il capogruppo regionale Beppe Picciolo a stemperare gli animi ma ribadire che il tempo della fiducia propositiva è finito: “Abbiamo aspettato che si iniziassero a fare i primi passi, ancor prima che a correre, ma non è avvenuto nulla. Si doveva far chiarezza su conti e partecipate e così non è stato. I consiglieri comunali non possono rischiare, né votare un consuntivo “orbato” delle partecipate. Non ci chiedete salti nel buio, la città è stanca di questa approssimazione. Noi non siamo per il dissesto ma l’esempio di Milazzo è un faro: dopo 3 anni è stata fatta chiarezza sui conti e iniziano a vedere la luce”.

I Dr quindi non voteranno a scatola chiusa il consuntivo 2013 e soprattutto senza vedere anche l’altra scatola, quella del piano di riequilibrio.

Nel concludere l’incontro con la stampa è stata annunciata la prossima battaglia, quella sul Cas e sul paradosso dell’autostrada Messina-Palermo, dove anche oggi si sono registrate due ore di fila.

Siamo pronti a chiedere le dimissioni del presidente del Cas- tuona Picciolo- ma vogliamo sapere cosa sta accadendo allo svincolo di Giostra Annunziata e perché dopo tre anni siamo in condizioni che definire intollerabili è un eufemismo. Per non parlare dei pericoli per la sicurezza”.

Rosaria Brancato

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