Clamoroso a Palazzo Zanca, contrattista batte il resto dei colleghi 36 a 27: solo per lei fascia oraria raddoppiata

Clamoroso a Palazzo Zanca, contrattista batte il resto dei colleghi 36 a 27: solo per lei fascia oraria raddoppiata

Clamoroso a Palazzo Zanca, contrattista batte il resto dei colleghi 36 a 27: solo per lei fascia oraria raddoppiata

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mercoledì 19 Ottobre 2011 - 22:26

Grazie ad una delibera “su misura”, la fortunata lavoratrice è passata da 18 a 36 ore di lavoro settimanali. Gli altri 265 precari si fermano a quota 27 ore. E non è la prima volta che accade…

A palazzo Zanca ci sono contrattisti e contrattisti. O meglio, ci sono da una parte 265 unità di personale precario, a cui la Giunta municipale ha esteso l’orario di lavoro a 27 ore settimanali dalle 18 o 24 ore previste in base alla legge di riferimento; e dall’altra, in totale solitudine, una precaria “speciale”, le cui ore sono state addirittura raddoppiate da 18 a 36. Alla fortunata lavoratrice, che svolge servizio presso l’Ufficio commissariale del soggetto attuatore (alias il sindaco Buzzanca, nominato in seguito all’ alluvione del 2009) è stata , infatti, dedicata apposita delibera, per l’esattezza la n.1245, approvata dall’esecutivo il 14 ottobre scorso, stesso giorno in cui è stata esitata favorevolmente anche l’altra delibera, la n.1244, destinata agli altri 265 contrattisti, così suddivisi: «160 unità del personale contrattista di cui alla L.R.21/03; 93 unità di personale contrattista di cui alla L.R.85/95; 12 unità di personale già appartenenti al D.Lgs.vo 468/97 contrattualizzati ai sensi e per gli effetti della L.R.21/2003».

Corredata dei pareri favorevoli espressi dal segretario generale Santi Alligo sulla legittimità, dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore sulla regolarità contabile e dal dirigente Antonino Cama, la proposta di deliberazione n.1245 autorizza per la singola contrattista l’estensione dell’orario contrattuale da 18 a 36 ore a partire dal 16 ottobre e sino al 31 ottobre2011 . Stesso periodo indicato e previsto per gli altri 265 lavoratori, i quali tuttavia usufruiranno, come detto, di un tetto massimo di 27 ore settimanali, per un impegno complessivo di spesa di 64 mila euro.

Sebbene nella delibera n.1245 non si faccia minimo accenno alle mansioni svolte né ci sia un solo rigo sulle motivazioni che spieghino ed illustrino le ragioni per cui si disponga l’estensione oraria indirizzata ad un’unica persona, il ruolo della contrattista in questione deve essere particolarmente importante se si considera che la stessa, grazie alla delibera n 852. del 30 giugno, si era già vista raddoppiare le ore settimanali di lavoro nei tre mesi (estivi!) luglio, agosto e settembre. In quell’occasione, gli altri contrattisti erano stati assolutamente ignorati, rimando fermi all’orario base, con una inevitabile coda di polemiche , sollevate nell’immediato e in forma scritta dai consiglieri comunali del Fli Pergolizzi, Trischitta e Canfora che, in una nota, definivano il provvedimento un vero e proprio privilegio ad personam (vedi articolo correlato) ; e più recentemente – durante l’approvazione in aula consiliare del bilancio di previsione – dal capogruppo del Pd Felice Calabrò, il quale ha evidenziato l’anomalia e chiesto spiegazioni all’assessore con delega al personale, Melino Capone, che – senza scomporsi minimamente – ha giustificato il provvedimento con il «tipo di lavoro svolto presso il soggetto attuatore, dove ogni giorno si recano i cittadini di Giampilieri a rappresentare i loro innumerevoli problemi».

Insomma, nulla di strano secondo l’amministrazione comunale, che a 15 giorni di distanza dalla scadenza degli effetti di quel provvedimento, ne ha confezionato un altro, sempre su misura ma per un “solo” mese. Che non è detto sia però l’ultimo… (Danila La Torre)

12 commenti

  1. e come si chiama questa contrattista?

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  2. barbaro domenica 20 Ottobre 2011 08:53

    CLAMOROSO?….NORMALE DIREI….40 ANNI FA E’ STATO INDETTO UN CONCORSO INTERNO PER TITOLI, A “CAPO SEZIONE RAGIONERIA” CON UN REGOLAMENTO “AD HOC” PER SISTEMARE QUELLI CHE ALLORA SI CHIAMAVANO “OPERAI GIORNALIERI” MA CHE LAVORAVANO NEGLI UFFICI.
    MIO PADRE, CHE IN QUEGLI UFFICI LAVORAVA DA ANNI, QUINDI ERA DI RUOLO, FU SCALAZATO NELLA GRADUATORIA, CHE NON AVEVA TENUTO CONTO CHE NEL BANDO C’ERA LA CLAUSOLA…”5 ANNI DI SERVIZIO DI RUOLO NEL SUDDETTO INCARICO”….EBBENE MIO PADRE FECE RICORSO AL TAR CHE GLI DIEDE RAGIONE. MA TUTTO QUESTO GLI COSTò DENARO E ANCHE LA “RIPROVAZIONE” DI COLLEGHI, SUPERIORI, GIUNTA E SINDACO, PERCHè AVEVA “OSATO” SFIDARE LE REGOLE NON SCRITTE DELL’ASSERVIMENTO AL POTERE.

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  3. e lo dicono a te come si chiama, che poi si beccano una denuncia per diffamazione e calunnia a mezzo stampa che li fa chiudere. Non ne hanno il coraggio.

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  4. Perchè invece di perdere tempo in inutili chiacchiere non constate di persona cosa ha fatto la precaria in questione, in quei giorni tremendi subito dopo l’alluvione? E che cosa oggi continua a fare? Noi lo sappiamo! E poi non dovrebbe fare onore alla classe dei precari, che spesso vengono considerati nullafacenti?

    VIVA LA MERITOCRAZIA

    Solidarietà femminile alla povera precaria “fortunata”.

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  5. Quando la politica diventa sporca cerca di far scoppiare LA GUERRA TRA POVERI.
    E questo è il caso: precari contro precari. Ma nessuno si degna di parlare di stabilizzazione, in termini concreti. Tutti promettono e nessuno mantiene. E si usa qualsiasi arma per “attirare” i voti dei “disperati”. Anche con il sistema più infido, anche con la collaborazione di mezzi stampa compiacenti. Ma ormai non ci crede più nessuno.

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  6. scusa ma la meritocrazia della signora non e’ posta minimamente in discussione sebbene ad oner del vero da sempre essa ha goduto di questa disparita’ ma comunque su questo glissiamo…secondo te non sarebbe il caso che in questo imprescindibile ufficio ci fosse una rotazione piu’ democratica?tra i suoi colleghi posso assicurarti ci sono ottime intelligenze..

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  7. solo adesso ve ne accorgete prima erano piùdi tre i fortunati con altre amm. ora e una e qualche altro!!!!

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  8. Ma vi ricordate quando nel 2006 ai Programmi Complessi quella “favolosa” decina di precari L.85 ebbero le 36 ore per anni a dispetto di tutti gli altri che rimasero a 18? Allora nessuno si pose domande. Per non parlare dei loro viaggi all’estero per “servizio”.

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  9. desidero precisare all amico dell ultimo post ( estensione oraria programmi complessi) che quella era una situazione si un po discriminatoria apparentemente…tuttavia in quel caso i SOLDINI necessari all estensione venivano presi non dal CAPITOLO dal quale viene pagata devo dirlo?lo dico avanti -)) la signora indispensabile e’ cioe’ il medesimo dei suoi colleghi..sfortunati ma…da un fondo proprio di quel dipartimento…la cosa e’ leggermente diversa..ma solo di poco eh..

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  10. Salvatore Vernaci 21 Ottobre 2011 17:56

    E’ assurdo sparare su chi l’indomani dell’alluvione del 1° ottobre 2009 ha dato la propria immediata disponibilità a far parte del gruppo di dipendenti comunali, pronti a rimboccarsi le maniche, ad indossare gli stivaloni, i guanti, le mascherine ed andare nel “fango” di Giampilieri e Molino e portare l’aiuto istituzionale alle persone che avevano perso tutto.
    In quei momenti, in quel frangente sono state accolte ed impegnate tutte le unità, dipendenti comunali, che si erano dichiarate disponibili e fra queste vi è stata una lavoratrice precaria, animata da uno spirito di solidarietà e dall’amore di portare aiuto al prossimo in disgrazia e non pensando minimamente ad un incremento dell’orario di lavoro, la cui eventualità non era neanche all’orizzonte.
    L’incremento orario (36 ore lavorative) non è stato un premio alla lavoratrice precaria, ma è stata una conquista della stessa, che unitamente alle impagabili. dott.ssa Sara Tornesi ed all’assistente sociale Napoli Cettina, sono diventate punti di riferimento per i cittadini dei Comuni di Itala e Scaletta Zanclea e delle frazioni Giampilieri e Molino per l’ascolto, il recepimento delle istanze e la soluzione, nei limiti del possibile, dei problemi di emergenza che attanagliavano ed attanagliano ancora oggi quelle popolazioni
    Come si può pensare ad un avvicendamento di persone, anche se lavoratori precari, in un settore, che ha costituito fino ad oggi l’ancora di salvataggio in momenti di disperazione. I cittadini alluvionati conoscono per nome e cognome questi tre soggetti che, per loro, sono stati i veri “angeli” in un momento in cui si sono sentiti abbandonati da tutti.
    Bene ha fatto e dovrà fare il Sindaco Buzzanca a mantenere integro questo gruppo, professionalmente preparato e psicologicamente idoneo, fino a quando le problematiche dell’alluvione non saranno portate a soluzione e fino a quando vi sono cittadini sfollati, che aspirano a ritornare nelle proprie case senza patemi.
    L’unità precaria che, da più voci, viene definita “figlia” e non “figliastra “ è, guarda caso, la stessa unità che il Commissario Straordinario del Comune dott. Gaspare Sinatra aveva voluto nella sua segreteria particolare, per la preparazione e professionalità dimostrata, per l’impegno profuso e per la disponibilità sempre offerta, oltre il normale orario di lavoro ordinario e mai retribuito.
    Una volta tanto la meritocrazia paga.
    Avv. Salvatore Vernaci

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  11. Vedo che sei parecchio informata

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  12. Salvatore Vernaci 21 Ottobre 2011 18:14

    E’ assurdo sparare su chi l’indomani dell’alluvione del 1° ottobre 2009 ha dato la propria immediata disponibilità a far parte del gruppo di dipendenti comunali, disponibili a rimboccarsi le maniche, ad indossare gli stivaloni, i guanti, le mascherine ed andare nel “fango” di Giampilieri e Molino e portare l’aiuto istituzionale alle persone che avevano perso tutto.
    In quei momenti, in quel frangente sono state accolte ed impegnate tutte le unità, dipendenti comunali, che si erano dichiarate disponibili e fra queste vi è stata una lavoratrice precaria, animata da uno spirito di solidarietà e dall’amore di portare aiuto al prossimo in disgrazia e non pensando minimamente ad un incremento dell’orario di lavoro, la cui eventualità non era neanche all’orizzonte.
    L’incremento orario (36 ore lavorative) non è stato un premio alla lavoratrice precaria, ma è stata una conquista della stessa, che unitamente alle impagabili dott.ssa Sara Tornesi ed all’assistente sociale Napoli Cettina, sono diventate punti di riferimento per i cittadini dei Comuni di Itala e Scaletta Zanclea e delle frazioni Giampilieri e Molino per l’ascolto, il recepimento delle istanze e la soluzione, nei limiti del possibile, dei problemi di emergenza che attanagliavano ed attanagliano ancora oggi quelle popolazioni
    Come si può pensare ad un avvicendamento di persone, anche se lavoratori precari, in un settore, che ha costituito fino ad oggi l’ancora di salvataggio in momenti di disperazione. I cittadini alluvionati conoscono per nome e cognome questi tre soggetti che, per loro, sono stati i veri “angeli” in un momento in cui si sono sentiti abbandonati da tutti
    Bene ha fatto e dovrà fare il Sindaco Buzzanca a mantenere integro questo gruppo, professionalmente preparato e psicologicamente idoneo, fino a quando le problematiche dell’alluvione non saranno portate a soluzione e fino a quando vi sono cittadini sfollati.
    L’unità precaria che, da più voci, viene definita “figlia” e non “figliastra “ è, guarda caso, la stessa unità che il Commissario Straordinario del Comune dott. Gaspare Sinatra aveva voluto nella sua segreteria particolare, per la preparazione e professionalità dimostrata, per l’impegno profuso e per la disponibilità sempre offerta, oltre il normale orario di lavoro ordinario e mai retribuito.
    Una volta tanto la meritocrazia trionfa.
    Avv. Salvatore Vernaci

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