La strategia dell'orchestra del Titanic nella Sicilia che crolla. Suonano mentre affondiamo

La strategia dell’orchestra del Titanic nella Sicilia che crolla. Suonano mentre affondiamo

Rosaria Brancato

La strategia dell’orchestra del Titanic nella Sicilia che crolla. Suonano mentre affondiamo

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domenica 11 Ottobre 2015 - 06:57

Mentre la Sicilia si sgretola e frana i nostri politici attuano la strategia dell'orchestra del Titanic, ci distraggono suonando arpa e tromba. Siamo noi passeggeri di terza classe però ad affondare per primi. Oggi più che mai sono convinta che al coraggio delle dimissioni nell'isola corrisponda la viltà del senso di responsabilità.

La frana sulla A/18 e le foto dell’isola piegata dal maltempo rappresentano l’immagine simbolo della Sicilia-Titanic, che affonda tra fango, detriti, dissesto del territorio ed economico, mentre l’orchestrina continua a suonare imperturbabile. Provo a sintetizzare: A/19 chiusa da aprile per il crollo del viadotto Hymera, A/18 messa in ginocchio dalle frane, A/20 la barzelletta del secolo col viadotto Ritiro ibernato da 4 anni (con l’aggravante dei flussi di mezzi provenienti dalla A/19 chiusa), linea ferroviaria Palermo-Catania interrotta per il maltempo (tra Enna e Caltanissetta i passeggeri vengono fatti salire sui pullman e dirottati su strade statali devastate dal maltempo), strade statali e provinciali attraversate da trombe d’aria, esondazioni, fiumi di fango, collegamenti navali con Cagliari e Napoli sospesi da Palermo. Ovunque foto di auto che galleggiano, strade impraticabili, torrenti in piena, abitazioni allagate, mareggiate, dissesto del territorio, infrastrutture inadeguate. Manca solo l’invasione delle cavallette e ci ritroviamo nell’Egitto biblico. No, dimenticavo, le cavallette le abbiamo già da tempo. In giacca e cravatta. Il peggio non sono le sette piaghe d’Egitto, è sapere che tutto ciò che si sgretola verrà riparato in tempi biblici, non vedrà soluzioni tampone e comporterà nei prossimi 10 anni costi superiori 10 volte a quel che basterebbero nel resto del Paese, e che finiranno nelle tasche sbagliate.

Al dissesto del territorio si aggiunge quello economico. Abbiamo un deficit di 8 miliardi e mezzo e l’assessore Baccei ammette sconfortato alla Corte dei conti che all’appello mancano in bilancio 500 milioni di euro entro dicembre e si devono bloccare tutti i pagamenti. Ma il peggio verrà nel 2016 quando non potremo più contare sulle risorse del Fondo di coesione e sviluppo (perse perché non abbiamo rispettato le scadenze) ed allora “i bilanci saranno un punto interrogativo”. Perdiamo frattanto fondi europei e solo per i Beni culturali ci siamo lasciati scappare 22 milioni di euro. Ma i nostri eroi suonano chi l’arpa chi la tromba chi il pianoforte parlando di rimpasto, di aperture al centro-destra, ingresso dei deputati in giunta, manuale Cencelli in salsa Matteo-Sariana.

Renzi, dopo aver mandato il tutor Baccei per vegliare sul disastro economico ed il plenipotenziario Faraone, che dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, ha impugnato le ultime (e uniche) 3 riforme partorite con gestazioni da elefante, peraltro sbandierate come vessillo di laboriosità e attenzione (legge sugli appalti, riforma delle ex province e quella sull’acqua pubblica). Le ultime due sono il più grande concerto che l’orchestra ha messo in scena finora mentre l’acqua entrava dalla stiva del Titanic. A rimetterci la pelle siamo noi che viaggiamo in terza classe. In 2 anni e mezzo, 90 deputati e 39 assessori non sono riusciti a partorire una riforma decente e sorvolo su quella della Formazione per rispetto nei confronti delle vittime (ovvero migliaia di lavoratori e di corsisti).

Il nostro cappio al collo in mezzo secolo è stato lo Statuto speciale in mano a questa classe dirigente. Hanno festeggiato quando è stato abolito il controllo del Commissario dello Stato pensando che avrebbero potuto fare quello che volevano. Invece il governo ha impugnato tutti i topolini partoriti dall’elefante. E loro sono stati in grado solo di strillare che l’autonomia non si tocca, perché sappiamo scavarci benissimo la fossa da soli. Unici in Italia nella norma sulle ex province abbiamo inserito le indennità per sindaci metropolitani e presidenti dei consorzi e un emendamento per antipatia contro Bianco e Orlando.

Mentre l’orchestra strillava “giù le mani dall’autonomia” il Pd votava contro il referendum sulle trivelle (roba da non credere) comprava rose e cioccolatini per gli alfaniani e adesso, per bocca di Raciti cambia idea sul Ponte sullo Stretto.

Ecco a voi la strategia della distrazione, la strategia dell’orchestra del Titanic. Mentre suonano l’arpa dimentichiamo la questione morale sollevata dalla Borsellino e dal fratello Manfredi in un inizio estate che sembra uscito dalle pagine del Gattopardo. Grazie ad un assolo di tromba scordiamo che da luglio manca anche il sostegno della Confindustria, con l’addio dell’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri, non ancora sostituita dopo 3 mesi (come andare in giro con un’auto senza ruote). Grazie al piffero magico Crocetta dal 2012 ha raddoppiato il numero di quei deputati che, causa morbo di Attack e affini, gli giurano fedeltà di giorno detestandolo di notte. E i 5Stelle che potrebbero togliergli la bacchetta di direttore d’orchestra se ne guardano bene assistendo al crollo dell’isola.

Quando Faraone dopo la frana di Letojanni chiede la rimozione dei vertici di Cas e Protezione civile il governatore Crocetta replica: “altro che rimozione, andrebbero pubblicamente elogiati”. Vorremmo elogiarli pure noi i vertici del Cas mentre siamo in fila 3 da 3 ore lungo la Messina-Palermo e preghiamo che il viadotto Ritiro non crolli. Probabilmente chi viaggia a bordo di auto blu non si accorge di piccoli dettagli. Ma la generosità di Crocetta non si ferma agli elogi per il Cas delle meraviglie. Nei giorni scorsi la Ragioneria regionale,dopo un parere del Cga dell’agosto 2014, ha fermato le indennità per tutti gli incarichi nelle partecipate, e si sta pensando anche alla restituzione delle somme dal 2012. Il Cga infatti dispone che gli incarichi siano gratuiti. Replica Crocetta: “Gratuitamente possono farlo solo i pensionati. Mica possiamo chiedere alle persone di lavorare gratis. Assolutamente no”. Così anche l’esercito degli incarichi dai 50 mila agli oltre 100 mila euro l’anno con risultati sotto gli occhi di tutti è salvo.

Le dimissioni di Ignazio Marino potrebbero innescare quel meccanismo a catena che il Pd siciliano, a braccetto con Udc ed Ncd sta frenando in ogni modo, per evitare le urne anticipate. Renzi però preferisce perdere la Sicilia nel 2016 insieme a Roma piuttosto che più a ridosso delle Politiche.

Ieri ho ascoltato nuovamente Ferrandelli che ha avuto il coraggio di dimettersi, cioè scendere dalla prima alla terza classe,là dove il biglietto, per dirla alla De Gregori “è dolore e spavento”, mentre i 90 suonano il tango. Una delle ballate tipiche, all’Ars come in Consiglio comunale e è quella dal titolo: “Il senso di responsabilità”. Molti di quelli che suonano questa simpatica canzoncina non hanno alcun senso di responsabilità per i nostri figli e neanche per noi. Sanno invece che per molti l’Ars e Palazzo Zanca resteranno un caro ricordo (sarà caro il loro ricordo anche per le nostre tasche).

In estate la strategia dell’orchestra del Titanic ha fatto dimenticare, con la farsa delle 2 leggi poi impugnate, la questione morale, il crollo del Hymera, il caso Tutino, i 39 assessori, il default e via cantando. Il concerto è finito a tarallucci e vino ed a giudicare dall’impugnativa del governo della legge sulle ex province il vino era più dei tarallucci. Ecco perché oggi più che mai sono convinta che al coraggio delle dimissioni corrisponda l’estrema viltà del senso di responsabilità.

L’unico senso di responsabilità che si deve avere verso i figli siciliani è ammettere di aver clamorosamente fallito. E tornare a fare un altro lavoro. Chi ha la fortuna di averlo.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Mi domando: tutti questi “schiaffi” non verranno più ricordati nel momento in cui si tornerà al voto? No, certamente ci verranno date delle illusorie “carezze” per far passare la bua come si fa per i bambini e gli stupidi. Del resto non si può dare nemmeno torto a coloro che hanno votato per il cambiamento e facce nuove (vedi Crocetta e Accorinti) e di risultati promessi ne hanno visti be pochi. Non ci resta che piangere o emigrare…

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  2. Mi domando: tutti questi “schiaffi” non verranno più ricordati nel momento in cui si tornerà al voto? No, certamente ci verranno date delle illusorie “carezze” per far passare la bua come si fa per i bambini e gli stupidi. Del resto non si può dare nemmeno torto a coloro che hanno votato per il cambiamento e facce nuove (vedi Crocetta e Accorinti) e di risultati promessi ne hanno visti be pochi. Non ci resta che piangere o emigrare…

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  3. DOT.SA BRANCATO NON COMMENTO L’ARTICOLO NON BASTEREBBERO 750 CARATTERI, MA 750.000, E LA NOSTRA LUNGA VITA NON BASTEREBBE A COMMENTARE CIO’ CHE SUCCEDE IN SICILIA. LE CONFIDO, E RESTI TRA NOI DUE CONSIDERANDO CHE E’ UNA CONFIDENZA, CIO’ CHE MI DICONO I MIEI CONCITTADINI DEL NORD. LA SICILIA HA PIU’ IMPIEGATI ALLA REGIONE ED ENTI DI MOLTE REGIONI.RISPONDO LA SICILIA E’ SICILIA, LA RESPONSABILITA’ E’ AVER ISTITUITO LE REGIONI A STATUTO SPECIALE. GIA’ NEL 1970 SI DISCUTEVA ANIMATAMENTE TALE ISTITUZIONE. LE ALTRE REGIONI A STATUTO SPECIALE SONO PERFETTE. QUI AL NORD SONO MERAVIGLIATI ED HANNO RAGIONE, MIZZICHEDDA SE NON HANNO RAGIONE. NON E’ POSSIBILE CHE UN ASSESSORE ALLE FINANZE HA POTERI UGUALI AL MINISTRO DELLE FINANZE DEL GOVERNO DI ROMA.

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  4. DOT.SA BRANCATO NON COMMENTO L’ARTICOLO NON BASTEREBBERO 750 CARATTERI, MA 750.000, E LA NOSTRA LUNGA VITA NON BASTEREBBE A COMMENTARE CIO’ CHE SUCCEDE IN SICILIA. LE CONFIDO, E RESTI TRA NOI DUE CONSIDERANDO CHE E’ UNA CONFIDENZA, CIO’ CHE MI DICONO I MIEI CONCITTADINI DEL NORD. LA SICILIA HA PIU’ IMPIEGATI ALLA REGIONE ED ENTI DI MOLTE REGIONI.RISPONDO LA SICILIA E’ SICILIA, LA RESPONSABILITA’ E’ AVER ISTITUITO LE REGIONI A STATUTO SPECIALE. GIA’ NEL 1970 SI DISCUTEVA ANIMATAMENTE TALE ISTITUZIONE. LE ALTRE REGIONI A STATUTO SPECIALE SONO PERFETTE. QUI AL NORD SONO MERAVIGLIATI ED HANNO RAGIONE, MIZZICHEDDA SE NON HANNO RAGIONE. NON E’ POSSIBILE CHE UN ASSESSORE ALLE FINANZE HA POTERI UGUALI AL MINISTRO DELLE FINANZE DEL GOVERNO DI ROMA.

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  5. E’ quasi impossibile aggiungere una qualche riflessione all’avvolgente editoriale domenicale di ROSARIA,oggi la nostra giornalista utilizza soltanto una figura retorica,quella del Titanic, ha la consapevolezza della gravità della situazione siciliana,quindi c’è poco da ridere. La Regione di fatto è fallita,lo sono gran parte dei Comuni capoluogo di provincia,Catania e Messina in particolare, infatti la Corte dei Conti interviene con cautela perchè è concreto il rischio di disordini sociali. ROSARIA non utilizza il grassetto per chiamare in causa uno dei maggiori responsabili di questo disastro, il PARTITO DEMOCRATICO, che tenta disperatamente di scaricare CROCETTA come a Roma MARINO. Ritorniamo a votare, adesso tocca al MOVIMENTO 5 STELLE.

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  6. E’ quasi impossibile aggiungere una qualche riflessione all’avvolgente editoriale domenicale di ROSARIA,oggi la nostra giornalista utilizza soltanto una figura retorica,quella del Titanic, ha la consapevolezza della gravità della situazione siciliana,quindi c’è poco da ridere. La Regione di fatto è fallita,lo sono gran parte dei Comuni capoluogo di provincia,Catania e Messina in particolare, infatti la Corte dei Conti interviene con cautela perchè è concreto il rischio di disordini sociali. ROSARIA non utilizza il grassetto per chiamare in causa uno dei maggiori responsabili di questo disastro, il PARTITO DEMOCRATICO, che tenta disperatamente di scaricare CROCETTA come a Roma MARINO. Ritorniamo a votare, adesso tocca al MOVIMENTO 5 STELLE.

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  7. Condivido l’impietosa analisi sviluppata. Tuttavia non è accettabile l’osservazione sul M5S: questo ha presentato ben due mozioni di sfiducia contro Crocetta e per ben due volte Crocetta è stato salvato da altri partiti, PD in testa.
    In particolare, una delle mozioni presentate riguardava i 7 miliardi di euro di tasse pagate dai siciliani che dovevano essere restituite alla Sicilia, in applicazione dello Statuto. L’esistenza del credito era stata confermata dalla Corte Costituzionale, ma Crocetta ha ritenuto transare per soli 500 milioni. Le risorse così venute meno avrebbero potuto permettere di mettere in sicurezza buona parte del territorio e di fornire una risposta alla disoccupazione che costituisce la vera emergenza della Sicilia

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  8. Condivido l’impietosa analisi sviluppata. Tuttavia non è accettabile l’osservazione sul M5S: questo ha presentato ben due mozioni di sfiducia contro Crocetta e per ben due volte Crocetta è stato salvato da altri partiti, PD in testa.
    In particolare, una delle mozioni presentate riguardava i 7 miliardi di euro di tasse pagate dai siciliani che dovevano essere restituite alla Sicilia, in applicazione dello Statuto. L’esistenza del credito era stata confermata dalla Corte Costituzionale, ma Crocetta ha ritenuto transare per soli 500 milioni. Le risorse così venute meno avrebbero potuto permettere di mettere in sicurezza buona parte del territorio e di fornire una risposta alla disoccupazione che costituisce la vera emergenza della Sicilia

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  9. Nicolò D'Agostino 12 Ottobre 2015 07:26

    Sarina, metti gli stipendi degli impiegati regionali e poi discutiamo.

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  10. Nicolò D'Agostino 12 Ottobre 2015 07:26

    Sarina, metti gli stipendi degli impiegati regionali e poi discutiamo.

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