Inchiesta Cas, in libertà anche il direttore tecnico Sceusa

Inchiesta Cas, in libertà anche il direttore tecnico Sceusa

Alessandra Serio

Inchiesta Cas, in libertà anche il direttore tecnico Sceusa

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martedì 27 Marzo 2018 - 01:05

Il direttore tecnico non è più ai domiciliari ma non rientrerà comunque al Consorzio Autostrade.

Il giudice per le indagini preliminari Salvatore Mastroeni ha revocato gli arresti domiciliari disposti per Gaspare Sceusa nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto Cas per la Siracusa-Gela e il subappalto alla PAchira&Partner (leggi qui)

Il giudice conferma il quadro degli indizi "contro" Sceusa, ma legittima la liberazione con l'affievolirsi delle misure cautelari.

Pochi giorni prima, infatti il direttore tecnico era stato sospeso dalle funzioni e dalla pubblica amministrazione a seguito degli esiti dell'indagine sulla mancata messa in sicurezza della frana di Letojanni (leggi qui)

Ma non soltanto. Il suo avvocato Francesco Bilardo spiega infatti che Il GIP Mastroeni ha dato atto del “rilievo pregnante della fase degli interrogati”.

Al confronto col giudice, infatti, Sceusa ha scelto di rispondere, ha parlato a lungo chiarendo ogni passaggio, secondo ovviamente la sua versione dei fatti, e qualche giorno dopo ha depositato una ampia documentazione difensiva.

“Tra le ragioni addotte a discolpa del mio assistito –spiega ancora il legale- l’essere stata l’attività di presidente della sub commissione condotta sempre in assoluta unanimità tra tutti i componenti, l’essersi attenuta rigorosamente la sub commissione ai criteri della commissione ministeriale di gara, il non avere mai intrattenuto alcun tipo di rapporto o di contatto con alcuno degli imprenditori offerenti o dei suoi collaboratori, l’avere ricevuto, anche da parte del Consiglio di Giustizia Amministrativa, conferma istituzionale sulla correttezza dell’operato e delle decisioni. Inoltre, in sede di interrogatorio di garanzia abbiamo lamentato il fatto che a fronte di 3 lunghi anni di indagini preliminari non siano stati mai sentiti né i componenti della sub commissione che in base all’impostazione accusatoria avrebbero turbato la gara né i componenti la commissione ministeriale di gara, che avevano anche sottoscritto una relazione ufficiale di piena condivisione dell’operato della stessa”.

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