L'agguato al metronotte di Spadafora, sentenza a sorpresa

L’agguato al metronotte di Spadafora, sentenza a sorpresa

L’agguato al metronotte di Spadafora, sentenza a sorpresa

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martedì 18 Febbraio 2014 - 18:56

Quattro anni e mezzo per lesioni e non tentato omicidio il verdetto per i protagonisti della spedizione punitiva ai fratelli Giorgianni, costata la vita ad uno di loro

Quattro anni e mezzo di reclusione e l'accusa derubricata da tentato omicidio a lesioni. Si chiude cosi' il processo abbreviato per la morte di Domenico Santapaola, il ragazzo rimasto ucciso durante la spedizione punitiva a Spadafora, contro la guardia giurata Francesco Giorgianni.

In serata i giudici della II sezione Penale hanno emesso la sentenza, ribaltando il quadro accusatorio a carico di Rosario Verdura, 32 anni, di Venetico; il trentenne Antonino Cardia, 30 anni, di Torregrotta, e il messinese di 21 anni.I tre sono sostanzialmente accusati di aver fatto parte del gruppo che la sera del 10 febbraio 2012 organizzò la spedizione punitiva ai danni di Giorgianni. Con loro anche Santapaola. Dall'auto, i quattro aprirono il fuoco ma lo mancarono. Giorgianni invece, armato, rispose ai colpi per difesa e colpì Santapaola.

Dietro la spedizione punitiva, secondo gli investigatori, un incidente nel quale avevano perso la vita moglie e figlio di un componente del gruppo di fuoco, e per il quale ritenevano responsabile il fratello della guardia giurata di Spadafora. In giudizio pero' i difensori hanno chiesto l'abbreviato, nella speranza di uno sconto di pena, che i giudici hanno pero' condizionato ai risultati dell'incidente probatorio.

Le prove in questione erano incentrate sulla perizia balistica effettuata dai Ris di Messina e sulle indagini difensive. E' cosi' che il quadro è molto cambiato rispetto alle prime risultanze investigative. I tre sono stati difesi dagli avvocati Giuseppe Carrabba, Pietro Fusca, Giuseppe Donato e Salvatore Silvestro. I due fratelli Giorgianni, parte civile, sono assistiti dagli avvocati Fabio Repici e Antonella Pugliese.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. Derubricare da tentato omicidio a lesioni è un affronto a chi vive di civiltà, dando un incentivo a chi vuol fare l’assassino. Potevano premiarli, avevano solo organizzato un gruppo per ammazzare un ragazzo colpevole di nulla. Se Giorgiqnni fosse morto? Il giudice non pensa che fra soli 4 anni questi killer saranno liberi di ammazzare chiunque? 4 anni si danno agli scippatori non agli assassini. Prego affinché il giudice viva una situazione simile sulla propria pelle per rendersi conto del danno che ha recato alla comunità. con questa sentenza. Tutto questo perchè i giudici non pagano in prima persona per i propri errori di “valutazione”. CHE SCHIFO!!!

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  2. Allora ha ragione il Berlusca che va fatta la riforma della giustizia!! ahahahahah!

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