Nasce "ViviMessina" una boa per avvicinare i cittadini alla politica dei fatti

Nasce “ViviMessina” una boa per avvicinare i cittadini alla politica dei fatti

Rosaria Brancato

Nasce “ViviMessina” una boa per avvicinare i cittadini alla politica dei fatti

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domenica 21 Dicembre 2014 - 06:59

Presentata a Palazzo Zanca "ViviMessina", associazione nata sull'esempio di ViviRometta e che ha portato ad una riuscita esperienza di amministrazione ed in città affidata alla consigliera comunale Antonella Russo. Non antipolitica ma punto d'incontro per rinnovare i partiti da "fuori".

“Se siamo arrivati a questo punto la colpa è anche di ognuno di noi, che magari ci siamo sentiti cittadini solo il giorno del voto, o abbiamo pensato che bastasse pagare le tasse, lavorare con serietà, avere una famiglia e firmare deleghe in bianco. Ci siamo fidati e i danni sono evidenti. ViviMessina vuol rappresentare una piccola boa, una piccola toppa, una clausola di salvaguardia, quel punto d’incontro tra la gente e la politica sempre più distante dei partiti”. Visibilmente emozionata, davanti ad un Salone delle Bandiere affollato, la consigliera comunale Antonella Russo ha adesso il “timone” di ViviMessina, associazione nata sulle orme di ViviRometta, esperienza positiva che ha portato il movimento ad amministrare da alcuni mesi e con successo e riscontri il comune della provincia. E’ stato proprio il sindaco di Rometta Nicola Merlino, “papà” insieme al vicesindaco Giuseppe La Face di ViviRometta ad aprire i lavori dell’incontro a Palazzo Zanca con una citazione: “Per usare le parole di Oscar Wilde, i partiti sono l’unico luogo dove non si fa politica. Ormai i cittadini hanno la nausea di tutto ciò che riguarda la politica. E’ un termine che si associa ai privilegi, agli sprechi, ai simboli negativi. Invece la politica è darsi. Purtroppo i partiti sono diventati altro, cosa altra rispetto alla politica. ViviRometta prima e ViviTorregrotta poi sono state strumenti a disposizione dei cittadini per fare politica. A Messina ho visto riprodotta in modo puntuale e uguale la situazione che c’è a livello nazionale: gli interessi della collettività asserviti a quelli personali. Per questo abbiamo deciso di mettere al servizio di Messina la stessa esperienza di ViviRometta. Possono sembrare concetti utopistici, ma è un’utopia realizzabile perché dipende solo da noi”.

Nel Salone delle Bandiere, al battesimo di ViviMessina oltre agli amministratori di Rometta ed altri comuni della provincia, anche numerosi colleghi consiglieri di Antonella Russo, la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, Felice Calabrò nonché ex amministratori, ex consiglieri ed ex deputati.

“La situazione è disastrosa, sia sotto il profilo finanziario che dei servizi- ha spiegato Antonella Russo- Cosa può fare un’associazione come la nostra? Organizzare eventi, dibattiti, mostre? No, abbiamo la presunzione di voler fare di più. Guardo la rinascita di altre città a noi vicine, come Catania e Palermo e mi convinco che non serve essere nati a Treviso per stare bene. Anche in Sicilia, se ci sono amministratori lungimiranti e onesti, può succedere. Così non è stato. A Messina è venuta a mancare la progettualità, si naviga a vista come una barchetta senza motore, procedendo come se avessimo una coperta sempre troppo corta. Invece dobbiamo credere che anche Messina è viva e dobbiamo puntare sui giovani”.

ViviMessina non è antipolitica, non è protesta senza proposta, vuol invece rappresentare un anello di collegamento verso la buona politica, una boa per quanti pensano che la politica si possa fare solo prendendo la tessera di un partito. La parola d’ordine quindi sarà dialogo con i partiti e con l’amministrazione, ma senza forme di acquiescenza, semmai di continuo stimolo e pungolo.

“Questa amministrazione- continua la Russo- ha tolto il tornelli ma ha lasciato chiuse le porte al dialogo ed alla partecipazione. I simboli e gli slogan sono importanti ma con quelli non si mangia e non si ha una città pulita. In questo momento abbiamo bisogno di una politica che non solo non sia sorda ma abbia un apparecchio acustico per sentire meglio e ascoltare anche le lacrime. Noi vogliamo partecipare e occuparci di default, servizi sociali, opere pubbliche, cultura, periferie, disabilità”.

Le segnalazioni e i suggerimenti potranno essere fatti anche attraverso la pagina Facebook o il sito www.vivimessina.com.

Non una frattura con la politica dei partiti, ma come sottolinea Nicola Merlino “coabitazione e dialogo. Vogliamo essere da stimolo per i partiti rinnovandoli da uomini liberi, perché chiniamo la testa solo davanti alle regole e non ai padroni”.

ViviMessina non ha immediate tappe elettorali, vuol puntare sui giovani, sulle energie troppo spesso dimenticate come i figli di una città che non ha futuro, quei ragazzi costretti a studiare altrove, come Basilio Currò: “Sono andato via perché è il contesto che non ci fa stare bene, non ci aiuta a crescere. C’è una chiusura, un’ostilità verso tutto ciò che è nuovo o innovativo. Ma noi abbiamo voglia di parlare, partecipare e cambiare questo contesto”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Scusate,ma quanto ci costerà in contributi pubblici questa nuova associazione?

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  2. Scusate,ma quanto ci costerà in contributi pubblici questa nuova associazione?

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  3. Perché, le associazioni vivono di contributi pubblici?

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  4. Perché, le associazioni vivono di contributi pubblici?

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  5. certo, lo possono fare, specialmente quando ci sono politici di mezzo. Ma piuttosto è singolare questa frase -“Se siamo arrivati a questo punto la colpa è anche di ognuno di noi, che magari ci siamo sentiti cittadini solo il giorno del voto, o abbiamo pensato che bastasse pagare le tasse, lavorare con serietà, avere una famiglia e firmare deleghe in bianco. Ci siamo fidati e i danni sono evidenti. —

    No cari politici, la colpa è solo vostra ,che avete amministrato male pensando solo ai vostri affari e quelli dei vostri accoliti. Troppo facile generalizzare. Dico si all’antipolitica, visto che la politica fa pena o non esiste

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  6. certo, lo possono fare, specialmente quando ci sono politici di mezzo. Ma piuttosto è singolare questa frase -“Se siamo arrivati a questo punto la colpa è anche di ognuno di noi, che magari ci siamo sentiti cittadini solo il giorno del voto, o abbiamo pensato che bastasse pagare le tasse, lavorare con serietà, avere una famiglia e firmare deleghe in bianco. Ci siamo fidati e i danni sono evidenti. —

    No cari politici, la colpa è solo vostra ,che avete amministrato male pensando solo ai vostri affari e quelli dei vostri accoliti. Troppo facile generalizzare. Dico si all’antipolitica, visto che la politica fa pena o non esiste

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  7. perfettamente d’accordo con napoleone.

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  8. perfettamente d’accordo con napoleone.

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