Giampilieri, la “macchina” della ricostruzione si rimette in moto

Giampilieri, la “macchina” della ricostruzione si rimette in moto

Marco Ipsale

Giampilieri, la “macchina” della ricostruzione si rimette in moto

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giovedì 02 Maggio 2013 - 21:11

“Eravamo preoccupati perché da tempo non avevamo notizie – afferma il presidente del comitato, Corrado Manganaro -, ora siamo soddisfatti per quelle ricevute dalla Protezione Civile”. Manfrè: “Entro luglio saranno appaltati tutti i lavori”. Prossimo incontro previsto per il 4 giugno, per fare il punto della situazione e valutare l’avanzamento delle varie questioni

La vecchia ordinanza di protezione civile è scaduta il 31 ottobre 2012, la nuova è datata 2 gennaio 2013. Da allora sono trascorsi quattro mesi senza che a Giampilieri, e nelle zone limitrofe, si sia registrato alcun cambiamento di sorta. Indennizzi per gli abitanti fermi a giugno del 2012, lavori per mettere in sicurezza la zona non ancora appaltati, assenza di un cronoprogramma.

Sono gli elementi su cui verteva la pressione del Comitato Salviamo Giampilieri nei confronti della Protezione Civile regionale. Elementi sui quali, a seguito dell’incontro col neo dirigente Calogero Foti, è stata fatta chiarezza per ripartire con rinnovata fiducia e ottimismo.

“Eravamo preoccupati perché da tempo non avevamo notizie – afferma il presidente del comitato, Corrado Manganaro -. Non ci sono i contributi, i lavori sono fermi. Abbiamo inteso pressare su quest’aspetto e siamo soddisfatti di quanto Foti ci ha riferito. Il dirigente della protezione civile ha firmato dieci mandati per gli abbattimenti previsti nella zona rossa di via Vallone. Anche gli indennizzi dovrebbero giungere in poco tempo. Sono stati affidati due importanti lavori per un importo totale di 3 milioni. Il primo, da 1 milione e 700mila euro, riguarda il nuovo “canalone” di via Vallone e via Puntale, lì dove sono morte 18 persone. Il secondo, da 1 milione e 300mila euro, il canale di gronda da realizzare a monte di Giampilieri, per garantire un efficiente scolo delle acque piovane. Entro il 15 luglio, verranno appaltati anche gli altri lavori residui”.

Risposte, dunque, quelle che il Comitato di Giampilieri chiedeva. Dopo mesi di silenzio, l’obiettivo è quello di proseguire questo scambio di informazioni nel tempo. Prossimo incontro previsto per il 4 giugno, per fare nuovamente il punto della situazione e valutare l’avanzamento delle varie questioni. “La Protezione Civile regionale – prosegue Manganaro – è stata troppo spesso distante. Io raccolgo le lamentele dei cittadini, mentre ora il dirigente Foti si è preso la responsabilità dei lavori. Questo ci conforta ma continueremo a restare vigili per seguire l’evolversi delle vicende. L’obiettivo primario, adesso, è quello di recuperare i contributi previsti dalla vecchia ordinanza fino allo scorso 31 ottobre, cosa che dovrebbe avvenire a breve. Ma dovremo lottare perché questi aiuti proseguano fin quando l’emergenza non sarà terminata. Nella nuova ordinanza, purtroppo, i contributi per le situazioni di disagio non sono neppure previsti e non so se si possa attingere qualcosa dalla nuova finanziaria regionale”.

A confermare l’esito positivo dell’incontro, anche il dirigente provinciale della protezione civile, Bruno Manfré: “I soldi sono già disponibili ed il dirigente Foti si è impegnato ad erogarli entro la fine del mese. Purtroppo si è perso del tempo con il cambio dell’ordinanza, mentre Foti sta prendendo in mano la struttura gestita per anni da Pietro Lo Monaco. Si è dovuto attendere la rendicontazione da parte del Comune di Messina, poi l’esecutività dell’ordinanza, firmata dal presidente Crocetta nel marzo scorso. Adesso la macchina si è rimessa in moto ed entro metà luglio sarà appaltato tutto il rimanente. E’ stato saldato un debito da un milione con un’impresa all’opera in via Puntale ed altri lavori riguarderanno via Chiesa, Pezzolo, Scaletta e i villaggi limitrofi”.

Proprio a Scaletta, nel pomeriggio, il comitato No Frane, la Confederazione Unitaria di Base (CUB), il partito comunista dei lavoratori, il sindacalista della Cgil, Daniele David, il candidato a sindaco di Scaletta, Gianfranco Moschella, e i candidati a sindaco di Messina, Renato Accorinti e Maria Cristina Saija, terranno una conferenza stampa presso il Torrente Racinazzi (tragico luogo simbolo dell’alluvione), durante la quale illustreranno le ragioni e le prossime eclatanti iniziative di lotta per soddisfare le loro giuste rivendicazioni (vedi correlato).

(Marco Ipsale)

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