"E vui durmiti ancora" e la "Fagiolata sabatina". Un romettese all'Eredità

“E vui durmiti ancora” e la “Fagiolata sabatina”. Un romettese all’Eredità

Antonella Trifiro

“E vui durmiti ancora” e la “Fagiolata sabatina”. Un romettese all’Eredità

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martedì 31 Marzo 2015 - 09:27

Antonio Borghetti, 28enne di Rometta, ha partecipato ad una puntata del noto programma Rai, andata in onda domenica

E' sempre motivo di orgoglio vedere un concittadino in tv. E' accaduto domenica pomeriggio: Antonio Borghetti, 28enne di Rometta, ha partecipato all'Eredità, il quiz televisivo condotto da Carlo Conti. C'era grande attesa, soprattutto nel borgo sabatino, S.Andrea di Rometta, nel quale Antonio è cresciuto e al quale continua ad essere molto legato. Ne ha parlato anche in trasmissione, facendo riferimento in particolar modo alle tradizioni del luogo, come la Fagiolata Sabatina.

Per l'occasione è stata creata anche una pagina Facebook sulla quale in molti hanno incoraggiato il concorrente romettese, e lo stesso ha potuto inviare saluti e condividere foto con il suo "pubblico". Antonio ha giocato la manche degli "abbinamenti" e non ha raddoppiato, poi si è difeso bene nel "vero o falso", "i fantastici 4", la "scossa" e il "bivio".

Ogni gioco prevede un'eliminazione: il concorrente che ha commesso due errori o ha preso la scossa e quindi è a rischio eliminazione, ha facoltà di "puntare il dito" verso un avversario. A questo punto si gioca la "scalata". Due concorrenti hanno puntato il dito proprio contro Antonio che, come prevede il gioco, ha dovuto individuare in 30 secondi 6 parole accomunate da un'unica iniziale. Alla seconda prova Antonio ha dovuto lasciare la gara, ma ha comunque offerto un'ottima prestazione e soprattutto un momento di allegria, dando anche prova delle sue doti vocali.

"E' stata un'esperienza senza dubbio positiva – dice Antonio – sono felice di aver raccontato a tutta Italia un po' della nostra terra attraverso il canto della serenata "E vui durmiti ancora" e la descrizione della Fagiolata Sabatina, a testimonianza di una cultura tradizionale da salvaguardare e promuovere".

"Ho avuto modo di vedere quanto lavoro ci sia dietro una puntata (truccatori, parrucchieri, autori, costumisti, microfonisti) e di conoscere Carlo Conti che, anche a telecamere spente è un grande professionista e davvero una bella persona. Con i colleghi concorrenti – afferma ancora Antonio – c'è stato sin dal primo momento un clima di sportività che non mi aspettavo: tant'è che chi mi ha puntato il dito contro ha sentito il bisogno di scusarsi con me a fine registrazione. Ma fa parte del gioco e in certi casi – conclude – anche l'emozione gioca brutti scherzi, perchè già intravedevo il duello finale e non credevo che per due volte puntassero il dito contro di me".

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