La Protezione Civile “si sveglia”. E’ il Comune la stazione appaltante del porto di Tremestieri

La Protezione Civile “si sveglia”. E’ il Comune la stazione appaltante del porto di Tremestieri

Marco Ipsale

La Protezione Civile “si sveglia”. E’ il Comune la stazione appaltante del porto di Tremestieri

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giovedì 11 Luglio 2013 - 08:53

Compito affidato al segretario generale Santi Alligo. Intanto la Coedmar, vincitrice dell’appalto dopo i ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato, dovrà presentare al Ministero i documenti per ottenere l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale. A settembre il nuovo bando per la rada San Francesco. A fine anno torna disponibile anche la seconda invasatura che consentirà di smaltire buona parte del traffico pesante. E Accorinti, in campagna elettorale… IN ALLEGATO L'ORDINANZA

La strada è ancora lunga ma è un piccolo passo avanti. La Protezione Civile nazionale ha indicato il Comune di Messina quale stazione appaltante per i lavori di ampliamento del porto di Tremestieri. Un momento atteso sin dallo scorso 30 settembre, data in cui erano scaduti i “poteri speciali” concessi per l’emergenza traffico a Messina. Emergenza traffico mai terminata in considerazione del fatto che i tir continuano a scorrazzare in città e che l’ampliamento del porto di Tremestieri non è mai neppure iniziato.

E del resto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, era stato chiaro già in occasione di quella mancata proroga. Non si trattava di una decisione politica ma di precise disposizioni di legge. Secondo quanto prevede l'art. 3 comma 2 del decreto legge numero 59/2012 convertito con modificazioni dalla numero 100/2012, le gestioni commissariali non sono suscettibili di proroga o rinnovo se non una sola volta e comunque non oltre il 31 dicembre 2012.

I “poteri speciali” a Messina vennero concessi nel 2007, per poi essere prorogati il 29 dicembre 2011 sino al 30 giugno 2012 e poi ancora sino al 30 settembre 2012. A nulla sono valse dunque le richieste giunte da più parti. L’ultima la fece in campagna elettorale il candidato sindaco Felice Calabrò che consegnò una raccolta di firme al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Poteri speciali a parte, era un’altra la richiesta pressante di Autorità Portuale, Comune ed altri esponenti politici, relativa all’ampliamento del porto di Tremestieri: la necessaria indicazione di una stazione appaltante, il soggetto che affida gli appalti pubblici e gestisce i rapporti con l’impresa e la direzione dei lavori.

Ce ne ha messo di tempo la Protezione Civile nazionale per farlo, ma alla fine il responso è arrivato. Tramite l’ordinanza numero 93, è stato regolato il subentro del Comune di Messina “nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità ambientale determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nella città di Messina”.

In particolar modo, per queste finalità – si legge nell’ordinanza – “il segretario generale della città di Messina, Santi Alligo, è individuato quale responsabile del coordinamento degli interventi integralmente finanziati e contenuti in rimodulazioni dei piani delle attività già formalmente approvati alla data del 30 settembre 2012. Egli è autorizzato a porre in essere le attività occorrenti per il proseguimento in regime ordinario delle iniziative in corso finalizzate al superamento del contesto critico in rassegna, e provvede alla ricognizione ed all'accertamento delle procedure e dei rapporti giuridici pendenti, ai fini del definitivo trasferimento delle opere realizzate ai Soggetti ordinariamente competenti”.

L’ordinanza è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 19 giugno e, a partire da quella data, l’incarico ha validità di 24 mesi, “salvo proroga da disporsi con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze previa relazione che motivi adeguatamente la necessità del perdurare della contabilità medesima in relazione al cronoprogramma degli interventi ed allo stato di avanzamento degli stessi. Il predetto Soggetto è tenuto a relazionare al Dipartimento della protezione civile, con cadenza semestrale, sullo stato di attuazione degli interventi”.

Compito affidato, dunque, al segretario generale di palazzo Zanca, Santi Alligo. “Ma mi avvarrò di uno staff di funzionari – afferma – e di persone competenti in materia. Sono rimasto un po’ sorpreso dalla nomina perché era opportuno che venisse indicato un tecnico e, come segretario, ho già tantissimo lavoro da affrontare. Ma non per questo mi tiro indietro”.

Il porto di Tremestieri non è l’unica opera inserita nel rendiconto inviato lo scorso anno alla Protezione Civile, ma è di certo la più importante: “Occorre effettuare concretamente la consegna per dare l’avvio ai lavori – prosegue Alligo -. Degli espropri se ne era occupato il dirigente Giovanni Bruno ed insieme riprenderemo in mano la situazione. In questi giorni, poi, chiamerò l’ing. Di Sarcina, che è il responsabile unico del procedimento. Ho inoltre già attivato l’operato di due funzionari di segreteria per verificare, presso la Banca d’Italia, se i costi da affrontare corrispondono con quanto c’è in giacenza”.

Finalmente, dunque, viene risolto il problema della mancanza di una stazione appaltante. Ma, dicevamo, la strada è ancora lunga. Perché solo il mese scorso l’appalto è stato definitivamente affidato alla Coedmar, impresa che ha vinto il ricorso sia al Tar sia al Consiglio di Stato contro l’aggiudicazione alla Sigenco, siglata il 9 marzo del 2012. Oltre un anno perso per i ricorsi, dunque, ma i lavori non possono ancora iniziare. La Coedmar, infatti, dovrà presentare al Ministero, entro sessanta giorni, i documenti necessari per ottenere l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale, procedura che richiederà alcuni mesi. Ben che vada, i lavori potrebbero iniziare nel 2014. Poi, da contratto, avranno una durata di 730 giorni, due anni. Volendo essere ottimisti, Messina potrebbe dotarsi di un grande porto e liberarsi dalla schiavitù dei tir solo nel 2017.

Ecco allora che, a breve, dovranno consumarsi alcuni passaggi fondamentali. Nel mese di settembre il nuovo bando di gara, triennale, per la concessione della rada San Francesco, sperando sia l’ultima, come negli obiettivi, più volte dichiarati, dell’Autorità Portuale.

A fine anno, poi, si confida, il termine dei lavori di consolidamento della diga più volte danneggiata dalle mareggiate. Da oltre due anni, ormai, il porto opera a mezzo servizio, con solo una delle due invasature esistenti. Col ripristino della seconda, la percentuale di mezzi pesanti che il porto a sud potrebbe “smaltire” si avvicinerebbe all’80 % e, con opportune aree di stoccaggio, anche al 90 %. Numeri che potrebbero far pensare anche alla chiusura anticipata della rada San Francesco prima ancora dell’ampliamento del porto di Tremestieri, come prospettato in campagna elettorale dal sindaco Renato Accorinti, appoggiato anche dal presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, che aveva – come si legge nel verbale di una delle riunioni sul nuovo bando per la rada – “ribadito con forza la necessità di inserire elementi che prevedano la possibilità di revocare la concessione in qualsiasi momento nel caso in cui si risolvano tutte le criticità”. Staremo a vedere.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Ogni tanto si ricordano che in Italia o in Sicilia esiste una Città chiamata Messina!!!!

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