L’Università pensa ad un nuovo sistema di premialità per gli studenti, al di là del reddito

L’Università pensa ad un nuovo sistema di premialità per gli studenti, al di là del reddito

L’Università pensa ad un nuovo sistema di premialità per gli studenti, al di là del reddito

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domenica 22 Giugno 2014 - 05:48

Presentata al Consiglio d’Amministrazione la relazione del primo semestre del CUS Unime A.S.D., che riguarda le attività di indirizzo e coordinamento sportivo svolte per l’Università. Sei gli asset principali, ecco quali. L’Ateneo peloritano compie anche il primo passo anche verso il regime di contabilità economico-patrimoniale

Seduta particolarmente prolifica per il Consiglio d’amministrazione dell’Università di Messina, che è tornato a riunirsi venerdì. Innanzitutto, sono state tracciate le linee guida relative alla premialità per gli studenti meritevoli. Già per quanto riguarda l’Anno Accademico in corso, saranno introdotte delle importanti novità. L’Ateneo, infatti, adotterà un sistema di premi che eviterà le discriminazioni connesse a quello dei rimborsi. In quest’ultimo caso il riconoscimento economico era pari alle tasse pagate, a loro volta commisurate al reddito dello studente. Il nuovo metodo, invece, garantirà una somma legata ai risultati raggiunti nel corso della carriera universitaria, al di là della fascia di reddito di provenienza.

Dopo il via libera del Consiglio, si provvederà adesso alla stesura del regolamento. Allo studio anche una metodologia che dovrebbe consentire agli iscritti di ottenere il premio anche senza presentare domanda, sfruttando il costante monitoraggio, mediante sistemi informatici, degli esami che ciascuno studente sostiene.

Dando seguito alla riforma iniziata già nei mesi scorsi con l’adozione del bilancio unico, l’Ateneo peloritano – con la delibera del CdA – compie ora il primo passo anche verso il regime di contabilità economico-patrimoniale. In questa operazione si avvarrà anche della consulenza di altre Università, come quella di Catania, che hanno già effettuato il passaggio. In cambio, metterà a disposizione di questi Atenei strumenti, quale ad esempio il Piano Performance, per i quali risulta essere all’avanguardia.

È stata infine presentata al Consiglio d’Amministrazione la relazione del primo semestre del CUS Unime A.S.D., che riguarda le attività di indirizzo e coordinamento sportivo svolte per l’Università.

L’organizzazione, diretta da Antonino Micali, è stata strutturata su sei asset principali: attività sportiva universitaria, attività agonistica individuale e di squadra (junior e senior), scuole sportive (attività di avviamento e formazione allo sport), attività sportiva amatoriale del benessere e del tempo libero (fitness, nuoto libero, tennis, arti marziali, calcetto, atletica e preatletica, summer village e grest), affitti impianti (eventi, manifestazioni sportive, attività del tempo libero) e manifestazione ed eventi.

Nel volley, nella ginnastica artistica e nel nuoto, il CUS Unime in termini numerici è divenuto il primo centro di avviamento allo sport dell’intera provincia messinese.

Il CUS Unime ha anche partecipato ai recenti Campionati Nazionali Universitari di Milano, selezionando gli atleti sulla base dei risultati ottenuti a livello nazionale nella stagione in corso. Questo ha permesso di schierare atleti di assoluto valore, ottenendo una medaglia d’oro, due d’argento e una di bronzo.

Numerosi, poi, gli eventi sportivi organizzati presso la Cittadella dell’Annunziata

2 commenti

  1. invelatosempre 22 Giugno 2014 18:43

    Finalmente ci sono arrivati!
    Hanno scoperto che i loro figli, quelli con l’avvenire già assicurato, col posto di Associato o di Ordinario già in preparazione così come i figli di coloro che contano e che la domenica sono sempre in fila al Duomo a sentir messa, così come i figli delle varie dame di compagnia, cavalieri senza cavallo e fratelli di confraternite varie hanno tutti la media del trenta e lode. Chissà come mai…
    Quindi perché dividere le risorse economiche con chi appartiene a famiglie disagiate, con chi necessità di lavorare per potersi permettere gli studi, con chi ha redditi bassi, visto che ormai i redditi alti in questa città si trovano solo nelle tasce degli impiegati e questi per essere tali devono essersi inchinati a chi comanda in città.
    Ecco da adesso questa anormalità in città è stata abrogata. Abbiamo un altro serio motivo per essere fieri della nostra ” messinesita’ “. Non era così che diceva sempre Buzzanca?

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  2. invelatosempre 22 Giugno 2014 18:43

    Finalmente ci sono arrivati!
    Hanno scoperto che i loro figli, quelli con l’avvenire già assicurato, col posto di Associato o di Ordinario già in preparazione così come i figli di coloro che contano e che la domenica sono sempre in fila al Duomo a sentir messa, così come i figli delle varie dame di compagnia, cavalieri senza cavallo e fratelli di confraternite varie hanno tutti la media del trenta e lode. Chissà come mai…
    Quindi perché dividere le risorse economiche con chi appartiene a famiglie disagiate, con chi necessità di lavorare per potersi permettere gli studi, con chi ha redditi bassi, visto che ormai i redditi alti in questa città si trovano solo nelle tasce degli impiegati e questi per essere tali devono essersi inchinati a chi comanda in città.
    Ecco da adesso questa anormalità in città è stata abrogata. Abbiamo un altro serio motivo per essere fieri della nostra ” messinesita’ “. Non era così che diceva sempre Buzzanca?

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