L’Amministrazione chiede il risarcimento nei confronti di chi ritarda il dissesto

L’Amministrazione chiede il risarcimento nei confronti di chi ritarda il dissesto

Serena Sframeli

L’Amministrazione chiede il risarcimento nei confronti di chi ritarda il dissesto

Tag:

venerdì 04 Gennaio 2013 - 18:04

Importanti dichiarazioni di Pino e dell’assessore Midili nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione dopo la scadenza del termine ultimo del 31 dicembre

"L’Amministrazione comunale ha deciso di avviare presso la procura generale della Corte dei Conti azione di responsabilità per danno patrimoniale nei confronti di coloro che stanno ritardando il dissesto”. Ad affermarlo il sindaco Carmelo Pino e l’assessore alle Finanze, Pippo Midili nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione dopo la scadenza del termine ultimo del 31 dicembre.

“I ritardi nella dichiarazione di dissesto – ha esordito il sindaco Pino – hanno provocato danni alla collettività, facendo perdere al Comune di Milazzo la possibilità di attingere a trasferimenti dello Stato e della Regione; un danno che può essere quantificato in alcune decine di milioni di euro che qualcuno dovrà risarcire ai cittadini; un danno del quale questa Amministrazione chiederà conto alla Procura della Corte dei Conti e al Ministero degli Interni vista la mancata adozione ad oggi, degli atti consequenziali alla diffida al Consiglio comunale scaduta lo scorso 31 dicembre”.

Nello specifico è invece entrato l’assessore Midili, fornendo anche cifre e riferimenti normativi.

“Sino ad oggi con senso di responsabilità abbiamo tenuto un atteggiamento di attesa ma ciò non significava che eravamo soggetti disinteressati. Quando però accade che un atto di diffida emesso dalla massima espressione dello Stato sul territorio rimanga disatteso, provocando danni pesantissimi alla comunità, non possiamo più rimanere in silenzio”.

Midili continua spiegando che “L’ostinazione del presidente del consiglio comunale e di un gruppo di consiglieri che lo scorso 22 dicembre ha portato all’approvazione di un atto deliberativo privo dei pareri tecnico e contabile, impedendo ad altri consiglieri di votare la delibera di dissesto, ha arrecato un danno patrimoniale per le casse dell’Ente e quindi per i cittadini di Milazzo. Questo danno scaturisce da due leggi: la prima, statale, è la 213/2002 che prevede il finanziamento attraverso un fondo a rotazione di somme anche per quei Comuni che alla data di pubblicazione della legge (7 dicembre) avevano dichiarato il dissesto; l’altra opportunità invece scaturiva dalla legge regionale 70 che all’art. 5 prevede che i Comuni in dissesto, alla data del 31 dicembre, avrebbero potuto beneficiare del finanziamento previsto dal governo Crocetta nonostante il rispetto del Patto di stabilità negli anni 2010 e 2011. Un particolare questo che al presidente del Consiglio sarà sfuggito”.

L’assessore Midili ha poi aggiunto che un altro danno determinato dal comportamento della Presidenza del Consiglio potrebbe scaturire dalla vendita all’incanto, fissata per giorno 19 gennaio, dei Molini Lo Presti che, a fronte di una perizia di 9 milioni di euro, ha una base d’asta di appena 2 milioni e 800 mila euro.

“Un fatto di gravità assoluta- prosegue Pino- che tutta la città ha l’obbligo di impedire. Per questo, al di là dell’azione di responsabilità che l’Amministrazione ha deciso di avviare a tutela degli interessi dei propri cittadini, l’auspicio è che possa al più presto giungere l’atto di nomina del commissario prefettizio, così come prevede la legge, al fine di chiudere un iter che una parte del consiglio comunale, per testardaggine e cecità amministrativa, ha voluto bloccare per quasi un anno. E’ incredibile infatti come il Presidente del Consiglio Comunale ed i consiglieri che hanno ritenuto di seguirlo in questa avventura non abbiano tenuto in alcun conto di quanto espresso dal Prefetto di Messina, cancellando un atto prefettizio sulla base di una convinzione interpretativa suggerita dal suo pool di avvocati che, per quanto bravi, non rappresentano certo un organo deputato a mettere in discussione le ordinanze Prefettizie e soprattutto non possono sostituirsi a quanto stabilito dalla magistratura contabile dello Stato”.

Da ultimo l’esponente della giunta Pino ha evidenziato come in quest’ultimo anno il Comune ha subìto l’arrivo di un enorme numero di commissari ad acta che hanno pignorato le casse comunali per 683 mila euro di sorte capitale e per un milione di euro tra interessi e rivalutazione monetaria, vanificando anche l’ottimo lavoro svolto che ci ha permesso di chiudere l’anno con un avanzo di amministrazione di ben 3 milioni e 700 mila euro che sommati a 3 milioni e 200 mila del 2011, confermano l’oculatezza della gestione amministrativa.

Midili conclude affermando che “purtroppo il pesante fardello del passato continua, in assenza della dichiarazione di dissesto, a condizionarci e a condizionare i cittadini in quanto all’Ente non permette, a causa delle gravi anomalie contabili accertate dalla magistratura contabile, di predisporre né il bilancio consuntivo 2011, né il bilancio preventivo 2012, e ai cittadini, conseguentemente, di fruire di quei servizi che dovrebbero essere resi alla comunità”. (Serena Sfarmeli)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007