A Fondo Pugliatti e Rione Ariella preoccupanti condizioni di degrado. Necessari interventi celeri e sinergici

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venerdì 26 Agosto 2011 - 08:21

La richiesta inoltrata agli assessorati competenti dal consigliere della III circoscrizione Minutoli. Le palazzi vanno in pezzi ma nessuna sembra accorgersi di nulla

L’abbandono di cose o persone a Messina non fa quasi più notizia, segno evidente che qualcosa nell’amministrazione e nella gestione del territorio sembra proprio non procedere per il verso giusto. Soprattutto in quelle zone di quartieri meno esposte al pubblico ma che non per questo dovrebbero essere esenti da interventi che ne migliorino l’aspetto e la condizione. E’ questo il caso di rione Ariella e Fondo Pugliatti, nelle imemdiate vicinanza del Viale Europa, a ridosso dell’ospedale Piemonte, dove la situazione, come segnalato dal consigliere della III circoscrizione Minutoli, è di vera emergenza, soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Pessimo è infatti lo stato di conservazione delle strutture delle palazzine che vi insistono. Gli edifici, in mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, vanno progressivamente in malora generando preoccupazione tra i residenti.

Gli ultimi interventi agli edifici, sono stati effettuati nel lontano 2001, quando a dirigere l’Istituto Autonomo Casa Popolari era l’attuale deputato alla Camera Garofalo: «Sono passati quasi dieci anni, ed evidentemente a causa di lavori eseguiti non correttamente secondo il capitolato regionale – afferma Minutoli – la situazione delle palazzine sembra addirittura peggiore di quella passata. Si possono rilevare intonaci dei cornicioni e dei parapetti staccati, con esposizione agli agenti atmosferici dei ferri delle strutture portanti, androni con intonaci dei tetti e delle pareti crollati a causa delle infiltrazioni subite nel corso degli anni. Non è certamente migliore la situazione all’esterno, dove a farla da padrone sono topi, scarafaggi e zanzare che hanno infestato l’ambiente provenienti dai tombini fognari».

Preoccupa molto un muro di protezione della strada alto circa 5 metri, privo di intonaco e da cui sporgono spuntoni in ferro. «Bisogna inoltre tenere presente – continua Minutoli – che nella parte circostante l’ingresso della galleria antiaerea risalente alla seconda guerra mondiale e che mette in collegamento la zona con il vecchio ricovero Santa Marta, insistono baracche abitate da nuclei familiari storici che, inseriti nelle apposite graduatorie di assegnazione di alloggi, poiché censiti in ambito di risanamento da decenni, attendono con pazienza una sistemazione, osservando l’evolversi delle situazioni politiche che hanno generato i ritardi fino ad oggi subiti. Non va meglio analizzando l’impianto fognario, anch’esso rivisitato alcuni decenni fa, oggi vetusto ed insufficiente a smaltire i liquami che, puntualmente a cadenza quindicinale, richiede interventi di espurgo per l’eliminazione di intasamenti che generano carenze igienico sanitarie con gravi rischi per la salute pubblica».

Situazioni al limite della vivibilità, ma nessuno sembra accorgersi di nulla. Le richieste di intervento sono sempre più frequenti e secondo Minutoli vanno discusse nel corso di un tavolo tecnico che permetta il raggiungimento di determinati obiettivi: realizzazione dei lavori di messa in sicurezza delle palazzine ove ancora risulti la proprietà Iacp; realizzazione di un progetto per la realizzazione di un nuovo impianto fognario; bonifica ambientale delle baracche e delle zone circostanti. A ciò si dee però aggiungere una valutazione immediata della situazione degli occupanti e verifica delle graduatorie di assegnazione alloggi, fino ad oggi vero e proprio tabù; Pianificazione certa della progettazione propedeutica al reperimento delle somme necessarie per la realizzazione degli interventi richiesti. Affinchè ciò possa avvenire, sottolinea però Minutoli, è necessari una maggiore sintonia e sinergia fra i vari assessorati competenti. (E.DP)

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