Piano di riequilibrio esteso da 10 a 20 anni. Con la solita urgenza

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Piano di riequilibrio esteso da 10 a 20 anni. Con la solita urgenza

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martedì 09 Gennaio 2018 - 11:45

Il capogruppo di “Felice per Messina” Giuseppe Santalco commenta : “Siamo alle solite!” La replica dell'assessore Cuzzola.

Il piano di riequilibrio sarà rimodulato. Ancora una volta. Come già annunciato dall’assessore Cuzzola qualche giorno fa , il Comune di Messina ha deciso di prendere al volo l’occasione concessa dal Governo nazionale, con la Legge di Bilancio 2018, di estendere la procedura da 10 a 20 anni. Ieri sera è stata approvata la delibera che avvia il nuovo percorso, dando mandato al Dipartimento Servizi Finanziari di procedere alla rimodulazione del piano.

La giunta Accorinti è convinta che allungando a 20 anni la manovra finanziaria sarà più facile alleggerire i bilanci e favorire la spesa per servizi da rendere alla collettività e consentire migliori prospettive per l’economia cittadina.

I tempi però sono strettissimi, perché la delibera relativ alla rimodulazione del piano dovrà approdare in Consiglio comunale entro il 15 gennaio .

Ancora una volta quindi bisognerà correre e fare tutto di fretta. Circostanza questa che viene commentata negativamente dal capogruppo di “Felice per Messina” Giuseppe Santalco. “Siamo alle solite! Non essendo ancora pronto il Piano di Riequilibrio rimodulato e pervenendo quest’ultimo presumibilmente 1/2 giorni prima della scadenza, come sempre il Sindaco chiederà la convocazione di una Commissione urgente e di un Consiglio Comunale urgente”, scrive in una nota

“In questa fase – continua l’esponete di centrodestra – non ritengo di entrare nel merito, non conoscendo ancora la rimodulazione, stigmatizzo ancora una volta i tempi ed i modi con cui si intende affrontare la questione “Piano di Riequilibrio”, avviando una procedura da parte dell’Amministrazione l’8 gennaio in maniera monca, in quanto ancora di fatto il Piano di Riequilibrio non è stato predisposto, lasciando il cerino in mano ai Revisori ed ai Consiglieri Comunali”.

Santalco invita quindi la giunta Accorinti “a fare in modo di consentire ai consiglieri “di analizzare ed approfondire le rimodulazione che sarà proposta non all’ultimo giorno e con il consueto ormai carattere di urgenza”.

Ecco la replica dell'assessore Cuzzola a Santalco: "Varata la delibera di Giunta per la proposta al Consiglio della riformulazione del piano, cominciano a leggersi gli interventi di quanti non condividono questa scelta della Amministrazione, i cui vantaggi l’Assessore Signorino non mancherà di illustrare nella sede opportuna. Io invece vorrei precisare, ad onor di verità e chiarezza per il lettore, che entro il 15 gennaio il Consiglio non dovrà votare il piano riformulato, bensì la semplice volontà di riformularlo. Come si ricava agevolmente dalla, semplice, lettura della norma. Infatti, alla luce del comma 889, della legge di bilancio, gli enti locali che hanno presentato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale possono rimodulare o riformulare il predetto piano, al fine di usufruire delle modifiche introdotte dal comma 888, che ne consente, in alcuni casi il prolungamento della durata. Gli enti locali che intendono avvalersi di tale facolta' trasmettono la deliberazione consiliare contenente la relativa richiesta alla competente sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell'interno nel termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il consiglio dell'ente locale, entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di esecutivita' della deliberazione di cui al periodo precedente, approva il piano rimodulato o riformulato, corredato del parere dell'organo di revisione economico-finanziaria".

2 commenti

  1. ma Santalco invece di fare polemica se non è convinto perchè non vota contro,ci piglia per il c..o

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  2. MessineseAttento 11 Gennaio 2018 21:28

    Santalco, capogruppo di “Felice per Messina”, approdato in consiglio con i voti del centrosinistra, oggi scrive da appartenente a Forza Italia (forse dovrei scrivere a Genovese). Questa di per se è già una vergogna, ma non quanto quella che viene a galla, ignominiosamente, nell’articolo: ovvero che il Santalco non è capace di leggere e capire una semplicissima delibera. Questa è la classe politica che molti sognano nuovamente al potere, peccato che non abbiano gli attributi per dire il perché!

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