L'amministrazione costretta a un nuovo passo indietro, stavolta tocca al mercatino di Natale

L’amministrazione costretta a un nuovo passo indietro, stavolta tocca al mercatino di Natale

Francesca Stornante

L’amministrazione costretta a un nuovo passo indietro, stavolta tocca al mercatino di Natale

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sabato 14 Dicembre 2013 - 01:40

Per una serie di dubbi e intoppi burocratici la giunta Accorinti ha stoppato l'organizzazione del mercatino di piazza Duomo. La delibera con cui si decideva di concedere gli spazi del centro a quanto pare non è in linea con il regolamento in vigore. Si cercherà comunque di trovare una soluzione.

Gli stand erano già stati allestiti da giorni, all’interno i vari commercianti e associazioni che avevano ottenuto la concessione avevano praticamente sistemato tutto, già in questo week-end doveva prendere il via il mercatino di Natale di piazza Duomo, ma l’iniziativa pare essere a rischio. L’amministrazione comunale, promotrice dell’evento, tenterà di trovare al più presto la soluzione per scongiurare il peggio e creare le condizioni affinché i mercatini possano animare le zone principali del centro, c’è però da risolvere un problema burocratico che nelle ultime 48 ore ha paralizzato tutto. Un dato è certo: la Giunta comunale ieri pomeriggio ha revocato la delibera dello scorso 5 dicembre che appunto apriva ad associazioni e commercianti la possibilità di richiedere la concessione di spazi pubblici. Una scelta obbligata, in attesa di mettere le cose a posto, ma che ha fatto andare su tutte le furie chi intanto a piazza Duomo si è visto spuntare gli uomini della Polizia Municipale che hanno stoppato tutto. Con l’ulteriore beffa che a dover togliere nuovamente tutto sono stati solo gli assegnatari di un solo lato di stand, mentre i dirimpettai hanno continuato indisturbati a lavorare. Una beffa figlia di autorizzazioni già concesse da un lato e in via di definizione dall’altro.

A segnalare il problema direttamente all’assessore al commercio Patrizia Panarello era stato il consigliere e capogruppo Daniele Zuccarello che per l’occasione ha rispolverato un documento che conosce bene: il regolamento sulle concessioni del suolo pubblico. Nel regolamento ci sono infatti alcuni passaggi che dicono chiaramente che le zone del centro non possono essere concesse ad attività commerciali, salvo chi somministra, dunque i locali. Proprio quest’ultimo tassello era stato aggiunto dal consigliere Zuccarello che con una serie di emendamenti aveva anche tolto all’assessore al ramo la possibilità di decidere comunque in modo discrezionale. Restava solo la possibilità di sfruttare queste aree da parte delle associazioni, delle onlus e di chiunque operi senza fini di lucro. Dunque il regolamento sarebbe chiaro. Cosa è invece accaduto? L’amministrazione, con l’intento di promuovere le attività delle associazioni culturali e degli operatori commerciali, anche ambulanti e occasionali, aveva adottato un provvedimento che però cozza con il regolamento attualmente in vigore. Una soluzione tampone ci sarebbe e si riferisce ad un altro punto dell’articolo 15 del regolamento che definisce tutti i dettagli dell’occupazione suolo. In pratica il Comune potrebbe concedere alle associazioni che ne hanno fatto richiesta gli spazi ma per 4 giorni al mese. A questo problema, ha spiegato Zuccarello, si potrebbe ovviare secondo una specifica interpretazione della legge che non chiarisce se si possono cumulare le giornate e poter coprire così tutto il periodo natalizio. Dubbi che hanno spinto la giunta a ritirare la proposta e a chiedere delucidazioni a quei consiglieri che c’erano quando il Consiglio scorso approvò le modifiche al regolamento. La presidente Emilia Barrile, contattata in fretta e furia, ha assicurato che già lunedì mattina convocherà i capigruppo per spiegare all’amministrazione i passaggi poco chiari. Zuccarello però a sua volta si chiede come mai in occasione del ferragosto lo stesso regolamento fu applicato alla perfezione, con tanto di ambulanti multati, e oggi invece è scoppiato il caos. L’intento dell’amministrazione di regalare attraverso questa iniziativa un po’ di Natale ai messinesi poteva tranquillamente andare in porto se in questi mesi altre proposte dello stesso Zuccarello non si fossero perse tra i meandri di Palazzo Zanca. Il consigliere lo scorso 31 agosto presentò ulteriori modifiche per consentire ad ambulanti e commercianti la possibilità di essere presenti anche nelle zone del centro, ad oggi però non se ne sa nulla.

Dunque cosa accadrà adesso? Al momento è tutto fermo, l’amministrazione però non vuole rinunciare al progetto. Dunque saranno nuove giornate di fuoco.

Francesca Stornante

19 commenti

  1. Alla banda Bassotti abbiamo sostituito la banda degli incapaci.
    Comunque vada è stato un successo.
    Fino a 6 mesi fa sindaco ed assessori di cosa si occupavano?
    Perchè non lo ricominciano a fare?
    Sono estremamente patetici.

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  2. mandiamo gli ambulanti in Tibet

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  3. Giunta Accorinti Incapaci

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  4. Stiamo facendo ridere l’Italia intera!
    Ma vi rendete conto che razza di gente governa…..o almeno tenta di farlo, Messina?

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  5. “la banda degli incapaci” “Tibet” “Giunta Accorinti incapace” “che razza di gente governa”… ma sapete parlare solo per slogan o la testa la sapete anche usare per un ragionamento logico? siete talmente abituati all’illegalità e all’abusivismo che chi tenta di rimanere dentro i paletti delle regole viene visto come un alieno! i mercatini sono saltati perchè i dirigenti pubblici che dovevano firmare non hanno fatto il proprio dovere. Non è la prima volta che la dirigenza tenta di mettere i bastoni fra le ruote della giunta, e lo fanno coscenti che tanto la gente superficiale non va a vedere dove è il problema ma si riempie la bocca di “tibet” e “uccelli”

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  6. Questo fa capire che chi criticava le altre amministrazioni di incapacità è ancora più incapace di chi c’era prima. E quindi stipendio rubato prima e stipendio rubato ora. Noi faremo questo,faremo quello,ma fino ad ora hanno fatto solo brutte figure a livello nazionale oltre a non concludere un bel nulla per la città. Caro Accorinti la gente non ti crederà più quando non sarai più sindaco. Anzi sarai ricordato come uno dei più incapaci nella storia dell’amministrazione Messinese.

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  7. Dove sono i sostenitori dell’amministrazione Accorinti???? Dovete difenderli sempre, anche in situazioni di evidente incapacità, come questa, altrimenti siete sostenitori a convenienza haahhahaahh

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  8. MessineseAttenta 14 Dicembre 2013 13:03

    Ma da una banda di +++++ cosa pretendete?
    Fanno come Cimabue, il fraticello del Carosello, che faceva una cosa e ne sbagliava due.
    Il guaio è che questi non fanno nemmeno una cosa.
    L’avete letto il sito on line della Stampa di Torino?
    Accorinti (“il sindaco con i sandali”) è stato ridicolizzato per la questione dei pasti a pagamento anche per i poveri.
    Meno male che ignoti benefattori hanno provveduto ad eliminare la vergogna (ma questo Tempostretto NON lo ha pubblicato = voto 4-)
    Messina come Adro.

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  9. MessineseAttenta 14 Dicembre 2013 13:06

    E che sono scemi?
    Il t+++++++ sei mesi fa guadagnava 1.800 euro al mese.
    Oggi guadagna quasi+++++++ euro al mese.
    In campagna elettorale aveva dichiarato che la differenza l’avrebbe destinata ai poveri.
    A sè stesso, appunto.

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  10. bernardo santilli 14 Dicembre 2013 14:19

    per la serie “oggi le comiche”.Ma quando ve ne tornate a protestare contro il ponte,almeno non combinavate guai ed eravate anche simpatici.Governare è decisamente un altra cosa.

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  11. Dilettanti allo sbaraglio….!

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  12. Dimostra quello che dici altrimenti meriti solo una querela per diffamazione.

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  13. io credo (e sono certo di non sbagliare) che lei di quell’articolo della Stampa ha letto solo il titolo, tendenzioso e fuorviante rispetto al reale contenuto dello stesso. Si sforzi di approfondire un pochino.
    Messina come Adro è l’affermazione più superficiale che ho mai letto su questo sito, lei paragona una soluzione tampone di quindi giorni, al costo “esorbitante” di €.16 (tre pacchi di sigarette) alle ideologie razziste di un sindaco che ha fatto la fine che si meritava (si legga la cronaca giudiziaria di Adro)… livello bassissimo

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  14. MessineseAttenta 14 Dicembre 2013 16:44

    L’articolo l’ho letto integralmente e la figura che fa il suo +++++è peggiore di quella prodotta dal titolo.
    Un +++++ non diventa, di botto, capace solo perchè porta la fascia tricolore.

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  15. MessineseAttenta 14 Dicembre 2013 16:48

    Proprio lui, il sindaco alternativo che governa Messina con la forza dei simboli – i piedi nudi al municipio, i lunghi silenzi new age, le magliette al posto di giacca e cravatta – su un simbolo è inciampato.

    La mensa dei bambini.

    Quella che l’anno scorso gettò nella polvere sindaci leghisti colpevoli di lasciare i piccoletti digiuni se le famiglie non pagavano. Adesso è lui, Renato Accorinti, l’anarchico, l’alfiere delle battaglie non violente, dell’ambientalismo, dell’antimafia, il professore di scuola che ha rinunciato alla sua indennità, a essere accusato di affamare le piccole bocche di un Comune che ha preso in mano a giugno scorso con 392 milioni di buco e il timbro di pre-dissesto.

    A fare scattare le accuse è stata la delibera, firmata dall’assessore all’Istruzione Patrizia Panarello, che ha imposto un contributo per la mensa anche alle famiglie più povere, quelle con un reddito Isee che non supera i duemila euro l’anno: 80 centesimi a pasto, a fronte dei 4,40 euro a carico della fascia più danarosa, oltre i 20 mila euro. «Far pagare la mensa a questi bambini – tuona Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina – dimostra astrazione dal contesto sociale nel quale si opera, visione elitaria della società, noncuranza nei confronti di chi soffre, assenza di strumenti, cultura e sensibilità sufficienti a comprendere le condizioni di vera difficoltà economica».

    L’opposizione si scatena, agitando spettri dickensiani: bambini con il panino vuoto in mano e il naso incollato alla mensa a guardare i compagni pingui che si abbuffano. Piccoletti magri e affamati respinti da maestre che nascondono le lacrime. In realtà niente di tutto questo: le 700 famiglie a basso reddito hanno scongiurato il rischio di tenere i figli a pancia vuota, pagando gli ottanta centesimi a pasto. In totale 16 euro: perché il provvedimento vale soltanto per venti giorni, fino al 23 dicembre, il tempo di predisporre il bilancio 2014 ed elaborare a gennaio un nuovo bando.

    Ma l’inciampo resta, aggravato dai consigli naïf del sindaco: «Rimango convinto che la cosa migliore sia portarsi i panini da casa, ai costi più bassi possibili, perché il cibo della mamma è il più buono del mondo. Quando portavo i miei bambini in gita, per non andare nei ristoranti costosi dove dopo un’ora di attesa ti davano una cotoletta che potevi sbattere al muro, gli facevo portare due panini. Ho fatto così per decenni».

    Il ricordo da buon padre di famiglia non ha sedato gli animi, anzi. Più convincenti sono apparse le spiegazioni tecniche dell’assessore, la quale ha detto che, in una situazione di pre-dissesto, il Comune è obbligato a chiamare i cittadini a coprire il 36% del costo dei servizi. Le strade erano due: o esentare i più poveri e spalmare la cifra sulle quattro fasce di reddito più alte, o chiamare a contribuire anche i meno abbienti, che rappresentano ben il 40% del totale. Si è scelta la seconda strada. «Non eravamo contenti né del tutto convinti, ma ci siamo fidati, forse sbagliando – dice l’assessore – di dirigenti scolastici che ci invitavano a cancellare la fascia di chi non versava niente. Sembra che molti ne approfittassero, che in realtà non avessero redditi così bassi. In ogni caso, per la prima volta nella storia di questa città, adesso pagano tutti, senza alcuna morosità. E nessuna delle famiglie ha protestato».

    Accorinti, in realtà, l’aveva pensata diversamente, la mensa. Qualcosa di etico, di autogestito, con le scuole a coltivare l’orto, a fare i formaggi, a cucinare prodotti a chilometri zero. Peccato che normative e regolamenti gli abbiano fatto abbandonare i sogni new age. «E poi vai a vedere qual è lo scandalo? Abbiamo dato questo pasto a 80 centesimi – si difende -. Sfido il mondo a dirmi se qualsiasi bambino non ha un panino asciutto in casa che costa almeno 80 centesimi. Detto questo, al prossimo bando mettiamoci tutti intorno a un tavolo: potremo fare meglio».

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  16. invece uno capace cosa avrebbe fatto? avrebbe mandato in mobilità 120 dipendenti per non fare pagare 16 euro? si poteva fare diversamente lasciando l’esenzione e “caricando” di più sui redditi altri, certo, ma ai fini delle polemiche non sarebbe cambiato niente visto che denota una certa propensione all’insulto continuo (chi non la pensa come Lei è incapace!!, oltre questo non ho mai letto una sua posizione chiara su un problema). La cosa più assurda e che non ho sentito una lamentela da parte di queste famiglie povere, che hanno pagato tutte, che nella loro povertà hanno una dignità sicuramente superiore ai commentatori seriali. Adesso arriva la TARES e l’IMU e chissà cos’altro… avranno problemi più grossi di 0.80 euro al giorno!

    p.s. Messina come Adro rimane una bestialità

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  17. UN CORO STONATO… – Ma come fa Zuccarello a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte? E ora chi pagherà quei poveri cristi, non certo ricchi commercianti, che speravano di vendere qualcosa e farsi un Natale meno triste?
    C’è anche in questa vicenda grottesca tutta la sufficienza degli apparati burocratici comunali, la superficialità e la strafottenza degli addetti ai lavori, l’assenza di una struttura di comunicazione interna che serva a relazionare fra loro competenze e prerogative.
    Sembra un coro di voci stonate in cui ognuno legge la musica che vuole o, non sapendo di musica, interpreta ad orecchio scambiando diesis per bemolle.
    E non v’è alcuno che ha il coraggio civile di prendere a pedate nel +++++chi fa il bastian contrario.

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  18. herman tu meriti ben altro di una semplice querela

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