Danni al Parco Aldo Moro, il Comitato: Atto vigliacco che sa di intimidazione

Danni al Parco Aldo Moro, il Comitato: Atto vigliacco che sa di intimidazione

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Danni al Parco Aldo Moro, il Comitato: Atto vigliacco che sa di intimidazione

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venerdì 19 Gennaio 2018 - 08:13

Chi in questi mesi si è preso cura della struttura avvisa: “Non molleremo di un centimetro fino quando non si manifesti una gestione democratica del parco attraverso nuove forme di partecipazione”. LE FOTO

Bagni danneggiati e tubazioni divelti sono i segni inequivocabili dell’atto intimidatorio perpetrato ai danni della struttura che sorge all’interno del Parco Aldo Moro. La denuncia arriva dal Comitato spontaneo che in questi mesi non solo ha acceso i riflettori sullo stato di degrado e abbandono ma anche provveduto – con varie iniziative – a pulire e riqualificare quell’area dimenticata per anni dalle Istituzioni.

Un atto vigliacco che puzza di intimidazione”, tuona il Comitato Aldo Moro, che in un comunicato racconta come sono andate le cose: “Ieri mattina, in occasione dell’intervento dei VV.FF. e del “centro recupero fauna selvatica” per salvare un cinghiale rimasto intrappolato in un cappio rudimentale dentro il parco, abbiamo notato il portone dell'immobile aperto e dei rivoli d'acqua che fuoriuscivano dalla struttura. Dopo un controllo abbiamo appurato di aver subito un ignobile gesto. I bagni della struttura risultavano gravemente danneggiati: sette sanitari distrutti, le relative tubazioni sono state divelte tanto da provocare un parziale allagamento che abbiamo provveduto ad asciugare”.

È nota a tutti – sottolineano – la battaglia che il Comitato Parco Aldo Moro sta conducendo per la fruizione pubblica della struttura e già in precedenza piccoli gesti, come quello della chiusura dei cancelli con un ulteriore lucchetto, ci fecero pensare che qualcuno non condividesse la causa e la nostra presenza. L'azione gravissima subita però ci costringe ad una denuncia pubblica dell’accaduto”.

A prescindere dalla natura di questo atto vile – continua il Comitato – qualcuno vuole rendere inagibile uno spazio liberato e reso, dopo decine di anni, fruibile alla cittadinanza. Non è un caso, secondo noi, che questa aggressione non sia avvenuta negli ultimi sette anni quando la struttura vigeva in totale stato di abbandono. Perché tutto questo avviene oggi dopo la costruzione di un Comitato che ha deciso di riaprirla e costruire un percorso di partecipazione condivisa che porti i cittadini e le cittadine ad usufruire di uno spazio che gli appartiene?”.

Il Comitato Aldo Moro ribadisce inoltre quanto già espresso nelle scorse settimane e cioè che l’accordo che l’amministrazione comunale ha stipulato con INGV per le sole aree esterne non è la soluzione migliore per la cura dell’immobile. “Anzi – commentano- con quest’ultimo si sancisce in maniera definitiva la proprietà di INGV sulla struttura, che rimane in stato di abbandono. La mancanza di custodia, di manutenzione e di messa in sicurezza dei luoghi contribuiscono ad alimentare questi gesti.

Quanto accaduto ieri mattina non spaventa né fermerà l’azione del Comitato: “ha fatto altro che accrescere in noi la consapevolezza che questo spazio non deve rimanere incustodito e pertanto aumenteremo l’impegno di costruzione delle iniziative all’interno del Parco sia per prevenire questi ignobili gesti sia per costruire un senso di appartenenza al luogo da parte della città. Non molleremo di un centimetro fino quando non si manifesti una gestione democratica del parco attraverso nuove forme di partecipazione”.

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