Si rischia di perdere 2 milioni e mezzo dei fondi Pac per l'assistenza agli anziani

Si rischia di perdere 2 milioni e mezzo dei fondi Pac per l’assistenza agli anziani

Eleonora Corace

Si rischia di perdere 2 milioni e mezzo dei fondi Pac per l’assistenza agli anziani

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giovedì 10 Ottobre 2013 - 13:48

Oltre due milioni per l'assistenza domiciliare integrata agli anziani. E' la cifra compresa nella rimodulazione dei piani di zona, in cui sono compresi anche i fondi per il Piano Di Azione (PAC) previsto per le Regioni Meridionali. Se entro il 14 dicembre non vengono presentati i progetti, il distretto sanitario di Messina perde il finanziamento. Lo denunciano CGIL; CISL e UIL.

Messina rischia di perdere 2.588.507 di euro. Entro il 14 dicembre scade, infatti, la possibilità di presentare progetti e dunque accedere ai fondi messi a disposizione dal Piano D'Azione pianificato dal Ministero per le Regioni Meridionali. Oltre due milioni di euro rappresentano la somma destinata all'assistenza domiciliare integrata per anziani disponibile grazie al Fondo di Rotazione previsto dalla legge 183/1987 che garantisce risorse per i Distretti Socio-Sanitari. La Provincia di Messina, attraverso i vari distretti sanitari – 8 per 108 Comuni – ha a disposizione oltre sei milioni e cento mila euro per l’assistenza domiciliare integrata, una cifra consistente che entro il 14 dicembre prossimo deve trovare una destinazione attraverso l’elaborazione e la rimodulazione dei Piani di zona per il triennio 2013-2015 e l’implementazione dei Piani di Azione e Coesione (PAC).

I finanziamenti sono suddivisi in due tronconi,la somma complessiva destinata a progetti per l’Assistenza Domiciliare Integrata, per gli otto Distretti Socio-Sanitaria della provincia di Messina, nella prima fase è così suddivisa: 2.588.507 euro per Messina, 764.526 euro per Sant’Agata Militello, 712.684 euro per Milazzo, 671.121 euro per Barcellona, 537.925 euro per Patti, 581.260 euro per Taormina, 208.789 euro per Mistretta, 100.141 euro per Lipari. Questo solo per l'assistenza domiciliare integrata per anziani, ma nella rimodulazione del piano di zona è compresa anche la categoria che riguarda l'infanzia. Fondi preziosissimi in tempi di crisi, dove i Comuni faticano a garantire i servizi più elementari.

Mancano due mesi alla scadenza dei termini per la presentazione dei progetti, ma di progetti non se ne vede nemmeno l'ombra. L'unico ad essersi attivato al momento è il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, gli altri tacciono. È la denuncia fatta questa mattina dalle Federazioni dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil con una conferenza stampa che si è tenuta presso la sala commissioni della Provincia Regionale. I sindacati fanno notare che la presentazione dei progetti richiede tempo per l'iter burocratico da seguire, che comprende incontri con il Prefetto, Conferenze di Sindaci, stipulare un apposito protocollo con l'Asp e incontri con le varie parti sociali coinvolte, dal mondo del volontariato ai sindacati stessi. “Ieri c'è stato, finalmente, un incontro in Prefettura e sono stati convocati i responsabili dei distretti sanitari martedì sera – spiega Bruno Zecchetto della FNP CISL – Il Prefetto ha il ruolo di coordinare e verificare i progetti ed è a sua volta coordinato da un Prefetto regionale mandato dal Ministero. L'implementazione dei progetti è demandata al Comune, soprattutto a quello capofila del distretto. Per questo noi chiediamo un incontro con l'amministrazione, in particolare con l'assessore con delega ai servizi sociali Antonino Mantineo. I rischi sono due: ho di perdere direttamente i soldi o che alla fine si presentino in tutta fretta dei progetti preconfezionati, che sono sempre gli stessi, senza nessuna analisi dei bisogni e delle richieste che si levano dal territorio, dai soggetti direttamente interessati come dal mondo del volontariato. Progetti il cui esito, tra l'alto, non è mai verificato”. In un modo o nell'altro, insomma, il rischio è quello del verificarsi di un danno immane a quello che più che un servizio fondamentale rappresenta un vero e proprio diritto.

Preoccupato per l'aderenza alla realtà del territorio e alle esigenze che esprime anche Carmelo Catania della UILP UIL, che commenta: “Servono degli incontri con tutte le parti in causa, dal mondo del volontariato ai sindacati, perché noi come sindacato abbiamo un quadro completo della situazione provinciale”. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina è emerso che i sindacati hanno già inviato diverse richieste di incontro, rimaste finora inascoltate. Tranne per il caso del Comune di Barcellona. Pare che anche Milazzo stia dando segni di vita, ma per il resto tutto continua a rimanere immobile. I finanziamenti rientrano nel Piano di Azione previsto per le regioni meridionali: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La Sicilia, attualmente, è la regione che intercetta i maggiori investimenti. Per le aree meridionali sono previsti 330 milioni da intercettare entro il 14 dicembre 2013. Il secondo finanziamento arriverà l'anno successivo. Solo per la Sicilia si parla di ben 104 milioni di euro. Di cui oltre 41 solo nel primo anno da distribuire in 45 distretti. Per un totale di oltre sei milioni di euro solo per la Provincia di Messina. Se si perde questo primo finanziamento vengono a mancare i presupposti del finanziamento dell'anno prossimo. Ora come ora la regione più avanti con la progettazione è la Puglia, che intercetta i fondi che le altre regioni non riescono ad utilizzare.

“Questi fondi sono fondamentali se si pensa che i Comuni da soli non sono riescono più a sostenere le spese per il walfare – sottolinea Giuseppe Lacorotondo della SPI CGIL – La provincia di Messina spende per i servizi sociali il 13% rispetto ad una media nazionale del 19%. Questo è già un dato preoccupante di per sé. Messina come Comune Capofila deve indire la Conferenza dei Sindaci. C'è stato un incontro con il comune di Barcellona, ma gli altri sette distretti non danno ancora notizie. Non esiste che un Comune in dissesto rischia di perdere oltre due milioni di euro per garantire dei servizi fondamentali”. (Eleonora Corace)

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