L'ombra della mafia sul business carburanti, sequestrato impianto a Messina

L’ombra della mafia sul business carburanti, sequestrato impianto a Messina

Ve. Cro.

L’ombra della mafia sul business carburanti, sequestrato impianto a Messina

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sabato 02 Settembre 2017 - 10:59

L’inchiesta, coordinata dalla Dia del capoluogo siciliano, ha portato ad un maxi sequestro di beni per quasi 10 milioni di euro dell’intero capitale di Elisa Girolamo, moglie dell’imprenditore palermitano Antonio Crocco.

E’ finito sotto sequestro anche un impianto della Motoroil di Torrenova, a Messina, durante l’operazione scattata stamani a Palermo riguardante il “business dei carburanti” e l’ombra della mafia su di essi.

L’inchiesta, coordinata dalla Dia del capoluogo siciliano, ha portato ad un maxi sequestro di beni per quasi 10 milioni di euro dell’intero capitale di Elisa Girolamo, moglie dell’imprenditore palermitano Antonio Crocco. Si tratta di una costola delle indagini che, tra il 2014 e il 2015, avevano fatto luce sugli affari del mercato ortofrutticolo di Palermo e sugli altri soci della Motoroil, tra cui Giuseppe Ingrassia e Giuseppe Acanto, commercialista delle società sequestrate. L’inchiesta aveva puntato la lente d’ingrandimento sulla figura di Ingrassia, nonché del nipote Angelo, di Carmelo e Giuseppe Vallecchia e Pietro La Fata, tutti titolari dei punti vendita del mercato. Già allora il Tribunale di Palermo aveva emesso un sequestro di beni per un valore di 250milioni di euro, oltre a 800milioni nei soli confronti di Acanto, ex deputato regionale ritenuto vicino al clan mafioso Mandalà. (Ve. Cro.)

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