Ponte sullo Stretto, Cittadinanzattiva: “Si indica un referendum"

Ponte sullo Stretto, Cittadinanzattiva: “Si indica un referendum”

Ponte sullo Stretto, Cittadinanzattiva: “Si indica un referendum”

Tag:

martedì 17 Ottobre 2017 - 15:56

La lettera è a firma di Franco Providenti e Pippo Pracanica, i quali chiedono alle Università siciliane di valutare con estrema attenzione il rapporto costi-benefici di tale infrastruttura

«Dare la parola ai siciliani, dopo averli informati il più oggettivamente possibile, indicendo il conseguente referendum popolare». L’argomento in oggetto è il Ponte sullo Stretto e l’appello è firmato da Cittadinanzattiva.

Il Coordinatore dei Procuratori dei Cittadini, Franco Providenti, ed il Presidente Regionale, Pippo Pracanica, hanno infatti scritto una lettera a quattro mani indirizzandola ai Magnifici Rettori delle Università di Palermo, Catania e Messina. Si augurano che il prossimo presidente della regione Siciliana indica un referendum sul ponte e, nel frattempo, avanzano una richiesta ai vertici dei tre atenei siciliani più importanti.

Ecco il testo della lettera:

Magnifici Rettori,

le vicende che hanno riguardato la realizzarne del Ponte sullo Stretto di Messina ci hanno ulteriormente convinto che le decisioni che riguardano la Sicilia ed i siciliani vengono prese in altre sedi e passano sulla nostra testa, da sempre buoni ascari di giolittiana memoria.

Qualche breve ricordo per dimostrare tale assunto. La possibilità di poter realizzare il ponte sullo Stretto di Messina cominciò ad assumere concretezza quando un illustre messinese, l’on. Pancrazio De Pasquale, allora Presidente della Commissione per la politica regionale e l’assetto del territorio del primo Parlamento Europeo, presentò, in data 23 febbraio 1983, e fece approvare da quella istituzione la risoluzione che aveva come oggetto “progettazione di un collegamento stabile sullo stretto di Messina”. II Parlamento europeo lo approvò, come suggeriva De Pasquale, con queste motivazioni “A. conscio dell'importanza che riveste per le zone periferiche ed insulari un collegamento rapido ed efficiente con le aree centrali della Comunità; B. sottolineando le conseguenze positive di una moderna struttura di trasporto quale fattore di sviluppo regionale, economico e sociale, cosi come peraltro previsto nell'ambito della stessa politica regionale comunitaria; C. convinto che una adeguata soluzione al problema del collegamento fra la Sicilia e il continente sia nell'interesse di tutta la Comunità, affinché vengano superate al suo interno quelle strozzature che incidono gravemente su un'effettiva integrazione dei mercati.” L’approvazione di tale risoluzione consentì di completare il Corridoio 1, Berlino-Palermo, con la necessaria realizzazione del ponte sullo Stretto.

Sostanzialmente da allora tutti i Governi nazionali si dichiararono favorevoli alla realizzazione dell’opera. Poi venne Prodi, presidente del Consiglio, che, pesantemente condizionato dall’estrema sinistra della sua maggioranza, dichiarò che l’opera non era prioritaria, dopo aver sostenuto, come presidente dell’IRI, esattamente il contrario, cioè che era prioritaria, mettendo addirittura a disposizione i fondi ex Fintecna per la sua realizzazione.

Il prof. Monti, allora presidente del Consiglio dei Ministri, ha avuto modo di dichiarare: «Con la Tav si genera lavoro e occupazione sul territorio e non solo. Molte manifestazioni di disagio sociale sparse in Italia troverebbero altre motivazioni in una penisola e in un`economia senza l`aggancio all`Europa, che deve essere anche fisico attraverso le infrastrutture di collegamento».

Ovviamente sono affermazioni pienamente condivisibili, ma, al contempo, non possiamo non sottolineare la plateale incoerenza del professor Monti quando si smentisce decidendo di impedire la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

La conclusione è che, per lui e, purtroppo, anche per molti nostri conterranei più o meno illustri, le infrastrutture di collegamento con l’Europa sono necessarie ed utili soltanto quando riguardano il Nord del Paese, ed allora si possono attivare finanziamenti a fondo perduto, fondi pubblici dello Stato e dell’Europa, e quant’altro necessario, ma non lo sono assolutamente quando queste opere riguardano il Sud.

A questo punto abbiamo l’obbligo di domandarci perché nessun siciliano ha preso posizione quando Tajani-Vendola-Fitto-Emiliano hanno imposto di realizzare l’innaturale asse Berlino-Napoli-Bari-Malta-Oriente, bloccando a Napoli l’alta velocità e tagliando fuori dagli itinerari europei le regioni del Sud?

Pertanto, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto é necessario finalmente dare la parola ai siciliani, dopo averli informati il più oggettivamente possibile, indicendo il conseguente referendum popolare.

A formulare tale proposta ci convincono due considerazioni. La prima che solo le grandissime opere possono cambiare il destino dei popoli. Così è stato per l’Inghilterra vittoriana con le ferrovie e per gli Stati Uniti di Lincoln con la transcontinentale.

La seconda quanto sostenuto da un altro illustre messinese, il prof. Gaetano Silvestri, allora rettore dell’Università di Messina, e che poi sarà Presidente della Corte Costituzionale. “… Le grandi opere infrastrutturali e il loro rapporto col territorio costituiscono un tema spesso oggetto di appassionati dibattiti che non riescono a sfuggire alle secche delle ideologie di questo o di quell'altro segno. Della ideologia che in qualche caso chiamerei "post futurista", ossia di quella che vede nel nuovo, nella tecnica, necessariamente il buono, e della ideologia che io chiamerei "post medievalista", che invece vede in qualsiasi incisione sul territorio un male assoluto e non bilanciabile. In verità una opinione pubblica ragionevole ed informata, in questo senso coadiuvata da soggetti istituzionali dell'Università, dovrebbe potere valutare con estrema attenzione il rapporto costi-benefici di una infrastruttura, chiedendo che tale criterio di valutazione sia esteso a tutto il territorio interessato dall'infrastruttura stessa.[…]”

Siamo convinti che le vostre Università abbiano gli strumenti adeguati per dare risposte a quanto auspicato dal prof. Silvestri. Poi la parola dovrebbe passare ai siciliani, ma il futuro Presidente della Regione indirà il Referendum che auspichiamo? Questo lo vorremmo sapere ora dai candidati.

In attesa di un cortese cenno di riscontro porgiamo distinti saluti.

Franco Providenti Pippo Pracanica

Coordinatore dei Procuratori dei Cittadini Presidente Regionale

9 commenti

  1. Che fai non glieli dai quattro lire anche all’università per scrivere una inutile relazione ,fatta ,magari, con il copia ed incolla di altre mille fatte negli ultimi 50 anni ?!!! Tanto milioncino in più di euro ,milioncino in meno che cambia ,tanto i polli che pagano le tasse sono sempre gli stessi, pensionati e lavoratori dipendenti… La tesi che il ponte era finanziato da capitali privati è una delle più grani bugie dette da tutti i governi degli ultimi 30 anni..

    0
    0
  2. MessineseAttento 17 Ottobre 2017 19:07

    Sono anni che invoco un referendum, unico strumento democratico atto a stabilire la volontà dei cittadini. Certo, per un catanese o un palermitano, che non subiranno 10 anni di cantieri, sarà molto più facile votare sì. Ad ogni modo, giustissimo rivalutare in modo obiettivo, ed in chiave moderna, benefici e costi (soprattutto oggi che prendono sempre più piede le autostrade del mare). Il ponte non può e non deve essere solo una cosa da ammirare, bensì deve produrre introiti proporzionati ai costi, altrimenti si tratterebbe di un’ingombrante ed inutile cattedrale nel deserto.

    0
    0
  3. Premesso che provvidenti lo ricordo solo per quell’obbrobrio di tram e che pracanica, forse, dovrebbe pensare a riposarsi. Ha già dato (niente) e dovrebbe dedicarsi ai nipotini o portare il cagnolino ai giardinetti. Ciò non toglie che anche io sono favorevole al referendum, l’ultima grande possibilità che ci rimane di far sentire la nostra voce, ma il referendum dovrebbe essere esclusivamente limitato alle città di Messina e Villa San Giovanni. Cosa volete che possa capire il cittadino di Trapani dei nostri problemi? Tanto vale, allora, allargarlo a tutta Italia. Ma questi tizi, subdolamente, vorrebbero coinvolgere solo i siciliani che, teoricamente, potrebbero essere favorevoli. Ma è ai messinesi che ci si deve rivolgere.

    0
    0
  4. IL PONTE E’ ‘O QUAGLIO’ DELLA CANZONE NAPOLETANA E PASSA E SPASSA SOTTO STO BALCONE. TOTO’ DIREBBE MA FATEMI IL PIACERE. POLITICAMENTE SAREI D’ACCORDO AL PONTE, MA TECNICAMENTE NON SONO D’ACCORDO. SI E’ SICURI CHE IL PROGETTO IN QUELLA ZONA TETTONICA (ZONA A) E’ VALIDO? PER FARE UN PONTE, MAI COSTRUITO CON UNA CAMPATA BEN OLTRE LE ATTUALI POSSIBILITA’ TECNICHE, COSTRUTTIVE, C’E’ ALTRO PARAGONE CON ALTRE COSTRUZIONI? MI SPIEGO PER FARE UN PONTE PRIMA SI COSTRUISCE UN PONTE, POI ALTRO ANCORA PIU’ LUNGO E POI PIU’ LUNGO ANCORA COSI VIA, FARE UNA SOLO CAMPATA CHE E’ BEN PIU’ LUNGA DI QUELLE IN TURCHIA, ZONA MOLTO PIU’ SISMICA DI MESSINA, ED IL GIAPPONE ANCORA PIU’ SISMICA DI DEL MONDO LE CAMPATE SONO PIU’ CORTE SONO NOTIZIE DETTE DA TECNICI.

    0
    0
  5. NOMINATE PRODI? EGLI E’ IL GRAN DISTRUTTORE SIA DELL’EUROPA CHE DELL’ITALIA, PRIMA COMA PRESIDENTE DELL’IRI, POI “CARNEFICE” DELLA GRANDE INDUSTRIA AGROALIMENTARE ITALIANA, DOVE ERA PRESIDENTE LUI NERONE ERA UN BAMBINO APPENA NATO. MI MERAVIGLIA CHE UN ESPONENTE DELLA SINISTRA CITI PRODI. VEDETE CHE PRODI CLASSICO DEMOCRISTIANO E CATTOCOMUNISTA E’ COLUI CHE CAMBIA PADRONE PEGGIO DI ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI, IL PRIMO E’ GESU’ CRISTO (PER AVERE VOTI DAI CATTOLICI) E L’ALTRO E’ ESTREMISTA DI SINISTRA (GRAN ELETTORE DELLA SINISTRA BOLOGNESE). VEDA DOTT. PROVIDENTI CHE E’ STATO UN ESPONENTE DELLA SINISTRA DELLA D.C. STORICA CHE HA FIRMATO IL PROGETTO, NON ALTRI. COME MI RIFERISCO SOTTO INTESO A BERLUSCONI, MORTADELLA NE HA FATTE……

    0
    0
  6. Ancora con questa storia del ponte, eterno argomento propagandistico!
    Il problema dell’attraversamento dello Stretto si risolverebbe consentendo una vera concorrenza, e non un monopolio come finora, con navi moderne, più veloci, attracchi migliori, strade di collegamento ai porti (specie a Villa) e senza questa idea assurda di Tremestieri!
    E basta con questa storia dell’insularità che ci condannerebbe al sottosviluppo economico, il mondo è pieno di isole che hanno un economia florida basata anche sul turismo e che esportano i propri prodotti via nave ed in aereo.
    Ma con questa classe dirigente ottuagenaria con lo sguardo rivolto all’epoca feudale, che speranza ha quest’isola?

    0
    0
  7. Biagio Magaudda 18 Ottobre 2017 08:01

    Le grandi infrastrutture portano lavoro e sviluppo sul territorio; “immaginate oggi il cosentino senza il passaggio dell’autostrada”. Eppure l’autostrada del sole è stata ferocemente osteggiata dalla sinistra dell’epoca, “non ha alcun senso un’opera così per i pochi mezzi che ci sono”, eppure siamo stati costretti alla 3° corsia. Immaginate oggi l’italia senza aut. del sole.
    La politica nazionale ordina ai suoi giannizzeri locali di esporre i lenzuoli dai balconi contro il ponte ed il ponte viene bloccato.
    Mi chiedo, perchè il TAV non è stato bloccato nonostante gli scontri feroci? Perchè la politica ha schierato l’esercito?
    il Sud non ha alcun vero esponente politico, che difenda gli interessi economici del territorio!

    0
    0
  8. HERMANN D’ACCORDO QUANDO SCRIVE CHE LE ISOLE VENDONO PRODOTTI AL RESTO DEL MONDO, GIUSTISSIMO, MA QUALE ISOLE? QUALI NAZIONI? QUI AL NORD ABBIAMO AGRUMI CHE ARRIVANO DAL PARAGUAY, ARGENTINA, HONDURAS, SPAGNA, SUD AFRICA. NON CI SONO PRODOTTI VERI, DICO VERI PRODOTTI SICILIANI, IL VOSTRO ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA AL COMMERCIO CHE FANNO? LI LASCIANO A TERRA MARCIRE, SI MARCIRE. QUI COMPRIAMO LIMONE CHE SONO GRANDI QUANTO GRANDE FANNO LE CAPRE, CI SIAMO CAPITI? NON VALGONO NIENTE. QUANDO PARLO DELLA SICILIA O STANNO ZITTI, OPPURE I PUGLIESI CHE HANNO INVASO MILANO E IL NORD FINE ANNI ’50 DENIGRANO DICENDO CHE HANNO LORO I MIGLIORI PRODOTTI, FRUTTA, AGRUMI, VINO E IL SALE DI MARGHERITA DI SAVOIA E’ SUPERIORE A TRAPANI, E SI PARLA DI PONTE!!!

    0
    0
  9. Se arrivano prodotti dal Sud Africa, dal Paraguay, dal Marocco e non dalla Sicilia, non sarà mica perchè non è stato costruito il ponte.
    Le dinamiche mafiose, di cui nessuno parla, che governano l’agricoltura siciliana, ma direi l’economia tutta, sono una piaga purulenta. I siciliani fottono se stessi, questa è la tragica realtà e nessuno trova la forza di sollevare il capo. I prezzi al ribasso vengono imposti ai produttori, per far guadagnare anche il 300% agli intermediari e guai a chi parla, niente finanziamenti, niente acqua, ed incendi a gogò. E due magistrati scrivono una lettera per sponsorizzare il ponte!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007