Milazzo. Dissesto, nuova dichiarazione del sindaco

Milazzo. Dissesto, nuova dichiarazione del sindaco

Serena Sframeli

Milazzo. Dissesto, nuova dichiarazione del sindaco

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venerdì 09 Novembre 2012 - 15:14

Pino spiega nei dettagli la situazione e si rifà al passato

Il sindaco Carmelo Pino da oltre un mese non parlava più di dissesto, aveva scelto la via del silenzio dopo la trasmissione della proposta di delibera al consiglio comunale ma, appreso della mozione del PD e di nuove misure correttive proposte da altri consiglieri, ha ritenuto opportuno tornare sull’argomento.
“Non comprendo come le forze politiche presenti in Aula continuino a tenere questo atteggiamento. Il dissesto non si presta ad opinioni ma è venuto fuori da una pronuncia della Corte dei Conti che ha sentenziato che sussistono per il Comune di Milazzo le condizioni per la dichiarazione di dissesto. Non ci sono altre strade, altri escamotage, anzi ogni giorno di ritardo si sommano danni dei quali qualcuno dovrà assumersi le responsabilità”.
Il sindaco sottolinea che la notifica dei decreti ingiuntivi è ormai quotidiana, l’Enel ha ridotto l’erogazione di energia, i mezzi comunali sono pronti a fermarsi perché nessuno dà più la benzina.
“Come Amministrazione abbiamo posto in essere tutti gli atti richiesti dalla Corte dei Conti di nostra competenza – prosegue Pino – e auspicavamo analoga tempestività da parte del consiglio comunale. E invece in aula si fanno solo chiacchiere e si finisce col creare confusione tra i cittadini. Per questo ho deciso che non è più possibile tacere di fronte a coloro che continuano a dire che l’Amministrazione Pino vuole a tutti i costi il dissesto”.
Pino si toglie qualche sassolino dalla scarpa affermando che “in questi due anni e mezzo di gestione ho tentato di tutto, recandomi a Roma al Ministero, disponendo una attività di accertamento dell’evasione fiscale come mai era stato fatto in precedenza, annullando ogni spesa superflua. Due anni e mezzo di risanamento che però a causa di debiti pregressi non ci consentono di risollevarci. Una gestione dell’anno 2011, anno di competenza, chiusa con un avanzo di cassa dovuto al lavoro dell’amministrazione nel recuperare somme dovute ed a sostenere solo le spese indispensabili. Avanzo prosciugato dal mare magnum dei debiti che abbiamo ereditato”.
“Non è un’ opinione – prosegue il Primo Ciattdino- il dissesto: esso è scritto nei numeri e nei fatti di anni di gestione dissennata della finanza pubblica. Non vi è stato controllo di spesa e come emerge anche nel provvedimento della Corte dei Conti in questi anni si è dato vita ad una politica alla rovescia che sembrava uscita da uno dei viaggi di Gulliver: si parlava di grandi eventi e si compivano grandi buchi, si dissertava sulle grandi opere futuristiche e intanto si rubava il futuro ai giovani, si rappresentava Milazzo come una città anti-ciclica rispetto alla crisi economica mentre si lavorava in modo scellerato al tracollo finanziario, insomma, si sono costruiti enormi castelli di parole, ai quali non corrispondeva alcun fatto. E vorrei anche ribadire che il dissesto del Comune di Milazzo si riferisce all’operato delle precedenti Amministrazioni e quindi non c’entra nulla, a differenza di quanto qualcuno voglia far credere, l’operato dell’attuale Amministrazione”.
Pino conclude poi affermando che “la vergogna per la città non sta come si vuol far credere, nell’essere dichiarata fallita. La vergogna sta nelle azioni amministrative condotte per portare la città al dissesto. Chi deve arrossire e vergognarsi non sono i cittadini di Milazzo ma chi invece continua beatamente ad operare contro di loro; naturalmente questa Amministrazione intraprenderà tutte le azioni possibili per verificare l’eventuale colpa grave o dolo nel danno erariale procurato ed individuerà i colpevoli”.

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